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Chi è Fabio Panetta, il nuovo governatore di Bankitalia che chiedeva prudenza sui tassi

Nei palazzi hanno deciso: Fabio Panetta sarà il nuovo governatore della Banca d’Italia. Un nome di spicco, già al centro di ruoli fondamentali per l’Italia e l’Europa. Ma più che il suo palmares, conta la sua agenda, e noi siamo sicuri che è già piena di buoni propositi

di Lorenzo Cleopazzo 2 Luglio 2023 09:30

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“Eh ma adesso non è più come quando giocava Baggio”, e poi: “Quel ragazzino è il nuovo Messi

L’esempio sul calcio è solo quello più immediato, ma in realtà il variopinto mosaico dei tifosi di ogni sport è spesso scisso tra malinconici veterani e appassionati visionari, tra chi rimpiange i bei vecchi tempi e chi vuole anticipare a tutti i costi i nuovi. In entrambi i casi, però, si fanno paragoni. Il mondo dello sport ne è pieno, ma ci vuole poco a traslarli in qualsiasi ambito delle nostre vite: dal costo della spesa alla bolletta. E qui gli esempi non sono certo casuali.

I paragoni si fanno spesso tra il prima e il dopo, tra ciò che era e ciò che poteva essere. Ma ne vale davvero la pena?

Con la nomina di un nuovo governatore alla Banca d’Italia, il rischio è di accendere una bella miccia che scivola e scintilla tra i vari commentatori. Anche per questo conviene leggersi un paio di righe in proposito. Siete d’accordo? Allora ci vediamo in fondo.

CONTINUITÀ E PRUDENZA


In breve: Fabio Panetta, nato nel 1959, è stato Direttore generale della Banca d’Italia, Presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, e da quasi 4 anni fa parte del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea. Non proprio una cosa da tutti.

Lui è l’uomo indicato dal ministro dell’economia Giorgetti per sostituire Ignazio Visco alla presidenza di Bankitalia a partire dal 1° novembre prossimo. E sembra essere una scelta di continuità, dato che entrambi – Visco e Panetta – si sono espressi favorevolmente su un rallentamento dei tassi d’interesse. La Lagarde ha tirato dritto verso l’obbiettivo dell’inflazione al 2% nel medio termine, ma Panetta a marzo avvisava che questa stretta sempre maggiore andrebbe invece “calibrata con prudenza […] perché vogliamo evitare volatilità finanziaria indesiderata”. Sulla falsariga anche Visco, che nello stesso periodo parlava di mantenere “prudenza e attenzione alla sequenza e alle dimensioni degli aumenti dei tassi”.

Continuità e prudenza sembrano essere i concetti che veicolano questo passaggio di consegne al vertice di un ente che deve assicurare la stabilità monetaria e finanziaria del nostro Paese. Non proprio un compito da poco, uno di quelli che sono affidati solo a chi raggiunge una certa nomina e un certo status per gestire situazioni di un certo spessore.

LATINORUM


Facciamo un gioco: se vi dicessimo di indovinare un personaggio storico descrivendolo come ‘banchiere’ e ‘toscano’, magari non tutti lo coglierebbero al primo colpo. Ma se ci aggiungessimo “Magnifico”? Su la mano chi ha pensato a Lorenzo de’ Medici.

Brutte notizie: non era lui!

Infatti non tutti sanno che a pochi chilometri da Firenze e a qualche anno di distanza, visse un altro banchiere Magnifico: Agostino Chigi. Figlio di una nobilissima famiglia senese, mecenate di artisti e letterati come Raffaelllo e Pietro Bembo, nonché finissimo uomo di finanza, il buon Agostino si fece conoscere e apprezzare in tutta Europa per la sua abilità, oltre che per i suoi commerci. Tant’è che la sua città natale lo insignì del titolo di Magnifico. Non proprio una cosa da tutti.

E poi non a caso fu scelto dallo Stato Pontificio come tesoriere. Non proprio un compito da poco. Sembra proprio un paragone bello e buono, ma andiamo avanti ancora un pochino.

PARAGONI


Eccoci arrivati in fondo, come promesso.

In questi casi forse non c’è conclusione migliore di una non-conclusione. Di qualcosa a cui non si può mettere un punto, perché non è neanche iniziata. Come la nomina ufficiale di Fabio Panetta a governatore della Banca d’Italia, che come dicevamo arriverà solo l’1 novembre, allo scadere del secondo e ultimo mandato di Ignazio Visco.

Si sa, i paragoni sono fatti per essere sbagliati. I paragoni, però, a volte aiutano a inquadrare una certa situazione meglio di altri linguaggi. Sempre che siano fatti con le dovute precauzioni. Perché se è vero che non ci importa più di tanto se un giovane campioncino battezzato come ‘nuovo Messi’ non sfonda, il discorso è diverso per un governatore alla Banca d’Italia. Nessun paragone con nessuno, quindi. Solo un grande in bocca al lupo.

BONUS TRACK


La famiglia Chigi, oltre che banchieri, ha regalato alla nostra penisola anche un papa, diverse opere d’arte e anche dei palazzi. Per la maggior parte, tutti in quel di Roma. E sapete dove ha sede la presidenza del consiglio dei ministri? Il proverbiale “palazzo” in cui si prendono decisioni importanti, come – per esempio – il nuovo governatore della banca d’Italia?

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