Previsioni 2023

Columbia Threadneedle Investments: tassi d’insolvenza high yield a breve termine rimangono contenuti

Tom Southon, senior analyst high yield di Columbia Threadneedle Investments prevede un peggioramento delle prospettive con l’avvicinarsi del muro di scadenze del 2025/26

di Annalisa Lospinuso 2 Giugno 2023 12:00

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments High Yield mercati tassi d'insolvenza Tom Southon
Peggiorano le previsioni di tassi d’insolvenza high yield in Europa. Tom Southon, senior analyst high yield di Columbia Threadneedle Investments analizza l’attuale contesto economico, sottolineando che le prospettive sono incoraggiate dalla riapertura del mercato primario europeo ma le previsioni di rifinanziamento per gli emittenti eccessivamente indebitati restano incerte. “Il tasso d’insolvenza dell’high yield europeo (Ehy) sarà dell’1,4% per i prossimi 12 mesi – sottolinea Southon – e del 3,7% per i prossimi 24 mesi. La nostra previsione generale resta sostanzialmente invariata rispetto a ottobre ma volge tendenzialmente in negativo sul lungo periodo. Tutto ciò a fronte di un tasso d’insolvenza dello 0,4% negli ultimi 12 mesi (fino a dicembre 2022), secondo JP Morgan, e di un recente picco del 6,9% durante la pandemia di Covid-19. Per la precisione, Moody’s calcola un tasso d’insolvenza cumulativo speculativo globale medio a lungo termine del 4,1% nell’arco di 12 mesi e dell’8,2% nel corso di 24 mesi”.

FATTORI CHE PEGGIORANO LE PREVISIONI


Tra i fattori principali di questo giudizio negativo per il comparto europeo, Columbia Threadneedle Investments include la forte preoccupazione per i prezzi dell’energia, che ha dominato gran parte del secondo semestre 2022. “Alla luce del lieve miglioramento delle prospettive per i fondamentali – aggiunge il senior analyst di Columbia Threadneedle Investments – il rendimento medio per gli emittenti Ehy (secondo l’indice Ice Bank of America Hps2) è sceso di circa 120 punti base dall’apice del 7,6% raggiunto nel periodo post-Covid a ottobre 2022 all’attuale 6,4%. Questo ha contribuito alla riapertura del mercato primario nelle ultime settimane e facilita alcune operazioni di rifinanziamento di scadenze 2024/25. A margine, abbiamo assistito a un incremento delle fonti di finanziamento alternative, come il finanziamento sui crediti commerciali e il credito all’esportazione, il che ha contribuito a sostenere la liquidità immediata e a soddisfare le esigenze di rifinanziamento delle scadenze a breve termine. Vista la riapertura piuttosto recente del mercato primario europeo esiste ancora un considerevole muro di scadenze da rifinanziare. In considerazione di ciò, le nostre previsioni di insolvenza sono aumentate, specialmente nell’orizzonte a 24 mesi, per tutta una serie di emittenti”.

ANALISI SETTORIALE


Per quanto riguarda i vari settori, tecnologia, media e telecomunicazioni (tmt) insieme con le utility si confermano porti sicuri. Modelli di business intrinsecamente stabili e non ciclici e una combinazione favorevole di emittenti ibridi e/o a grande capitalizzazione con buone strutture di scadenze favoriscono questi settori. Tuttavia, l’incremento percepito del tasso d’insolvenza nel settore delle utility è dovuto all’inclusione dell’operatore di condutture del gas EP Infrastructure, che precedentemente figurava nel settore energia. Il calo del tasso d’insolvenza nel settore dei media è legato a United Group che beneficerà di una migliore situazione di liquidità dopo la vendita annunciata della sua attività relativa alle torri. “I comparti del tempo libero e trasporti restano ancora ad alto rischio. Continuano a preoccupare, in particolare, i rischi associati alla spesa al consumo e alle strutture del capitale un po’ abbreviate ed eccessivamente indebitate. Mentre il settore immobiliare – continua Tom Southon – appare guidato da fattori idiosincratici. La riduzione del rischio di default è interamente dovuta ad Adler, finita effettivamente in situazione di insolvenza dopo l’approvazione del suo piano di ristrutturazione questo mese. Riguardo al settore automobilistico, quest’ultimo vede le proprie difficoltà ampiamente compensate da solidi bilanci. Infine, il segmento delle vendite al dettaglio è attualmente esposto a pressioni di rifinanziamento. Il settore ha assistito a un concreto incremento delle aspettative di insolvenza, principalmente dovuto a due emittenti: il fornitore di carburante EG Group e il gruppo francese di supermercati Casino”.

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