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Generali Investments vede crescita debole in Cina e abbassa le stime del Pil 2023

Nel commento settimanale sui mercati, Christoph Siepmann, Senior Economist, spiega che gli "effetti di base" offuscheranno la debolezza nel secondo trimestre. Attesa anche decelerazione dell’inflazione negli Usa

di Stefano Caratelli 12 Luglio 2023 12:14

financialounge -  Christoph Siepmann cina Generali Investments mercati
Gli ultimi dati Usa hanno evidenziato sorprese al rialzo sia sul mercato del lavoro che nel settore dei servizi ma l’inflazione sembra comunque destinata a decelerare. Nell’Eurozona, gli indicatori di fiducia dovrebbero confermare i segnali di debolezza arrivati dagli ultimi indici PMI. Ma l’attenzione è ora sulla Cina, da dove sono attesi una serie di dati macro che culmineranno con quelli sul PIL del secondo trimestre, da cui è attesa la conferma di un indebolimento delle dinamiche di crescita.

LE TRE RAGIONI DEL RALLENTAMENTO CINESE


Christoph Siepmann, Senior Economist di Generali Investments, spiega nel commento settimanale su economie e mercati che gli ultimi dati dell’indice manifatturiero suggeriscono che le dinamiche di crescita della Cina continuano ad attenuarsi, fondamentalmente per tre ragioni: la domanda di servizi, che avrebbe dovuto essere il principale motore, ha mostrato risultati deludenti, con i PMI già scesi di circa 4,5 punti dal picco mentre anche le vendite al dettaglio hanno perso vigore. Ma la ragione di fondo è che il consistente eccesso di risparmio delle famiglie ha continuato a crescere, anche se a un ritmo indebolito, senza indicare alcun calo.

GLI EFFETTI DI BASE ATTENUERANNO LA DEBOLEZZA DEI DATI


Inoltre, prosegue Siepmann, il settore manifatturiero è in lieve contrazione per la debolezza delle esportazioni, implicita nella recessione manifatturiera globale, e di un nuovo deterioramento immobiliare. La politica fiscale ha promesso sostegno, ma sarà probabilmente piuttosto misurato, mentre la politica monetaria ha già tagliato i tassi. Generali Investments prevede ulteriori aiuti ma anche che le dinamiche di crescita del secondo trimestre saranno deboli, mentre il dato annuale si assesterà probabilmente a circa il 7,5%, ma a causa degli effetti di base. Alla luce di questo scenario, Generali Investments ha tagliato le previsioni del PIL 2023 al 5,3%.

IL MERCATO SI PREPARA A NUOVI RIALZI DELLA FED


Allargando lo sguardo, Generali Investments ricorda che i dati Usa forti sul lavoro nel settore privato e sui servizi sono stati in parte bilanciati dal report generale sull’occupazione poco sotto le attese. I mercati temono comunque almeno un altro rialzo della Fed, il che ha spinto al rialzo i rendimenti sulle scadenze lunghe pesando invece negativamente sull’azionario, che ha comunque performato meglio della zona euro. I corporate bond hanno mostrato resilienza anche nel segmento High Yield. In Europa invece le vendite al dettaglio sono uscite più deboli delle attese facendo temere un ulteriore rallentamento dell’attività economica misurata dagli indici PMI.

NUOVA FASE DELLA RIVALITÀ USA-CINA


Generali Investments nota anche che la rivalità Usa-Cina ha raggiunto una nuova fase con i controlli introdotti da Pechino sull’export delle terre rare necessarie alla produzione di semiconduttori, come Gallio e Germanio, come risposta alle restrizioni USA all’accesso cinese all’ high-tech.

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