Guerra in Ucraina
Intermonte: gli investitori vedono Putin indebolito dopo il tentato golpe
Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, analizza le possibili conseguenze sui mercati delle divisioni politiche emerse in Russia dopo la rivolta della Wagner
di Antonio Cardarelli 27 Giugno 2023 10:35
Lo scorso fine settimana, e in particolare la giornata di sabato, è stato dominato dalle notizie provenienti dalla Russia. La minaccia di un colpo di Stato e la marcia verso Mosca intrapresa e poi interrotta da Yevgeny Prigozhin, comandante del gruppo di mercenari Wagner, ha improvvisamente riportato i riflettori sulle divisioni interne in Russia.
Grazie anche alla mediazione del presidente bielorusso Lukashenko, il golpe è rientrato e Putin ha parlato in diretta tv sostanzialmente “graziando” i soldati della Wagner. Almeno per il momento. Tuttavia, l’episodio ha fatto emergere i problemi del presidente russo, la cui leadership non sembra essere granitica come vorrebbe far apparire all’esterno. I mercati hanno avuto qualche giorno per digerire la notizia e le reazioni sono arrivate nella seduta di lunedì, con petrolio in rialzo e rublo in calo.
“Il tentato golpe russo, conclusosi nello spazio di meno di un fine settimana, ha restituito agli investitori tre possibili percezioni: indebolimento della posizione del presidente Putin costretto ad un compromesso con chi aveva poco prima definito traditore; possibilità che la debolezza del presidente possa aumentare la probabilità di una fine della guerra; incertezza prospettica in vista delle elezioni presidenziali russe di marzo 2024”, spiega Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte a Financialounge.com. “Come si può vedere son percezioni in parte in contraddizione cui sono da aggiungere le posizioni più scettiche e dubbiose sull'autenticità dei comportamenti degli attori in gioco. Tutto questo, nel breve, porta gli operatori a rifocalizzarsi sui temi consueti del pre-golpe, ossia principalmente la fase restrittiva delle banche centrali, l'ipotesi recessione USA, i potenziali rischi di stabilità finanziaria posti, ad esempio, dal comparto delle banche regionali USA”, prosegue Cesarano.
Ma quali potrebbero essere gli impatti del tentato golpe in Russia sugli asset? Lo abbiamo chiesto sempre all’esperto di Intermonte. “La possibilità di impatto su altri asset potrebbe esserci in prospettiva nello spazio di tempo che ci separa dalle presidenziali russe di metà marzo 2024 – commenta Cesarano - In particolare, verificare se vi saranno cambi al vertice militare/difesa russa e anche quale atteggiamento terrà il capo della Wagner ora dato in esilio in Bielorussia. Tutto questo per comprendere se il livello di tensione geopolitico sarà stabile oppure aumenterà il rischio di escalation”. “Se non vi sarà escalation, rimane lo scenario centrale, ossia rallentamento/recessione USA in vita con seguente calo dei tassi a medio/lungo termine e nel breve drenaggio di liquidità per rimpinguare il conto di tesoreria USA che potrebbe indurre a temporanee prese di profitto sui listini azionari”, conclude Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte.
LEADERSHIP DI PUTIN IN BILICO
Grazie anche alla mediazione del presidente bielorusso Lukashenko, il golpe è rientrato e Putin ha parlato in diretta tv sostanzialmente “graziando” i soldati della Wagner. Almeno per il momento. Tuttavia, l’episodio ha fatto emergere i problemi del presidente russo, la cui leadership non sembra essere granitica come vorrebbe far apparire all’esterno. I mercati hanno avuto qualche giorno per digerire la notizia e le reazioni sono arrivate nella seduta di lunedì, con petrolio in rialzo e rublo in calo.
CESARANO: TRE POSSIBILI PERCEZIONI PER GLI INVESTITORI
“Il tentato golpe russo, conclusosi nello spazio di meno di un fine settimana, ha restituito agli investitori tre possibili percezioni: indebolimento della posizione del presidente Putin costretto ad un compromesso con chi aveva poco prima definito traditore; possibilità che la debolezza del presidente possa aumentare la probabilità di una fine della guerra; incertezza prospettica in vista delle elezioni presidenziali russe di marzo 2024”, spiega Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte a Financialounge.com. “Come si può vedere son percezioni in parte in contraddizione cui sono da aggiungere le posizioni più scettiche e dubbiose sull'autenticità dei comportamenti degli attori in gioco. Tutto questo, nel breve, porta gli operatori a rifocalizzarsi sui temi consueti del pre-golpe, ossia principalmente la fase restrittiva delle banche centrali, l'ipotesi recessione USA, i potenziali rischi di stabilità finanziaria posti, ad esempio, dal comparto delle banche regionali USA”, prosegue Cesarano.
A METÀ MARZO 2024 LE PRESIDENZIALI IN RUSSIA
Ma quali potrebbero essere gli impatti del tentato golpe in Russia sugli asset? Lo abbiamo chiesto sempre all’esperto di Intermonte. “La possibilità di impatto su altri asset potrebbe esserci in prospettiva nello spazio di tempo che ci separa dalle presidenziali russe di metà marzo 2024 – commenta Cesarano - In particolare, verificare se vi saranno cambi al vertice militare/difesa russa e anche quale atteggiamento terrà il capo della Wagner ora dato in esilio in Bielorussia. Tutto questo per comprendere se il livello di tensione geopolitico sarà stabile oppure aumenterà il rischio di escalation”. “Se non vi sarà escalation, rimane lo scenario centrale, ossia rallentamento/recessione USA in vita con seguente calo dei tassi a medio/lungo termine e nel breve drenaggio di liquidità per rimpinguare il conto di tesoreria USA che potrebbe indurre a temporanee prese di profitto sui listini azionari”, conclude Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte.
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