Mercati e investimenti

L’ESG come scelta strategica per crescere: i 10 anni di DPAM in Italia

L’asset manager è presente sul mercato italiano dal 2013 e gestisce quasi due miliardi di euro. Il decennale è stata l’occasione per gettare uno sguardo sui mercati e fare il punto su come trovare valore nel nuovo mondo “multipolare”

di Antonio Cardarelli 30 Giugno 2023 11:18

financialounge -  Alessandro Fonzi DPAM ESG mercati Yves Ceelen
Presente in Italia dal 2013, DPAM è riconosciuta del settore del risparmio gestito per il suo ruolo di pioniere in Europa negli investimenti sostenibili e responsabili. Come sottolineato da Alessandro Fonzi, CFA, Deputy Head of International Sales – Country Head Italy di DPAM, l’apertura di una sede a Milano è stata una scelta strategica che ha permesso di costruire un’attività solida e di intessere rapporti duraturi con i clienti. Ma l’obiettivo è quello di crescere ancora nei prossimi anni.

FONZI: IN ITALIA QUASI DUE MILIARDI DI PATRIMONIO IN GESTIONE


Oggi il mercato italiano di DPAM vale quasi 2 miliardi di euro di patrimonio in gestione e in advisory. Poco più del 50% da parte di clientela istituzionale con la parte rimanente quasi equamente divisa tra fund buyers e distributori di fondi a marchio DPAM, con la clientela italiana che ha mostrato di apprezzare la varietà delle proposte di DPAM. “Le scelte dei nostri clienti e collocatori, premiano l’attenzione che DPAM presta da sempre alle tematiche ESG: quasi il 100% dei fondi, che sono circa i 2/3 della nostra attività in Italia, è art. 8 o art. 9 ai sensi della normativa SFDR. Queste scelte sono state sempre dettate dalla performance ma la dimensione della sostenibilità ha permesso a tutti noi di navigare con successo in anni di sfide ambientali e sociali importanti e potrebbe continuare a farlo in futuro, a fronte dei cambiamenti geopolitici in atto” ha sottolineato Alessandro Fonzi, CFA, Deputy Head of International Sales – Country Head Italy di DPAM.


Alessandro Fonzi, CFA, Deputy Head of International Sales – Country Head Italy di DPAM

CEELEN: COME INVESTIRE NEL NUOVO MONDO MULTIPOLARE


I dieci anni in Italia di DPAM sono stati l’occasione per fare un quadro della situazione economica e geopolitica a livello globale con Yves Ceelen, CIO Global Balanced and Head of Institutional Mandates di DPAM. L’esperto ha analizzato la nuova tendenza “multipolare” che sta rimodellando i rapporti internazionali dopo decenni in cui la centralità degli Usa è stata dominante. Un cambiamento che influenzerà gli attori di mercato e avrà un impatto significativo sulle tendenze future degli investimenti. “Durante l'era unipolare, nonostante alcuni conflitti isolati, le principali nazioni hanno mantenuto una pace quantomeno apparente. Ma il nuovo ordine mondiale punta al riconoscimento dei singoli Paesi sulla base delle dimensioni della popolazione e sulle capacità economiche, ritenute trascurate da istituzioni post-1945 come il G7 e il G20. All'orizzonte non c'è un mondo bipolare, ma multipolare: Paesi come l'India, l'Arabia Saudita, il Sudafrica e Singapore non sono più disposti a limitarsi a seguire la linea dettata da altri, ma preferiscono agire in base ai propri interessi nazionali”, ha spiegato Ceelen.

LA STRADA INDICATA DALLA CINA


La Cina, ha spiegato l’esperto di DPAM, ha segnato la strada della nuova era della globalizzazione e altre nazioni con un passato di oppressione da parte delle potenze occidentali si stanno affacciando sul palcoscenico internazionale, anche grazie all’espansione di organismi regionali come la SCO, l'EAEU, l'ASEAN, la CSTO, i BRICS e il RCEP. In questo contesto, sottolinea Ceelen, i risarcimenti legati ai cambiamenti climatici sono una possibile forma di manifestazione di questo   malcontento, che mette in luce la responsabilità delle nazioni industrializzate occidentali per la loro quota significativa nelle emissioni storiche. Nel frattempo, è possibile che il ruolo dominante del dollaro nel commercio globale andrà a diminuire, ma sarà comunque una transizione graduale. Molti Paesi, infatti, preferiscono trattare i commerci in altre valute, ma non bisogna dimenticare che ancora circa il 70% del debito mondiale è in dollari. Ciò non significa che il dollaro continuerà a svalutarsi, sottolinea l’esperto di DPAM, perché ci sono altri elementi che influenza i cambi.

MERCATI EMERGENTI E MICROPRESTITI: ASSET DA SEGUIRE


“Per chi è alla ricerca di un altro rifugio sicuro, l'oro rappresenta una salvaguardia senza tempo contro la svalutazione delle valute”, commenta Ceelen. Per quanto riguarda la protezione dell’inflazione, secondo l’esperto di DPAM è bene rivolgere lo sguardo verso i mercati emergenti che attualmente presentano tassi di inflazione più bassi. “Riteniamo che le obbligazioni di questi Paesi, che offrono un rendimento di circa il 7%-8% e rendimenti reali consistenti, costituiscano un'interessante diversificazione per i portafogli a reddito fisso – commenta Yves Ceelen - Inoltre, alcuni investitori potrebbero voler contribuire direttamente a contrastare l'impatto del cambiamento climatico, in particolare in regioni come l'Africa, l'America Latina e l'Asia. A tal fine, può essere utile incorporare la microfinanza nei tradizionali portafogli multi-asset. Questa asset class, composta da numerosi piccoli prestiti a breve termine con tassi di default generalmente bassi, non solo offre potenzialmente un rendimento costante di circa il 4-5%, ma può anche migliorare in modo significativo la vita quotidiana degli individui e delle piccole imprese di questi Paesi”.

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