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Wellington Management: individuare le opportunità migliori nel nuovo regime di mercato del credito europeo

L’aumento della dispersione in termini di fondamentali aziendali creerà opportunità nel segmento investment grade europeo per i gestori in grado di combinare allocazioni top-down, ricerca creditizia bottom-up e analisi ESG

di Leo Campagna 26 Giugno 2023 12:34

financialounge -  Derek Hynes mercati obbligazioni wellington management
Le persistenti pressioni inflazionistiche hanno costretto le banche centrali a invertire la rotta in termini di politica monetaria, passando dallo status di acquirenti netti a quello di venditori netti di asset. Un cambio di regime che ha provocato un'impennata della volatilità dei tassi di interesse mentre i rendimenti dei titoli investment grade europei hanno raggiunto livelli che non si vedevano da oltre 10 anni. “Un nuovo regime di mercato che determina opportunità potenzialmente interessanti in ambito creditizio per i gestori attivi tramite un'attenta selezione titoli e un orientamento sempre più forte alla sostenibilità” fanno sapere Derek Hynes, Fixed Income Portfolio Manager e Jillian Rooney, Investment Specialist di Wellington Management.

UNA SITUAZIONE FAVOREVOLE IN EUROPA


Dopo la volatilità provocata dalla guerra in Ucraina e dalla conseguente crisi energetica, il rendimento medio (in termini di yield to worst) espresso dal Barclays Euro Aggregate Corporate Index è passato da un livello prossimo allo zero a inizio 2022 a oltre 4% a fine anno. “Crediamo che i rischi relativi al conflitto in Ucraina e alla crisi energetica siano ormai ampiamente scontati nei prezzi di mercato e al momento alcuni titoli di emittenti di qualità elevata siano scambiati a prezzi davvero interessanti”, riferiscono Hynes e Rooney.

CRESCENTE ATTENZIONE AI PRINCIPI ESG


I due esperti sottolineano come i fattori ESG possano incidere in larga misura sulle performance aziendali nel lungo periodo, soprattutto alla luce del fatto che la dispersione fra gli emittenti investment grade è piuttosto accentuata. Ad esempio, nell’ambito del cambiamento climatico, delle problematiche lungo le filiere produttive e della rapida evoluzione delle normative europee, le aziende che mostrano un impegno concreto nel migliorare le proprie prassi in materia di sostenibilità tendono a generare performance migliori rispetto alle altre. “Al contempo, pensiamo che l'attività di engagement con le società per promuovere un cambiamento positivo sia essenziale per integrare con efficacia i criteri ESG nel processo di investimento” spiegano Hynes e Rooney.

INTERAGIRE IN MODO ATTIVO CON IL MANAGEMENT DELLE SOCIETÀ


Interagendo in modo attivo con il management delle società che emettono grandi quantità di CO2, gli investitori possono comprendere meglio l’effettiva volontà e capacità dell’azienda di impegnarsi in una transizione verso attività più sostenibili. “Un confronto costruttivo, corroborato dalla condivisione di informazioni e approfondimenti, può incoraggiare le società ad accelerare i propri piani in materia ambientale. Un modo concreto per gli investitori di contribuire in modo efficace alla "decarbonizzazione" dei portafogli e al progresso sostenibile dell'intero universo di investimento” specificano i due esperti di Wellington Management.

IL CREDITO È UN’ASSET CLASS CICLICA


Questo nuovo regime di mercato conferma, secondo Hynes e Rooney, che il credito è un’asset class ciclica: occorre pertanto comprendere i rischi macroeconomici e politici per cercare di prevedere le variazioni nel ciclo economico. Una considerazione particolarmente importante nell’ambito del credito europeo, alla luce della varietà dei regimi politici.

UN CONTESTO COMPLESSO CHE RICHIEDE UN APPROCCIO ATTIVO


“Le banche centrali stanno dando priorità al contrasto all’inflazione abbandonando la linea accomodante degli ultimi anni. Questo determina un incremento dei rischi idiosincratici, proprio mentre le aziende evidenziano sempre più chiaramente un andamento da fine ciclo. Un contesto complesso che richiede un approccio attivo, basato su approfondimenti macroeconomici top-down, sulla ricerca fondamentale bottom-up e che tenga conto di diversi punti di vista, in particolare del parere di esperti regionali e in materia di fattori ESG” concludono i due esperti di Wellington Management.

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