L'analisi
Raiffeisen Capital Management: Prospettive positive nel lungo termine per i mercati emergenti
Team Cee & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management analizzano la possibilità di insorgere di recessioni in USA e zona euro e si mantengono positivi sui mercati emergenti
di Anna Patti 9 Luglio 2023 15:00
E’ ancora acceso il dibattito in merito alla possibilità di recessioni in USA e nella zona euro. Spesso in questo contesto non si considera che ci si riferisce alla media dell’intera economia o, meglio ancora, delle intere economie. Anche se va tenuto conto che, se importanti sotto settori dell’economia hanno un andamento opposto, la media dice poco. In generale il Team Cee & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management sostiene che ampie aree del settore produttivo si trovano di fatto in una sorta di recessione. Pertanto, la maggior parte dei mercati delle materie prime è caratterizzata da un calo dei prezzi e alcuni settori sensibili ai tassi di interesse, come il mercato immobiliare, tendono a indebolirsi. In parallelo in molte regioni si assiste a un boom di servizi, sale la domanda di manodopera, generando a sua volta reddito e nuova domanda.
Gli stimoli fiscali degli ultimi anni stanno ancora avendo effetto e in parte superano (ancora) gli impulsi frenanti dei rialzi dei tassi d'interesse. Ciò è più evidente per la produzione industriale negli USA che rappresenta solo l'11% circa del valore aggiunto lordo. Nella zona euro il dato è leggermente più alto, ma anche qui solo il 17% circa. Le banche centrali possono rallentare la domanda nel settore dei servizi solo limitatamente con i rialzi dei tassi di interesse ma allo stesso tempo non possono rimanere completamente passive, mentre l’inflazione rimane sopra il livello dell’obiettivo prefissato nonostante i cali.
Gli esperti di Raiffeisen ritengono che questa marcata divisione dell’economia non durerà a lungo. Questo offre la possibilità che il settore produttivo avrà già superato il peggio quando il boom del settore dei servizi si sarà calmato. Questo favorirebbe l’atterraggio morbido che i mercati stanno già scontando nelle ultime settimane. Bisogna però capire se i tassi di inflazione non torneranno a salire a causa anche del nuovo aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. D’altra parte, esiste il rischio che le banche centrali inaspriscano per lungo tempo la politica monetaria e tra alcuni mesi il settore dei servizi segua quello manifatturiero nella recessione. In questo caso ci sarebbe un atterraggio duro ma che difficilmente sopraggiungerà prima del 2024. Al momento entrambi gli scenari sembrano possibili.
Tutto questo, ritengono gli analisti di Raiffeisen Capital Management, probabilmente significa un’evoluzione continua dei mercati emergenti con pochi impulsi positivi da parte della Cina nel prossimo futuro. Contemporaneamente è possibile che il sentiment degli investitori a livello globale e il sentiment di rischio continuino a rimanere positivi per il momento e ciò dovrebbe sostenere anche gli asset dei mercati emergenti. Tuttavia vanno considerate le questioni geopolitiche e i fattori di rischio per la congiuntura USA nel prossimo anno. Le prospettive per i prossimi mesi non sono chiare ma a prescindere da questo, gli esperti di Raiffeisen continuano ad essere positivi sui mercati emergenti, sostenuti sia dalle valutazioni azionarie sia dal potenziale di crescita superiore alla media.
LE DIFFICOLTA’ DELLE BANCHE CENTRALI
Gli stimoli fiscali degli ultimi anni stanno ancora avendo effetto e in parte superano (ancora) gli impulsi frenanti dei rialzi dei tassi d'interesse. Ciò è più evidente per la produzione industriale negli USA che rappresenta solo l'11% circa del valore aggiunto lordo. Nella zona euro il dato è leggermente più alto, ma anche qui solo il 17% circa. Le banche centrali possono rallentare la domanda nel settore dei servizi solo limitatamente con i rialzi dei tassi di interesse ma allo stesso tempo non possono rimanere completamente passive, mentre l’inflazione rimane sopra il livello dell’obiettivo prefissato nonostante i cali.
PROSPETTIVE FUTURE
Gli esperti di Raiffeisen ritengono che questa marcata divisione dell’economia non durerà a lungo. Questo offre la possibilità che il settore produttivo avrà già superato il peggio quando il boom del settore dei servizi si sarà calmato. Questo favorirebbe l’atterraggio morbido che i mercati stanno già scontando nelle ultime settimane. Bisogna però capire se i tassi di inflazione non torneranno a salire a causa anche del nuovo aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. D’altra parte, esiste il rischio che le banche centrali inaspriscano per lungo tempo la politica monetaria e tra alcuni mesi il settore dei servizi segua quello manifatturiero nella recessione. In questo caso ci sarebbe un atterraggio duro ma che difficilmente sopraggiungerà prima del 2024. Al momento entrambi gli scenari sembrano possibili.
POSITIVI SUI MERCATI EMERGENTI
Tutto questo, ritengono gli analisti di Raiffeisen Capital Management, probabilmente significa un’evoluzione continua dei mercati emergenti con pochi impulsi positivi da parte della Cina nel prossimo futuro. Contemporaneamente è possibile che il sentiment degli investitori a livello globale e il sentiment di rischio continuino a rimanere positivi per il momento e ciò dovrebbe sostenere anche gli asset dei mercati emergenti. Tuttavia vanno considerate le questioni geopolitiche e i fattori di rischio per la congiuntura USA nel prossimo anno. Le prospettive per i prossimi mesi non sono chiare ma a prescindere da questo, gli esperti di Raiffeisen continuano ad essere positivi sui mercati emergenti, sostenuti sia dalle valutazioni azionarie sia dal potenziale di crescita superiore alla media.