Dati Bankitalia
Nuovo record del debito pubblico italiano: ad aprile sale a 2.811 miliardi
La Banca d’Italia spiega che l’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (10,9 miliardi, a 40,3) e il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (9,1 miliardi). Il debito arriva a pesare circa 48 mila euro a italiano
di Fabrizio Arnhold 15 Giugno 2023 12:46
Sale il debito pubblico. Lo scorso aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 21,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.811,6 miliardi. A comunicarlo è la Banca d’Italia con la pubblicazione dei dati relativi al debito.
“L’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (10,9 miliardi, a 40,3), il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (9,1 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,8 miliardi)”, spiega Bankitalia.
Guardando ai sottosettori, la variazione del debito ha riguardato quasi interamente quello delle amministrazioni centrali, mentre il debito delle amministrazioni locali e degli enti di previdenza è rimasto stabile. A fine aprile, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8%, sostanzialmente invariata rispetto al mese precedente.
A marzo, ultimo mese utile per questa rilevazione, la quota detenuta dai non residenti era pari al 26,3% e quella degli altri residenti (soprattutto famiglie e imprese non finanziarie) al 10,7%, a fronte rispettivamente del 26,6 e del 10,1 per cento del mese precedente. Sempre a fine aprile, la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni. Spacchettando il dato per ogni singolo italiano, il debito arriva a pesare circa 48 mila euro a italiano, 47,65 mila euro per la precisione.
FABBISOGNO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE A 9,1 MLD
“L’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (10,9 miliardi, a 40,3), il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (9,1 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,8 miliardi)”, spiega Bankitalia.
CRESCE IL DEBITO DELLE AMMINISTRAZIONI CENTRALI
Guardando ai sottosettori, la variazione del debito ha riguardato quasi interamente quello delle amministrazioni centrali, mentre il debito delle amministrazioni locali e degli enti di previdenza è rimasto stabile. A fine aprile, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8%, sostanzialmente invariata rispetto al mese precedente.
VITA MEDIA RESIDUA DEL DEBITO A 7,7 ANNI
A marzo, ultimo mese utile per questa rilevazione, la quota detenuta dai non residenti era pari al 26,3% e quella degli altri residenti (soprattutto famiglie e imprese non finanziarie) al 10,7%, a fronte rispettivamente del 26,6 e del 10,1 per cento del mese precedente. Sempre a fine aprile, la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni. Spacchettando il dato per ogni singolo italiano, il debito arriva a pesare circa 48 mila euro a italiano, 47,65 mila euro per la precisione.
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