Parla la Bce

Lagarde: “A luglio nuovo rialzo dei tassi”

La presidente della Bce, dopo l’aumento dei tassi di 25 punti base, spiega che “saremo restrittivi per tutto il tempo necessario per assicurarci di arrivare a destinazione”, perché “resta ancora strada da fare"

di Fabrizio Arnhold 15 Giugno 2023 16:11

financialounge -  BCE Christine Lagarde inflazione tassi
La Banca centrale europea alza i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto, portando così i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,00%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023. "L'inflazione è diminuita ma dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”, ha commentato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte.

“TIMIDI SEGNALI DI ATTENUAZIONE”


La presidente della Bce, ha proseguito parlando degli indicatori delle pressioni di fondo sui prezzi che rimangono elevati, sebbene “alcuni di essi mostrino timidi segnali di attenuazione”. L’intento della Banca centrale europea è quello di proseguire con la stretta finché necessario. “Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario”.

ECONOMIA DEBOLE NEL BREVE


L’economia dell’Eurozona ha attraversato una fase di stagnazione fra il quarto trimestre e il primo trimestre del 2023. “Con ogni probabilità l’economia resterà debole nel breve termine per poi rafforzarsi nel corso dell’anno con la riduzione dell’inflazione e l’attenuarsi dei colli di bottiglia degli approvvigionamenti”, ha proseguito la Lagarde. “Siamo pronti ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del nostro mandato per assicurare che l’inflazione torni al nostro obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria”, ha aggiunto la presidente della Bce.

“A LUGLIO NUOVO RIALZO”


Con ogni probabilità a luglio ci sarà un ulteriore aumento dei tassi di interesse. “Siamo arrivati a destinazione? No. Abbiamo ancora strada da fare? Sì”, ha precisato la Lagarde. “Le prospettive per la crescita economica e l’inflazione rimangono molto incerte”. I rischi al ribasso per la crescita includono “la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e un aumento delle tensioni geopolitiche più ampie, che potrebbero frammentare il commercio globale e quindi pesare sull’economia dell’area euro”, ha aggiunto la presidente della Banca centrale europea. "Non stiamo pensando a fare una pausa nella nostra manovra di stretta monetaria e non ci penseremo fino a che non ci sarà un cambiamento significativo dello scenario di base".

INFLAZIONE ANCORA ALTA


"Non siamo soddisfatti con l'outlook dell'inflazione e per questo abbiamo alzato oggi nuovamente i tassi", ha sottolineato la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. La Bce ha alzato oggi le previsioni di inflazione per tutti i tre anni dell'arco previsionale. E per questo la Lagarde ha sottolineato che “non siamo soddisfatti con l'outlook dell'inflazione e per questo abbiamo alzato oggi nuovamente i tassi”.

RESTRITTIVI PER TUTTO IL TEMPO NECESSARIO


“Saremo restrittivi per tutto il tempo necessario per assicurarci di arrivare a destinazione", ha proseguito la Lagarde, aggiungendo che l'atterraggio dell'inflazione al 2,2% nel 2025, come da nuove stime Bce diffuse oggi, non è "né soddisfacente né tempestivo". Parlando dei salari, “non si vede per ora una spirale salariale”, sottolineando che c'è un problema di produttività che si traduce in maggiori costi per unità di lavoro.

OUTLOOK PER STABILITÀ FINANZIARIA DIFFICILE


"L'outlook per la stabilità finanziaria è rimasto difficile dalla nostra ultima revisione dello scorso dicembre – ha detto la Lagarde -. Condizioni di finanziamento più rigide stanno aumentando i costi di finanziamento delle banche e il rischio di credito dei prestiti in essere. Insieme alle recenti tensioni nel sistema bancario statunitense, questi fattori potrebbero dar luogo a tensioni sistemiche e deprimere la crescita economica nel breve periodo”. Ma “le banche dell’area euro hanno solide posizioni patrimoniali e di liquidità” che attenueranno questi rischi per la stabilità finanziaria.

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