Politica monetaria

BNY Mellon IM: l’inflazione può scendere più rapidamente del previsto dopo l’estate

Sebastian Vismara, Global senior macro economist di BNY Mellon IM, commenta le ultime mosse sui tassi da parte della Bce: “Possibile una recessione verso la fine di quest’anno”

di Antonio Cardarelli 16 Giugno 2023 10:49

financialounge -  BCE Christine Lagarde inflazione mercati Sebastian Vismara
Nella riunione del 15 giugno la Banca centrale europea, come atteso da analisti e mercati, ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base. Ma forse la presa di posizione ferma di Christine Lagarde sulla necessità di proseguire con fermezza sulla strada dei rialzi ha sorpreso più di qualcuno. Così come la previsione sui livelli di inflazione medi per il 2023-2025: 5,4% nel 2023, 3,0% nel 2024 e 2,2% nel 2025.

MERCATO DEL LAVORO E PRODUTTIVITÀ


“La BCE ha di fatto comunicato che saranno necessarie ulteriori misure di stretta monetaria, e che i tassi resteranno elevati più a lungo”, commenta Sebastian Vismara, Global senior macro economist di BNY Mellon IM. L’esperto ricorda come la stessa Christine Lagarde, nel corso della conferenza stampa, abbia sottolineato come la forza del mercato del lavoro, accompagnata al tempo stesso da una bassa produttività, stia esercitando una pressione al rialzo sui costi del lavoro.

L’INFLAZIONE PUÒ SCENDERE DOPO L’ESTATE


“I mercati continuano a incorporare nelle valutazioni un picco dei tassi intorno al 3,75%, +25 punti base rispetto ai livelli attuali. La nostra stima è che i tassi saliranno al 4% entro settembre”, spiega Vismara. Inoltre, aggiunge l’esperto, l’inflazione core rimarrà probabilmente elevata durante l’estate, in parte a causa degli effetti di base, mentre i servizi otterranno uno stimolo da una forte stagione turistica. “Dopodiché, riteniamo probabile che l’inflazione core scenda più rapidamente di quanto la Bce si aspetti, e che la crescita del Pil sia più debole di quanto implichino le previsioni. C’è un rischio di un ulteriore rialzo di 25 punti base verso la fine dell’anno, ma crediamo che sia improbabile per ora”, commenta l’esperto di BNY Mellon IM.

IL FRONTE RIALZISTA DELLE BANCHE CENTRALI


Allargando lo sguardo all’azione delle altre banche centrali, Vismara sottolinea come la Bce non sia da sola nell’atteggiamento da “falco” sulla politica monetaria. A far compagnia a Francoforte, infatti, ci sono Federal Reserve, Bank of Australia e Bank of Canada, che stanno tutte sottolineando come l’inflazione core resti persistente e non si stia muovendo con decisione verso il 2%. “Vediamo una possibilità di recessione sul finire dell’anno, ma non è detto che si verifichi. C’è anche uno scenario in cui la recessione non inizia prima del 2024 e i tassi salgono a livelli molto più alti di quelli attesi”, conclude il senior macro economist di BNY Mellon IM.

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