Asset allocation
Per Amundi la qualità è la bussola con cui navigare in questa fase di incertezza
A livello regionale Amundi punta su azioni e obbligazioni dei mercati emergenti, con particolare attenzione all'Asia, per migliorare la diversificazione e favorire il potenziale di rendimento a medio termine
di Leo Campagna 24 Giugno 2023 10:00
Un rallentamento della crescita nei mercati sviluppati fino allo 0,9%, mentre l'espansione del Pil dei mercati emergenti dovrebbe salire al 4,2%, con il risultato di una crescita del Pil globale al 2,9%. Sono le previsioni formulate da Amundi nell’Outlook globale degli investimenti di metà anno per il 2023, che, per il 2024, stima una crescita del Pil reale a livello globale del 2,5%, con i mercati sviluppati (0,5%) ancora ad inseguire i Paesi in via di sviluppo (3,8%).
In pratica, si intravede un percorso di crescita stretto e incerto: l’economia globale rallenterà ulteriormente e raggiungerà il punto più basso nel secondo semestre 2023. “Un contesto di scarsa visibilità sulle prospettive economiche in cui la qualità, sia in ambito azionario che nel reddito fisso, è la bussola per orientarsi. In questo secondo semestre, gli asset dei mercati emergenti potrebbero invece beneficiare della fine dell'inasprimento della Fed e del possibile deprezzamento del dollaro Usa” fa sapere Vincent Mortier, Group CIO di Amundi.
Gli investitori, aggiunge Monica Defend, Head of Amundi Institute, dovrebbero infatti esplorare anche le divergenze tra i mercati e le regioni. “Mentre una pausa nel ciclo restrittivo della banca centrale sostiene le obbligazioni” prosegue Defend “per individuare le opportunità offerte dalle azioni, è necessario valutare le prospettive degli utili fino al 2024 e il percorso dell'inflazione”. A proposito di prezzi al consumo, Amundi vede un graduale rallentamento del carovita, soprattutto nella componente core, ma che resta comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali fino alla metà del 2024. Il rischio di una sua riaccelerazione sembra limitato, dal momento che le politiche monetarie dovrebbero rimanere restrittive per un lungo periodo.
Per gli investitori la raccomandazione di Amundi in questa fase iniziale del secondo semestre è un’asset allocation prudente. Mentre persiste un’elevata incertezza sulla crescita e sull’inflazione, i mercati non incorporano un peggioramento dell’outlook e gli asset rischiosi, con poche eccezioni come le obbligazioni europee investment grade o le azioni cinesi, sono piuttosto cari. Solo in caso di riduzione almeno parziale dell’incertezza e prezzi di mercato adeguati alle prospettive economiche e degli utili gli investitori si può aggiungere rischio in portafoglio.
Da privilegiare la liquidità e le obbligazioni di alta qualità come diversificatori del rischio mentre i titoli di Stato core mantengono un buon valore. Vanno monitorati la leva finanziaria e il rischio di liquidità delle aziende, con un approccio cauto nell’high yield anche se quello dei mercati emergenti offre valutazioni interessanti. A proposito di Paesi in via di sviluppo, Amundi è invece positiva sul debito emergente in valuta forte e pronta ad approfittare di punti di ingresso nel debito in valuta locale.
Nell’azionario, gli esperti di Amundi consigliano di ricercare una bassa leva finanziaria, dividendi protetti e una buona tenuta degli utili. Nell’azionario dei mercati emergenti si registra però un ritorno della crescita degli utili mentre le valutazioni rimangono interessanti, come nel caso delle azioni cinesi. “Alla luce del vantaggio offerto dalla interessante crescita dei Paesi in via di sviluppo, in questo secondo semestre vediamo opportunità di investimento sia per le azioni dei mercati emergenti sia per il reddito fisso, in particolare in Asia e in America Latina. Con un orizzonte di medio periodo, sarebbe opportuno costruire un'allocazione dedicata agli asset asiatici, in particolare Cina e India” concludono i manager di Amundi.
UN PERCORSO DI CRESCITA STRETTO E INCERTO
In pratica, si intravede un percorso di crescita stretto e incerto: l’economia globale rallenterà ulteriormente e raggiungerà il punto più basso nel secondo semestre 2023. “Un contesto di scarsa visibilità sulle prospettive economiche in cui la qualità, sia in ambito azionario che nel reddito fisso, è la bussola per orientarsi. In questo secondo semestre, gli asset dei mercati emergenti potrebbero invece beneficiare della fine dell'inasprimento della Fed e del possibile deprezzamento del dollaro Usa” fa sapere Vincent Mortier, Group CIO di Amundi.
UN GRADUALE RALLENTAMENTO DEL CAROVITA
Gli investitori, aggiunge Monica Defend, Head of Amundi Institute, dovrebbero infatti esplorare anche le divergenze tra i mercati e le regioni. “Mentre una pausa nel ciclo restrittivo della banca centrale sostiene le obbligazioni” prosegue Defend “per individuare le opportunità offerte dalle azioni, è necessario valutare le prospettive degli utili fino al 2024 e il percorso dell'inflazione”. A proposito di prezzi al consumo, Amundi vede un graduale rallentamento del carovita, soprattutto nella componente core, ma che resta comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali fino alla metà del 2024. Il rischio di una sua riaccelerazione sembra limitato, dal momento che le politiche monetarie dovrebbero rimanere restrittive per un lungo periodo.
IMPLICAZIONI PER GLI INVESTIMENTI
Per gli investitori la raccomandazione di Amundi in questa fase iniziale del secondo semestre è un’asset allocation prudente. Mentre persiste un’elevata incertezza sulla crescita e sull’inflazione, i mercati non incorporano un peggioramento dell’outlook e gli asset rischiosi, con poche eccezioni come le obbligazioni europee investment grade o le azioni cinesi, sono piuttosto cari. Solo in caso di riduzione almeno parziale dell’incertezza e prezzi di mercato adeguati alle prospettive economiche e degli utili gli investitori si può aggiungere rischio in portafoglio.
PRIVILEGIARE LE OBBLIGAZIONI DI ALTA QUALITÀ
Da privilegiare la liquidità e le obbligazioni di alta qualità come diversificatori del rischio mentre i titoli di Stato core mantengono un buon valore. Vanno monitorati la leva finanziaria e il rischio di liquidità delle aziende, con un approccio cauto nell’high yield anche se quello dei mercati emergenti offre valutazioni interessanti. A proposito di Paesi in via di sviluppo, Amundi è invece positiva sul debito emergente in valuta forte e pronta ad approfittare di punti di ingresso nel debito in valuta locale.
COSTRUIRE UN’ALLOCAZIONE DEDICATA AGLI ASSET ASIATICI
Nell’azionario, gli esperti di Amundi consigliano di ricercare una bassa leva finanziaria, dividendi protetti e una buona tenuta degli utili. Nell’azionario dei mercati emergenti si registra però un ritorno della crescita degli utili mentre le valutazioni rimangono interessanti, come nel caso delle azioni cinesi. “Alla luce del vantaggio offerto dalla interessante crescita dei Paesi in via di sviluppo, in questo secondo semestre vediamo opportunità di investimento sia per le azioni dei mercati emergenti sia per il reddito fisso, in particolare in Asia e in America Latina. Con un orizzonte di medio periodo, sarebbe opportuno costruire un'allocazione dedicata agli asset asiatici, in particolare Cina e India” concludono i manager di Amundi.