La view
Amundi preferisce ancora obbligazioni e liquidità
Vincent Mortier e Matteo Germano, nelle Global Investment Views di giugno 2023, rilevano lo scollamento tra gli andamenti di crescita e inflazione e la speranza dei mercati in una svolta a breve da parte della Fed
di Stefano Caratelli 3 Giugno 2023 10:00
Di recente i mercati hanno beneficiato di un fattore chiave rappresentato dalle trimestrali, che negli USA hanno battuto le aspettative, mentre un altro elemento positivo è stata la pausa della Fed nel ciclo aggressivo dei rialzi. Ora stanno scontando uno scenario roseo in cui il rallentamento dell'economia indurrà la Fed a tagliare i tassi già nel 2023. Ma Amundi crede che rimarrà in attesa per il resto dell'anno e taglierà solo nel 2024, e indica quattro temi che invitano alla prudenza: l’inflazione si sta raffreddando lentamente, l’economia USA rallenta, la riapertura cinese è positiva ma su una strada accidentata, e in aree come l’azionario e il credito High Yield c’è un divario tra fondamentali e valutazioni eccessive.
Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, in un commento tratto dalle Global Investment Views di Giugno 2023, segnalano per questo ce le obbligazioni e la liquidità sono di nuovo sotto i riflettori, mentre la resilienza dei consumi statunitensi è la variabile principale da tener d’occhio. I due esperti di Amundi credono che gli investitori dovrebbero modificare la loro allocazione prudente, in primo luogo rimanendo difensivi sulle azioni e sul credito.
Mortier e Germano sono comunque positivi sulla duration statunitense e hanno aumentato le disponibilità liquide perché potrebbero affiorare prossimamente timori sulla liquidità dei mercati. Inoltre stanno diventando più costruttivi sul debito dei Paesi Emergenti, dove il sentiment sta migliorando perché le banche centrali sono state davanti alla curva nel rialzo dei tassi soprattutto in America Latina, e nel controllo dell’inflazione. Anche la potenziale pausa della Fed potrebbe avere un effetto positivo, ma a fronte anche di rischi di liquidità.
Secondo gli esperti di Amundi, gli investitori dovrebbero considerare anche di rafforzare le coperture sulle azioni e mantenere una view leggermente positiva sull’oro, mentre nel reddito fisso prevedono un irripidimento della curva dei rendimenti. In una prospettiva globale, sono più prudenti sulla duration dei titoli di Stato core in Europa e di quelli di Giappone, Canada e Regno Unito. Pur mantenendo un atteggiamento prudente sul credito, gli investitori dovrebbero anche continuare a privilegiare le obbligazioni Investment Grade, prestando attenzione all'evoluzione dei fondamentali delle aziende.
Amundi rimane invece difensiva sulle obbligazioni High Yield, dove gli spread si sono ristretti e pesano le preoccupazioni sul rallentamento della crescita dell'economia e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento in Europa e negli Stati Uniti. Nell'eventualità di un calo degli utili, le aziende potrebbero far ancora più fatica ad accedere ai mercati dei capitali.
Per quanto riguarda le azioni, Mortier e Germano ritengono che le stime degli utili degli analisti non stanno ancora scontando il rischio di recessione, per cui sono difensivi sugli USA, in particolare sulle megacap e sui titoli growth. La concentrazione del mercato sta diventando estrema, con enorme divario tra le performance dei titoli a bassa capitalizzazione e i big. Inoltre, una volta risolto il tetto al debito, emissioni potenzialmente consistenti di Treasury potrebbero drenare liquidità.
L’Europa sta invece beneficiando del calo dei costi dell'energia e della riapertura della Cina, ma le azioni potrebbero risentire del rallentamento congiunturale. Per quanto riguarda gli stili, gli esperti di Amundi sono positivi sul value e sulla qualità. Infine i Paesi Emergenti, dove il rallentamento dei rialzi dei tassi delle banche centrali dei paesi sviluppati e l’indebolimento del dollaro depongono a favore del debito in valuta locale. Per quanto riguarda l'azionario emergente, secondo gli esperti di Amundi il clima è favorevole a Brasile e Cina, ma su quest’ultima con un approccio selettivo, per l’incertezza segnalata dai dati sul settore immobiliare.
