Delega fiscale
Busta paga più pesante con tredicesime e straordinari. Ecco cosa c’è da sapere
Nel pacchetto di emendamenti, spunta l’idea di detassare straordinari e tredicesime, applicando un’imposta sostitutiva oltre una certa soglia. Slitta la flat tax incrementale
di Fabrizio Arnhold 27 Giugno 2023 09:29
Meno tasse per i lavoratori dipendenti. L’imposizione fiscale sulle tredicesime e sugli straordinari dovrebbe essere più leggera per garantire più soldi in busta paga. Questo è l’emendamento del governo alla delega fiscale che mette anche in stand by la flat tax incrementale, pensata per i lavoratori dipendenti. Resta ferma “la complessiva valutazione, anche ai fini prospettici”, per il regime incrementale.
Al posto del comma che prevedeva la flat tax incrementale per I lavoratori dipendenti compare “l’applicazione, in in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito di un'imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sui premi di produttività, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima".
Lo scorso 20 giugno è stato presentato, in commissione Finanze alla Camera, un pacchetto di 10 emendamenti alla delega fiscale. Tra le novità, inserite negli emendamenti, c’è la detassazione, con molta probabilità al 15%, degli straordinari, superata una soglia ancora da individuare. Un altro aspetto è quello dei fringe benefit, ossia tutti quei contributi economici assegnati dalle aziende ai dipendenti in forme diverse dal premio in denaro ma che finiscono in busta paga.
L’intenzione del governo sarebbe quella di estendere la platea a tutti i lavoratori che possono godere della soglia di 3mila euro per i fringe benefit detassati, finora riservati solo ai lavoratori dipendenti con figli a carico. Un altro emendamento, invece, propone di rateizzare le tasse per gli autonomi, in modo da ottenere “una più equa distribuzione del carico fiscale nel corso del tempo”.
Un altro emendamento prevede una periodicità mensile per il versamento degli acconti e dei saldi delle tasse per autonomi e professionisti. La modifica, nello specifico, riguarda le “modalità di versamento dell’Irpef dovuta dai lavoratori autonomi, dagli imprenditori individuali e da tutti i contribuenti cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale”. Tra gli emendamenti spunta anche la possibilità di pagare a rate anche il maxi acconto delle imposte di novembre che, ad oggi, non è possibile rateizzare. L’obiettivo del governo è chiudere l’esame del ddl entro l’estate, in modo da poter avviare le prime misure nel 2024.
SLITTA LA FLAT TAX INCREMENTALE
Al posto del comma che prevedeva la flat tax incrementale per I lavoratori dipendenti compare “l’applicazione, in in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito di un'imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sui premi di produttività, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima".
PACCHETTO DI EMENDAMENTI
Lo scorso 20 giugno è stato presentato, in commissione Finanze alla Camera, un pacchetto di 10 emendamenti alla delega fiscale. Tra le novità, inserite negli emendamenti, c’è la detassazione, con molta probabilità al 15%, degli straordinari, superata una soglia ancora da individuare. Un altro aspetto è quello dei fringe benefit, ossia tutti quei contributi economici assegnati dalle aziende ai dipendenti in forme diverse dal premio in denaro ma che finiscono in busta paga.
FRINGE BENEFIT PER TUTTI
L’intenzione del governo sarebbe quella di estendere la platea a tutti i lavoratori che possono godere della soglia di 3mila euro per i fringe benefit detassati, finora riservati solo ai lavoratori dipendenti con figli a carico. Un altro emendamento, invece, propone di rateizzare le tasse per gli autonomi, in modo da ottenere “una più equa distribuzione del carico fiscale nel corso del tempo”.
ACCONTI IRPEF A RATE PER AUTONOMI
Un altro emendamento prevede una periodicità mensile per il versamento degli acconti e dei saldi delle tasse per autonomi e professionisti. La modifica, nello specifico, riguarda le “modalità di versamento dell’Irpef dovuta dai lavoratori autonomi, dagli imprenditori individuali e da tutti i contribuenti cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale”. Tra gli emendamenti spunta anche la possibilità di pagare a rate anche il maxi acconto delle imposte di novembre che, ad oggi, non è possibile rateizzare. L’obiettivo del governo è chiudere l’esame del ddl entro l’estate, in modo da poter avviare le prime misure nel 2024.
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