Reddito fisso
Invesco: come sfruttare le obbligazioni in un contesto di incertezza
Gli esperti di Invesco hanno fatto il punto sulle opportunità presentate dal fixed income, tornato al centro dell’asset allocation dopo anni di rendimenti vicini allo zero
di Antonio Cardarelli 31 Maggio 2023 07:55
Come sfruttare le obbligazioni in un contesto di mercato in continua evoluzione? È stata questa la domanda al centro di una tavola rotonda che ha visto come protagonisti diversi esperti di Invesco. Nelle tre sessioni dedicate a diversi aspetti macroeconomici e degli investimenti sono stati approfonditi temi e scenari utili a comprendere al meglio il nuovo ruolo del reddito fisso nei portafogli e nell’asset allocation.
La prima parte ha visto come protagonisti Paul Jackson, Global Head of Asset Allocation Research di Invesco, e Kristina Hooper, Chief Global Market Strategist di Invesco, che si sono concentrati sul contesto macroeconomico. I due esperti hanno esplorato una serie di scenari, partendo dalla “Big Picture”, la review trimestrale firmata proprio da Invesco. Jackson ha sottolineato che ci troviamo in un periodo di contrazione economica con i tassi delle banche centrali prossimi al picco. Nello scenario base Invesco vede un’inflazione in calo in tempi ragionevoli e una Fed che inizia a tagliare i tassi, uno scenario che, in termini di asset allocation, vede Invesco preferire l’obbligazionario e gli asset difensivi. Gli altri due scenari alternativi (e meno probabili) hanno caratteristiche negative: inflazione più alta e banche centrali che alzano i tassi più a lungo oppure recessione profonda causata da una crisi bancaria. In questi due scenari la preferenza andrebbe data a strumenti con duration più lunga.
Nel corso del confronto gli esperti di Invesco hanno più volte sottolineato come, dopo anni di rendimenti bassi o negativi per i bond, ora la situazione sia più equilibrata. I bond, in sostanza, sono tornati a far parte dei ragionamenti dell’asset allocation e rimarranno centrali per i prossimi 5-6 anni. Ma quali sono, al momento, i segmenti dell’obbligazionario preferiti da Invesco? Kristina Hooper, in vista di un indebolimento del dollaro in seguito al taglio dei tassi della Fed, vede con favore il debito dei mercati emergenti ed esprime una preferenza per l’Investment Grade sul breve termine. Anche secondo Paul Jackson, che vede il T-Bond Usa decennale intorno al 3-3,25% a fine anno, i bond dei mercati emergenti saranno fondamentali per bilanciare la posizione difensiva dei portafogli. Infine, chiamato a nominare una “chicca” nel fixed income, l’esperto di Invesco ha citato il debito sovrano ucraino in dollari, un investimento “non adatto ai deboli di cuore”, ma basato sulla logica che difficilmente i governi occidentali permetteranno all’Ucraina di andare in default totale.
La seconda sessione, moderata da Giuliano D’Acunti, Country Head Italy di Invesco, ha affrontato il tema della remunerazione del rischio. Stuart Edwards, gestore di vari fondi obbligazionari flessibili, ha passato in rassegna le varie opportunità presenti al momento sul mercato. Il 2022 è stato un anno “brutale” per molte asset class, ma come sottolineato da D’Acunti, nel secondo semestre è tornato un certo interesse per le obbligazioni. Secondo Edwards, in questa fase l’Investment Grade in euro è tornato in primo piano perché permette di investire in società di qualità superiore, mentre sul tema della duration ora la prospettiva di una recessione permette l’esposizione a opportunità da sfruttare. Il tema della possibile recessione, secondo l’esperto, guiderà le scelte per tutto il 2023. Secondo l’analisi di Alex Ivanova, che gestisce fondi bilanciati che investono sia nei mercati a tasso fisso che in quelli azionari, l’approccio multi asset potrà portare soddisfazioni in un contesto di rallentamento economico. Invesco rimane prudente sull’High Yield, anche se in generale il rapporto rischio/rendimento è più interessante per l’obbligazionario rispetto ad altre asset class. Sui mercati emergenti le preferenze di Invesco sono (anche) per mercati poco coperti come America Latina ed Europa, senza trascurare l’India favorita da inflazione più contenuta.
