L’analisi

Per BNY Mellon il rischio geopolitico della guerra in Ucraina forse è sottostimato

La tensione tra Taiwan e Cina, per quanto da seguire con la massima attenzione, appare invece meno allarmante, almeno a breve termine, con Pechino che sembra orientata a promuovere la pace nel mondo piuttosto che la guerra

di Leo Campagna 18 Maggio 2023 08:00

financialounge -  BNY Mellon cina Cina-Usa mercati Richard Bullock taiwan
Il conflitto in Ucraina rimane il principale rischio geopolitico per gli investitori, ma c'è la possibilità che questo venga sottostimato. Lo sospetta Richard Bullock, macro and geopolitical analyst di Newton Investment Management (sussidiaria di BNY Mellon Investment Management). Bullock si dice preoccupato che il mercato sia diventato compiaciuto dei rischi associati derivanti dall'invasione russa dell'Ucraina, sulla scia della discesa dei prezzi dell'energia, del proseguimento delle forniture di grano e del fatto che la guerra si è trasformata in una sorta di stallo sul campo di battaglia.

UN’ESCALATION PUO’ CAUSARE VOLATILITA’ PER GLI ASSET DI RISCHIO


"Il sostegno occidentale a favore di Kiev si sta orientando sui sistemi d'arma più offensivi mentre le finanze della Russia diventano sempre più compromesse dalle sanzioni petrolifere. Una svolta ucraina potrebbe comportare un’escalation e causare volatilità per gli asset di rischio, tra cui energia, agricoltura e azioni europee” spiega il manager che, inoltre, ritiene che il mercato sia impreparato a un potenziale attacco alle infrastrutture energetiche occidentali come rappresaglia per quello che Mosca imputa a Washington nell'attacco al gasdotto Nord Stream.

TENSIONE TRA TAIWAN E CINA MENO ALLARMANTE, A BREVE TERMINE


Nella speranza che presto Russia e Ucraina trovino un modo per raggiungere il tavolo dei negoziati, Bullock ritiene che la tensione tra Taiwan e Cina, per quanto da seguire con attenzione, appare invece meno allarmante, almeno a breve termine. Il manager ritiene che Pechino possa considerare che i suoi obiettivi e interessi siano più facili da realizzare attraverso la diplomazia piuttosto che con la forza. Tra l’altro, la massima priorità del Partito comunista cinese per quest'anno è la crescita interna, ed è improbabile che la voglia interrompere impegnandosi in attività militari.

CAUTO OTTIMISMO


Entrando nello specifico delle relazioni della Cina con gli Stati Uniti, Bullock osserva come le due nazioni siano intrappolate nella cosiddetta "trappola di Tucidide", la situazione in cui un potere revisionista è pronto a sfidare il potere in carica e, così facendo, provoca insicurezza in quest'ultimo. Ma ritiene che ci siano una serie di ragioni per un cauto ottimismo. “In primo luogo, entrambi i paesi sono grandi potenze nucleari, il che significa che la soglia da varcare per il confronto diretto è alta data la reciproca deterrenza nucleare” commenta il manager.

INTENSO CONFRONTO GEOPOLITICO


In secondo luogo, la Cina e gli Stati Uniti sono già da cinque anni coinvolte in un intenso confronto geopolitico in molteplici settori della tecnologia, del commercio e della sicurezza, eppure il commercio bilaterale rimane a livelli record. Bullock ritiene che qualsiasi insicurezza della Cina derivi dalla sensazione di essere arginata sia economicamente che tecnologicamente, ma osserva anche che il governo sta adottando misure per affrontare questo problema.

LA CINA INTENTA A PROMUOVERE L’INNOVAZIONE INTERNA


Tra queste, per esempio, lo sforzo nazionale per promuovere l'innovazione interna, evidenziato dalla razionalizzazione del Ministero della Scienza e della Tecnologia come parte di una recente riorganizzazione della supervisione del governo in aree chiave, tra cui anche la regolamentazione finanziaria e la gestione dei dati. La Cina, inoltre, ha una popolazione altamente istruita di circa 1,4 miliardi di persone, un'economia industriale di 16 mila miliardi di dollari e ingenti finanziamenti sostenuti dal governo per l’industria interna dei semiconduttori.

UN MONDO MULTIPOLARE


“Siamo entrati in un mondo multipolare con sistemi e paesi democratici e paesi autocratici in contrapposizione tra loro. Ma ci sono motivi che suggeriscono che la Cina stia compiendo sforzi per promuovere la pace nel mondo piuttosto che il conflitto, considerando il suo piano di pace per l'Ucraina e l’influenza di Pechino per agevolare la diplomazia tra Arabia Saudita e Iran, che si sono scontrati per decenni " conclude il macro and geopolitical analyst di Newton.

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