L'analisi

Debito Usa bloccato in un circolo vizioso

Jonathan Owens, Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management (Gruppo Vontobel) analizza il futuro del debito Usa

di Anna Patti 16 Giugno 2023 19:00

financialounge -  Debito Usa Jonathan Owens TwentyFour Asset Management
Nelle ultime settimane l’attenzione di tutti era puntata sul possibile default degli Stati Uniti che sarebbe stato molto preoccupante per i mercati globali. Sebbene il default degli Usa sia stato scongiurato sono diverse le sfide che si presenteranno in futuro.

L’ATTUALE DEBITO USA


Il debito degli Stati Uniti attualmente è pari al 31,4 trilioni di dollari (l’attuale tetto del debito) ovvero il 119% del PIL. La nuova legge lascerà inalterati i livelli di indebitamento fino al 2025. Dal 2008 gli USA hanno aggiunto 22 trilioni di debito e 8 trilioni di dollari stati raggiunti dal 2020. Si tratta di una cifra impressionante e le conseguenti implicazioni per l’economia americana non possono non essere considerate.

IL CONTESTO CARATTERIZZATO DA TASSI ALTI


Data la situazione attuale con tassi "più alti per più tempo", è probabile che il conto degli interessi del governo richieda compromessi altrove. Poiché gli Stati Uniti continuano a rifinanziare il debito a tassi più elevati, l'onere annuale degli interessi continuerà ad aumentare. Jonathan Owens, Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management, ipotizza che il debito odierno di 31,4 trilioni di dollari sia rifinanziato ai livelli di mercato attuali, ad esempio circa il 4%, la spesa annuale per interessi sale a 1,3 trilioni di dollari, quasi il triplo del livello del 2022 e rappresenterebbe il 27% delle entrate federali. Tuttavia, si tratta di un'ipotesi poco realistica, aggiunge l’analista di TwentyFour Asset Management, poiché i governi hanno una lunga serie di scadenze con un'ampia gamma di tassi di interesse. Seguendo le proiezioni del Congressional Budget Office (CBO), si prevede che il rendimento del Treasury decennale rimarrà intorno al 3,8% fino al 2033.

LE PREVISIONI DEL CBO


Il CBO prevede che i costi degli interessi cresceranno del 35% quest'anno, raggiungendo i 645 miliardi di dollari, rispetto ai 475 miliardi del 2022 e ai 352 miliardi del 2021, e che raggiungeranno 1,4 trilioni di dollari nel 2033. Si prevede che i costi degli interessi come percentuale delle entrate federali (entrate fiscali) raggiungeranno oltre il 20% nel 2033, più del doppio del livello del 10% registrato nel 2022. Attualmente, la spesa per interessi rappresenta il 2% del PIL, ma si ipotizza che questa cifra salga al 3,6% nel 2033 e che superi addirittura la spesa per Medicare e la previdenza sociale prima del 2050.

IL DEFICIT 2022


Il deficit di bilancio del 2022 è stato di 1,4 trilioni di dollari. Purtroppo questo è destinato ad ampliarsi ulteriormente, alimentato dall'aumento dei costi sanitari, dall'invecchiamento della popolazione e dall'aumento degli interessi sopra descritti. La realtà è che una parte crescente del capitale pubblico viene utilizzata per scopi improduttivi (il servizio del debito) piuttosto che per attività fiscali che generano crescita e l’esperto di TwentyFour Asset Management ritiene che questo rappresenti una vera sfida per i responsabili politici in futuro.

IL RUOLO DELLA FEDERAL RESERVE


La FED non sta più comprimendo i rendimenti e sebbene i tassi di interesse siano vicini al loro livello terminale, la Federal Reserve continuerà a inasprire le condizioni finanziarie attraverso il suo programma di Quantitative Tightening. Il QT prevede la vendita attiva dei titoli del Tesoro che la Fed ha accumulato dal 2009. Questa azione continuerà a esercitare pressioni al rialzo sui tassi governativi, a rimuovere la liquidità dal mercato e a drenare ulteriormente il capitale produttivo dall'economia. Per ora l'impatto sul mercato sembra essere stato limitato, ma il processo sarà lungo e ciò crea un contesto tecnico difficile per i tassi governativi. Tassi più alti porteranno a deficit di bilancio più elevati, che porteranno a saldi del debito più alti - un circolo vizioso difficile da spezzare.

STIMOLARE LA CRESCITA


Poiché il rapporto debito/ Pil sembra destinato ad aumentare la scelta più semplice per i politici è far crescere l’economia. Riuscirci è difficile perché si è vincolati da un onere di interessi davvero alto e il taglio delle tasse non è un’opzione possibile. Ad esempio, la legge sul tetto del debito concordata vieta un'ulteriore estensione della pausa nei pagamenti dei prestiti agli studenti e degli interessi, sospesi all'inizio della pandemia (marzo 2020). Ciò equivale ad aumentare le tasse su un numero significativo di consumatori.

I PRESTITI AGLI STUDENTI


Per oltre 43 milioni di americani i pagamenti dei prestiti agli studenti ricominceranno già a settembre. Si tratta del 13% della popolazione, o del 21% della popolazione in età lavorativa, dove il pagamento mensile medio sarà di 393 dollari, con un pagamento mensile mediano di 222 dollari, secondo i dati della Federal Reserve Bank di New York. Si tratta di un'enorme perdita di reddito disponibile  e indubbiamente un ostacolo alla crescita del PIL.

LA LEGGE SUL DEBITO


La legge sul debito recentemente approvata in USA non include importanti risparmi fiscali. Dunque i livelli di indebitamento continueranno a crescere, i costi degli interessi aumenteranno e i deficit di bilancio si amplieranno. Gli Stati Uniti sono la più grande economia del mondo e il dollaro è la valuta di riserva globale, il che significa che i Treasury sono ancora l'asset preferito dagli investitori in cerca di sicurezza. Di conseguenza, anche in presenza di un aumento del debito, gli operatori di mercato avranno sempre bisogno dei Treasury statunitensi. Tuttavia, poiché i pagamenti degli interessi assorbono una quota maggiore del bilancio pubblico, la pressione si farà naturalmente sentire nei settori della spesa pubblica e degli investimenti. In conclusione secondo l’analista di TwentyFour Asset Management l’attività economica diminuirà e potrebbe innescarsi la recessione che molti si aspettano.

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