Politica monetaria

Bce: la domanda di mutui è crollata

L’inasprimento delle condizioni di credito ha provocato un crollo della richiesta di mutui e prestiti che non si vedeva da 20 anni. L’obiettivo della Bce rimane l’inflazione al 2%

di Antonio Cardarelli 19 Maggio 2023 15:48

financialounge -  BCE economia mutui
Secondo i dati della Bce, a causa dell’inasprimento delle condizioni di credito, nel primo trimestre del 2023 si è verificato il più grande crollo della domanda di mutui negli ultimi 20 anni. “Le banche hanno segnalato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie”, si legge nel bollettino economico della Banca Centrale Europea.

INASPRIMENTO DEL CREDITO


“Nel primo trimestre – si legge nella nota della Bce – i criteri per la concessione dei prestiti alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno evidenziato un ulteriore significativo inasprimento, segnalando un perdurante indebolimento della dinamica del credito. L’inasprimento è stato più forte di quanto le banche avessero previsto nel trimestre antecedente e, in prospettiva storica, il suo ritmo per le imprese si è confermato il più intenso mai registrato dalla crisi del debito sovrano dell’area dell’euro nel 2011”.

FORTE CALO DEI PRESTITI


Nel frattempo “le banche hanno segnalato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie nel primo trimestre del 2023. Il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese è stato il più marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione della domanda di prestiti da parte delle famiglie è stata la più elevata dall’avvio dell’indagine nel 2003”. Una flessione ritenuta dalla stessa Bce “superiore alle aspettative”.

OBIETTIVO INFLAZIONE AL 2%


Sempre nella giornata di oggi, la stessa Bce ha palesato l’intenzione di continuare a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare un livello e una durata della restrizione adeguati. "In particolare, le decisioni sui tassi di riferimento continueranno a essere basate sulla valutazione del Consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria", si legge nel bollettino. Le decisioni future del Consiglio direttivo della Bce "assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2 % nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario".

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