LA BIG PICTURE DI INVESCO
La prima parte ha visto come protagonisti Paul Jackson, Global Head of Asset Allocation Research di Invesco, e Kristina Hooper, Chief Global Market Strategist di Invesco, che si sono concentrati sul contesto macroeconomico. I due esperti hanno esplorato una serie di scenari, partendo dalla “Big Picture”, la review trimestrale firmata proprio da Invesco. Jackson ha sottolineato che ci troviamo in un periodo di contrazione economica con i tassi delle banche centrali prossimi al picco. Nello scenario base Invesco vede un’inflazione in calo in tempi ragionevoli e una Fed che inizia a tagliare i tassi, uno scenario che, in termini di asset allocation, vede Invesco preferire l’obbligazionario e gli asset difensivi. Gli altri due scenari alternativi (e meno probabili) hanno caratteristiche negative: inflazione più alta e banche centrali che alzano i tassi più a lungo oppure recessione profonda causata da una crisi bancaria. In questi due scenari la preferenza andrebbe data a strumenti con duration più lunga.
ATTENZIONE AL DEBITO UCRAINO IN DOLLARI
Nel corso del confronto gli esperti di Invesco hanno più volte sottolineato come, dopo anni di rendimenti bassi o negativi per i bond, ora la situazione sia più equilibrata. I bond, in sostanza, sono tornati a far parte dei ragionamenti dell’asset allocation e rimarranno centrali per i prossimi 5-6 anni. Ma quali sono, al momento, i segmenti dell’obbligazionario preferiti da Invesco? Kristina Hooper, in vista di un indebolimento del dollaro in seguito al taglio dei tassi della Fed, vede con favore il debito dei mercati emergenti ed esprime una preferenza per l’Investment Grade sul breve termine. Anche secondo Paul Jackson, che vede il T-Bond Usa decennale intorno al 3-3,25% a fine anno, i bond dei mercati emergenti saranno fondamentali per bilanciare la posizione difensiva dei portafogli. Infine, chiamato a nominare una “chicca” nel fixed income, l’esperto di Invesco ha citato il debito sovrano ucraino in dollari, un investimento “non adatto ai deboli di cuore”, ma basato sulla logica che difficilmente i governi occidentali permetteranno all’Ucraina di andare in default totale.
MERCATI EMERGENTI IN PRIMO PIANO
La seconda sessione, moderata da Giuliano D’Acunti, Country Head Italy di Invesco, ha affrontato il tema della remunerazione del rischio. Stuart Edwards, gestore di vari fondi obbligazionari flessibili, ha passato in rassegna le varie opportunità presenti al momento sul mercato. Il 2022 è stato un anno “brutale” per molte asset class, ma come sottolineato da D’Acunti, nel secondo semestre è tornato un certo interesse per le obbligazioni. Secondo Edwards, in questa fase l’Investment Grade in euro è tornato in primo piano perché permette di investire in società di qualità superiore, mentre sul tema della duration ora la prospettiva di una recessione permette l’esposizione a opportunità da sfruttare. Il tema della possibile recessione, secondo l’esperto, guiderà le scelte per tutto il 2023. Secondo l’analisi di Alex Ivanova, che gestisce fondi bilanciati che investono sia nei mercati a tasso fisso che in quelli azionari, l’approccio multi asset potrà portare soddisfazioni in un contesto di rallentamento economico. Invesco rimane prudente sull’High Yield, anche se in generale il rapporto rischio/rendimento è più interessante per l’obbligazionario rispetto ad altre asset class. Sui mercati emergenti le preferenze di Invesco sono (anche) per mercati poco coperti come America Latina ed Europa, senza trascurare l’India favorita da inflazione più contenuta.