L'apertura dei mercati
Borse deboli in attesa dei verbali Fed
Partenza cauta per i listini europei nella giornata in cui è prevista la riapertura di Wall Street oltre alla pubblicazione dei verbali della Federal Reserve. In Cina delude il Pmi servizi, che certifica una ripresa più lenta del previsto
di Antonio Cardarelli 5 Luglio 2023 09:12
Avvio in rosso per i listini europei. Il Ftse Mib di Piazza Affari cede lo 0,4%, appesantito da Stellantis, Saipem e St. In calo anche Tim (-0,5%), che dopo la cessione di Netco potrebbe procedere con alcune acquisizioni mentre la cessione di Tim Brasile, per il momento, non sembra essere all’orizzonte. Male nei primi scambi anche le Borse di Londra, Francoforte e Parigi. Apertura stabile per lo spread tra Btp e Bund, che rimane a quota 174 punti base.
Dalla Cina arrivano dati che confermano le difficoltà della ripresa economica del gigante asiatico nonostante una ripartenza del turismo. Nel mese di giugno l’indice Pmi servizi Caixin ha rallentato a 53,9 dal 57,1 di maggio e scivolando ai minimi da gennaio. È bene ricordare che sopra i 50 punti siamo ancora in territorio di crescita, ma gli analisti si aspettavano dati più solidi. Per questo motivo i listini asiatici accusano perdite, con Hong Kong che cede l’1,5% e Shanghai in rosso dello 0,7%. Male anche Tokyo, dove l’indice Nikkei chiude in calo dello 0,25%. Il Pmi servizi del Giappone, nella lettura definitiva di giugno, si è attestato a 54 punti. Il dato, puntualizzano gli economisti di S&P Global e Jibun Bank, è in calo rispetto al valore record di 55,9 punti del mese precedente
Oggi torna operativa la Borsa di New York dopo la chiusura per l’Independence Day. Gli investitori attendono la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve per cercare indizi sulle prossime mosse di politica monetaria. Ma il dato macroeconomico più rilevante della settimana, negli Usa, è quello in arrivo domani con l’aggiornamento sull’occupazione, cruciale per le decisioni della stessa Fed. Sempre oggi, sul fronte macroeconomico, è prevista la pubblicazione degli indici Pmi del settore servizi per Italia, Francia, Germania e per l'intera Eurozona. Nel frattempo la produzione industriale in Francia è cresciuta a maggio dell'1,2% rispetto al mese precedente. Un dato nettamente migliore delle attese del consensus che erano per una flessione dello 0,2%.
Sul valutario, euro/dollaro poco mosso a 1,087. In calo il petrolio dopo la corsa della vigilia, con il Brent settembre a 75,77 dollari (-0,4%). In calo del 4% il prezzo del gas a 33,95 euro al MWh.
RIPRESA CINESE SOTTO LE ASPETTATIVE
Dalla Cina arrivano dati che confermano le difficoltà della ripresa economica del gigante asiatico nonostante una ripartenza del turismo. Nel mese di giugno l’indice Pmi servizi Caixin ha rallentato a 53,9 dal 57,1 di maggio e scivolando ai minimi da gennaio. È bene ricordare che sopra i 50 punti siamo ancora in territorio di crescita, ma gli analisti si aspettavano dati più solidi. Per questo motivo i listini asiatici accusano perdite, con Hong Kong che cede l’1,5% e Shanghai in rosso dello 0,7%. Male anche Tokyo, dove l’indice Nikkei chiude in calo dello 0,25%. Il Pmi servizi del Giappone, nella lettura definitiva di giugno, si è attestato a 54 punti. Il dato, puntualizzano gli economisti di S&P Global e Jibun Bank, è in calo rispetto al valore record di 55,9 punti del mese precedente
ATTESA PER I VERBALI FED
Oggi torna operativa la Borsa di New York dopo la chiusura per l’Independence Day. Gli investitori attendono la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve per cercare indizi sulle prossime mosse di politica monetaria. Ma il dato macroeconomico più rilevante della settimana, negli Usa, è quello in arrivo domani con l’aggiornamento sull’occupazione, cruciale per le decisioni della stessa Fed. Sempre oggi, sul fronte macroeconomico, è prevista la pubblicazione degli indici Pmi del settore servizi per Italia, Francia, Germania e per l'intera Eurozona. Nel frattempo la produzione industriale in Francia è cresciuta a maggio dell'1,2% rispetto al mese precedente. Un dato nettamente migliore delle attese del consensus che erano per una flessione dello 0,2%.
Sul valutario, euro/dollaro poco mosso a 1,087. In calo il petrolio dopo la corsa della vigilia, con il Brent settembre a 75,77 dollari (-0,4%). In calo del 4% il prezzo del gas a 33,95 euro al MWh.
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