OBBLIGAZIONI E LIQUIDITÀ DI NUOVO SOTTO I RIFLETTORI
Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, in un commento tratto dalle Global Investment Views di Giugno 2023, segnalano per questo ce le obbligazioni e la liquidità sono di nuovo sotto i riflettori, mentre la resilienza dei consumi statunitensi è la variabile principale da tener d’occhio. I due esperti di Amundi credono che gli investitori dovrebbero modificare la loro allocazione prudente, in primo luogo rimanendo difensivi sulle azioni e sul credito.
PIÙ COSTRUTTIVI SUL DEBITO EMERGENTE
Mortier e Germano sono comunque positivi sulla duration statunitense e hanno aumentato le disponibilità liquide perché potrebbero affiorare prossimamente timori sulla liquidità dei mercati. Inoltre stanno diventando più costruttivi sul debito dei Paesi Emergenti, dove il sentiment sta migliorando perché le banche centrali sono state davanti alla curva nel rialzo dei tassi soprattutto in America Latina, e nel controllo dell’inflazione. Anche la potenziale pausa della Fed potrebbe avere un effetto positivo, ma a fronte anche di rischi di liquidità.
CURVE DEI RENDIMENTI PIÙ RIPIDE
Secondo gli esperti di Amundi, gli investitori dovrebbero considerare anche di rafforzare le coperture sulle azioni e mantenere una view leggermente positiva sull’oro, mentre nel reddito fisso prevedono un irripidimento della curva dei rendimenti. In una prospettiva globale, sono più prudenti sulla duration dei titoli di Stato core in Europa e di quelli di Giappone, Canada e Regno Unito. Pur mantenendo un atteggiamento prudente sul credito, gli investitori dovrebbero anche continuare a privilegiare le obbligazioni Investment Grade, prestando attenzione all'evoluzione dei fondamentali delle aziende.
DIFENSIVI SUGLI HIGH YIELD
Amundi rimane invece difensiva sulle obbligazioni High Yield, dove gli spread si sono ristretti e pesano le preoccupazioni sul rallentamento della crescita dell'economia e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento in Europa e negli Stati Uniti. Nell'eventualità di un calo degli utili, le aziende potrebbero far ancora più fatica ad accedere ai mercati dei capitali.
LE STIME DEGLI UTILI NON SCONTANO ANCORA LA RECESSIONE
Per quanto riguarda le azioni, Mortier e Germano ritengono che le stime degli utili degli analisti non stanno ancora scontando il rischio di recessione, per cui sono difensivi sugli USA, in particolare sulle megacap e sui titoli growth. La concentrazione del mercato sta diventando estrema, con enorme divario tra le performance dei titoli a bassa capitalizzazione e i big. Inoltre, una volta risolto il tetto al debito, emissioni potenzialmente consistenti di Treasury potrebbero drenare liquidità.
CLIMA FAVOREVOLE ALL’AZIONARIO IN BRASILE E CINA
L’Europa sta invece beneficiando del calo dei costi dell'energia e della riapertura della Cina, ma le azioni potrebbero risentire del rallentamento congiunturale. Per quanto riguarda gli stili, gli esperti di Amundi sono positivi sul value e sulla qualità. Infine i Paesi Emergenti, dove il rallentamento dei rialzi dei tassi delle banche centrali dei paesi sviluppati e l’indebolimento del dollaro depongono a favore del debito in valuta locale. Per quanto riguarda l'azionario emergente, secondo gli esperti di Amundi il clima è favorevole a Brasile e Cina, ma su quest’ultima con un approccio selettivo, per l’incertezza segnalata dai dati sul settore immobiliare.