Partita aperta?
Cairo sogna il polo Rcs-Mediaset
Le indiscrezioni di stampa parlano di un avvicinamento dell’editore del gruppo Rcs-La7 alla famiglia Berlusconi con l’obiettivo di creare un nuovo polo editoriale, ma Mfe continua a guardare al mercato europeo
di Antonio Cardarelli 15 Giugno 2023 11:39
La partita sul riassetto dell’impero di Silvio Berlusconi è aperta. In attesa di conoscere il contenuto del testamento, che verrà aperto nei prossimi giorni presso il notaio Arrigo Roveda di Milano, cominciano a rincorrersi già le prime voci.
Tra le partecipate di Fininvest – di cui Silvio Berlusconi, tramite quattro holding, deteneva il 61% - quella con più margine per un riassetto sembra essere Mfe, ex Mediaset. La società ha fatto sapere che andrà avanti nel segno della continuità, e l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi è determinato nel progetto di espansione in Europa. E proprio nel giorno del funerale di Silvio Berlusconi è arrivata una notizia a favore di questo progetto, il via libera dell’antitrust austriaco per salire oltre il 25% del capitale della tv tedesca ProsiebenSat.
Tuttavia, secondo quanto riportato da Repubblica, Mfe fa gola a molti gruppi editoriali, nonostante la ferma determinazione della famiglia Berlusconi a rispedire al mittente le offerte che dovessero arrivare. In particolare, come ricostruito da Repubblica, l’editore del gruppo Rcs-La7 Urbano Cairo avrebbe tentato di proporsi come alleato in questa delicata fase di passaggio generazionale. L’idea di Cairo è quella di realizzare un matrimonio Rcs-Mediaset grazie a un ipotetico accordo tra Marina Berlusconi e la premier Giorgia Meloni. Accordo che prevederebbe la cessione de La7 al gruppo Discovery per non incorrere nell’Antitrust.
Sempre secondo quanto riferito da Repubblica, l’ipotesi di un’entrata di Cairo sarebbe stata accolta con stupore da Pier Silvio Berlusconi, che invece, alla luce delle capitalizzazioni delle due aziende, avrebbe sottolineato come al massimo sarebbe Mfe a comprare Rcs, e non viceversa. Complicata, al momento, anche la pista di un riavvicinamento con i francesi di Vivendi, che detengono il 23% delle azioni ex Mediaset, anche alla luce dei contrasti con il governo per la vicenda della rete Tim. Se il testamento di Berlusconi non porterà stravolgimenti negli assetti proprietari di Fininvest, l’ipotesi più probabile sembra essere quella del proseguimento del progetto del polo televisivo europeo sostenuto da Pier Silvio Berlusconi.
MFE GUARDA AL POLO EUROPEO
Tra le partecipate di Fininvest – di cui Silvio Berlusconi, tramite quattro holding, deteneva il 61% - quella con più margine per un riassetto sembra essere Mfe, ex Mediaset. La società ha fatto sapere che andrà avanti nel segno della continuità, e l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi è determinato nel progetto di espansione in Europa. E proprio nel giorno del funerale di Silvio Berlusconi è arrivata una notizia a favore di questo progetto, il via libera dell’antitrust austriaco per salire oltre il 25% del capitale della tv tedesca ProsiebenSat.
L’IDEA DI URBANO CAIRO
Tuttavia, secondo quanto riportato da Repubblica, Mfe fa gola a molti gruppi editoriali, nonostante la ferma determinazione della famiglia Berlusconi a rispedire al mittente le offerte che dovessero arrivare. In particolare, come ricostruito da Repubblica, l’editore del gruppo Rcs-La7 Urbano Cairo avrebbe tentato di proporsi come alleato in questa delicata fase di passaggio generazionale. L’idea di Cairo è quella di realizzare un matrimonio Rcs-Mediaset grazie a un ipotetico accordo tra Marina Berlusconi e la premier Giorgia Meloni. Accordo che prevederebbe la cessione de La7 al gruppo Discovery per non incorrere nell’Antitrust.
FREDDEZZA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI
Sempre secondo quanto riferito da Repubblica, l’ipotesi di un’entrata di Cairo sarebbe stata accolta con stupore da Pier Silvio Berlusconi, che invece, alla luce delle capitalizzazioni delle due aziende, avrebbe sottolineato come al massimo sarebbe Mfe a comprare Rcs, e non viceversa. Complicata, al momento, anche la pista di un riavvicinamento con i francesi di Vivendi, che detengono il 23% delle azioni ex Mediaset, anche alla luce dei contrasti con il governo per la vicenda della rete Tim. Se il testamento di Berlusconi non porterà stravolgimenti negli assetti proprietari di Fininvest, l’ipotesi più probabile sembra essere quella del proseguimento del progetto del polo televisivo europeo sostenuto da Pier Silvio Berlusconi.
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