Il risiko del Biscione

Bollorè resta in attesa di un incontro con il Governo per il dossier Mediaset

Tramite Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi, è stato chiesto un colloquio riservato con la premier Meloni per parlare del futuro di MediaForEurope

di Annalisa Lospinuso 20 Giugno 2023 10:43

financialounge -  Arnaud de Puyfontaine Bollorè Francesco Specchia Mediaset Pier Silvio Berlusconi Vivendi
Arnaud de Puyfontaine, l’amministratore delegato di Vivendi, ha chiesto alla Meloni un appuntamento per spiegare le possibilità di una scalata a Mediaset e farla diventare una sorta di cavallo di troia in territorio francese alla vigilia di elezioni che vedrebbero escludere Macron, che è il peggior nemico di Bollorè”, è l'indiscrezione riportata nel fine settimana da Francesco Specchia, firma di Libero, che, sentito da Financialounge.com, ha confermato tutto, aggiungendo dettagli. “Ho ricevuto questa notizia da una fonte legata a Vivendi e il fatto che non abbiano smentito è significativo”, ha detto Specchia.

LA CARTA POLITICA


Vivendi sembra, dunque, non rinunciare a Mediaset, considerata una preda troppo golosa, e quindi potrebbe giocarsi la carta politica. Secondo quanto riferito da Specchia nella trasmissione "Otto e mezzo", la multinazionale francese potrebbe far leva sulla premier Meloni, offrendole un appoggio in campo europeo in vista delle elezioni del 2024. Il sostegno mediatico di Vivendi potrebbe risultare funzionale al possibile progetto di riunire il gruppo parlamentare dei Conservatori, presieduto dalla stessa Giorgia Meloni, e quello del Partito Popolare europeo, presieduto dal bavarese Manfred Weber. Si sposterebbero così gli equilibri in Europa, escludendo dalla partita Macron “che è il peggior nemico di Bollorè”, come lo ha definito lo stesso Specchia.

OSTACOLI AL PIANO VIVENDI


Un’ipotesi che, secondo il giornalista di Libero, troverebbe due ostacoli. Da una parte la stessa Meloni che potrebbe non essere disposta a fare un accordo simile, preferendo la via della difesa "patriottica" di un asset italiano come Mediaset e rendendo così difficile "vendere Mediaset agli stranieri", come ci ha spiegato Specchia. Dall’altro canto c’è l’incognita di Pier Silvio Berlusconi che, ha aggiunto ancora Specchia, “è fortemente sulla linea di mantenere Mediaset e di espanderla” e quindi non sembra disposto a cedere l’azienda che guida da anni. “Senza il suo via libera Vivendi non può far nulla”, perché fra i cinque figli di Silvio Berlusconi è quello più interessato a mantenere il controllo dell’azienda fondata dal padre. "Berlusconi era un imprenditore vecchio stile - ha continuato Specchia - il classico proprietario brianzolo che punta all'ampliamento delle sue aziende affinché tutti i figli ne beneficino".

UNA PARTITA APERTA


La partita sembra quindi aperta, tutta da giocare, e molto probabilmente se ne parlerà anche oggi nel vertice tra la premier Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, presso l'Eliseo, ai margini dell'Assemblea del Bie. La prossima settimana, poi, ci dovrebbe essere l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi e l'assemblea di Fininvest per il bilancio e il rinnovo del cda. In ballo c'è il 61% delle quote dell'impero che era in mano direttamente al Cavaliere. Bisognerà vedere come queste quote saranno redistribuite tra i cinque figli, i nuovi possibili equilibri e quale sarà l'orientamento dei diversi eredi sul dossier Mediaset. Perchè non tutti potrebbero essere sulla stessa linea finora espressa da Pier Silvio Berlusconi.

 

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