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Generali Investments: ai massimi storici la divergenza tra le politiche monetarie

Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research, sottolinea il contrasto tra l’atteggiamento restrittivo emerso dalle riunioni di Fed e BCE e le politiche di allentamento delle Banche Centrali in Giappone e Cina

di Stefano Caratelli 21 Giugno 2023 19:00

financialounge -  Generali Investments mercati Thomas Hempell
I meeting di giugno delle banche centrali hanno evidenziato una grande divergenza tra le politiche monetarie nelle diverse aree geografiche. I falchi prevalgono in USA e Eurozona, a causa della resilienza del mercato del lavoro e l'attenuarsi delle preoccupazioni sul settore bancario, e ora i rischi di una stretta eccessiva sono in aumento. La Fed si è attenuta ad una pausa ampiamente attesa, ma ha sorpreso aggiungendo due ulteriori aumenti dei tassi alle proiezioni dei membri del FOMC.

VERSO POSSIBILI NUOVI AUMENTI DEI TASSI


Generali Investments prevede ora un altro aumento a luglio al 5,5%, con il primo taglio posticipato al primo trimestre del 2024 e nota che anche la BCE ha aggiunto un linguaggio aggressivo e previsioni di inflazione più elevate al tanto atteso aumento di 25 punti base. Per Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Investments, è probabile che un ulteriore aumento di luglio al 3,75% segnerà il picco prevalente fino alla metà del 2024, ma ci sono rischi di un ulteriore aumento.

MENTRE BANK OF JAPAN RESTA ACCOMODANTE


L’esperto di Generali Investments sottolinea che il tutto contrasta con la Bank of Japan che "pazientemente" mantiene un forte accomodamento, anche mentre l'inflazione sottostante è in aumento, e segnala che il raggiungimento dell'obiettivo del 2% deve essere accompagnato da una crescita salariale sostenibile. In Cina inoltre, il vacillante rimbalzo della riapertura economica ha innescato un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale, a cui secondo Hempell seguiranno probabilmente ulteriori accomodamenti mirati.

RINVIATA L’USCITA DAL CONTROLLO DELLA CURVA


Secondo l’analisi di Hempell, lo yen è in difficoltà e profondamente sottovalutato, e potrebbe ancora stabilizzarsi con l'aumentare del rischio di intervento sul forex, mentre le prospettive per i rendimenti USA sono orientate verso il basso. Tuttavia, un vero e proprio rimbalzo dovrà essere sostenuto da un cambiamento di politica della Bank of Japan, in special modo nella strategia di controllo della curva dei rendimenti, che sembra rinviato addirittura alla fine dell'anno.

CURVE DEI RENDIMENTI PIU’ RIPIDE IN USA E EUROZONA


I toni da falco di Fed BCE hanno irripidito le curve dei rendimenti nelle due aree, mentre una serie di dati economici puntano al rallentamento, soprattutto in Cina. Gli asset a rischio sono andati comunque in rally  con gli spread creditizi in restrizione e la volatilità implicita in ritirata. Secondo Generali Investments ha influito sui mercati il rallentamento dell’inflazione USA insieme all’attesa di ulteriori allentamenti in Cina. Anche l’euro ha recuperato su dollaro sostenuto dal rendimento del Bund mentre lo yen ha sofferto per la linea accomodante della Banca Centrale.

ATTESE INDICAZIONI DAI DATI E DA POWELL


Ora il mercato attende ulteriori indicazioni dai dati sull’attività manifatturiera e dei servizi per capire l’impatto della stretta monetaria sull’economia reale. Molta attesa anche per l’audizione in Congresso USA del presidente della Fed Powell.

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