L'outlook
J.P. Morgan Asset Management: “C’è valore nel mercato azionario europeo”
Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan Asset Management, ha illustrato le prospettive per i prossimi sei mesi. La parola d’ordine è moderazione, ma non mancano le aree di interesse
di Antonio Cardarelli 13 Luglio 2023 15:20
Il 2022 è stato un anno particolarmente difficile per azioni e obbligazioni, ma dopo i minimi toccati a settembre il contesto è migliorato e le Borse hanno reagito positivamente. Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan Asset Management, è partita dall’analisi del primo semestre 2023 per tracciare le prospettive per i prossimi sei mesi. A favorire il contesto positivo per i mercati sono stati diversi fattori. Tra questi l’Europa che ha scongiurato la crisi energetica, la fiducia dei consumatori alimentata dal costo dell’energia tornata su livelli pre-guerra e l’economia cinese ripartita dopo le chiusure, anche se adesso tale ripresa ha dato segnali di moderazione.
Dopo aver osservato mercati che sono andati meglio delle attese, secondo Toschi per il secondo semestre la parola d’ordine è “moderazione”, con l’inizio della fase di rallentamento che è stata posticipata. Un segnale in questo senso arriva dagli Usa, dove le aziende stanno rallentando sul fronte investimenti. L’esperta di J.P. Morgan Asset Management sottolinea che la Federal Reserve non ha ancora raggiunto il picco nel rialzo dei tassi, anche se siamo vicini. L’inflazione sta rientrando, ma il mercato del lavoro ancora solido non permette alla Fed di procedere con l’allentamento, perché una tensione sui salari potrebbe essere davvero una cattiva notizia.
In un contesto di tassi in rialzo, secondo Toschi rimane valido il “back to bond”, poiché non sono in vista cambi di rotta delle banche centrali prima del 2024. Per l’investimento obbligazionario il tema resta quello della qualità. Non solo titoli governativi come i Treasury, ma anche investment grade emessi da società solide, in grado inoltre di garantire decorrelazione. Qualità è la parola d’ordine anche per il mercato azionario, con una esposizione finalizzata a catturare elementi di resilienza. Le previsioni di J.P. Morgan Asset Management sugli utili del 2023 sono contrastate (ad eccezione dell’Europa, dove c’è valore anche in termini di dividendi) ma sono molto incoraggianti nel 2024. Il mercato Usa evidenzia valutazioni molto elevate, anche se non ai livelli estremi di fine 2022, principalmente a causa del rally dei primi 10 titoli dell’indice S&P 500. Quindi, secondo Toschi, è bene mantenere un approccio neutrale a livello geografico e di stile. Guardando ai mercati emergenti, l’indebolimento del dollaro può essere un fattore favorevole.
FEDERAL RESERVE NON ANCORA AL PICCO
Dopo aver osservato mercati che sono andati meglio delle attese, secondo Toschi per il secondo semestre la parola d’ordine è “moderazione”, con l’inizio della fase di rallentamento che è stata posticipata. Un segnale in questo senso arriva dagli Usa, dove le aziende stanno rallentando sul fronte investimenti. L’esperta di J.P. Morgan Asset Management sottolinea che la Federal Reserve non ha ancora raggiunto il picco nel rialzo dei tassi, anche se siamo vicini. L’inflazione sta rientrando, ma il mercato del lavoro ancora solido non permette alla Fed di procedere con l’allentamento, perché una tensione sui salari potrebbe essere davvero una cattiva notizia.
VALORE NEL MERCATO AZIONARIO EUROPEO
In un contesto di tassi in rialzo, secondo Toschi rimane valido il “back to bond”, poiché non sono in vista cambi di rotta delle banche centrali prima del 2024. Per l’investimento obbligazionario il tema resta quello della qualità. Non solo titoli governativi come i Treasury, ma anche investment grade emessi da società solide, in grado inoltre di garantire decorrelazione. Qualità è la parola d’ordine anche per il mercato azionario, con una esposizione finalizzata a catturare elementi di resilienza. Le previsioni di J.P. Morgan Asset Management sugli utili del 2023 sono contrastate (ad eccezione dell’Europa, dove c’è valore anche in termini di dividendi) ma sono molto incoraggianti nel 2024. Il mercato Usa evidenzia valutazioni molto elevate, anche se non ai livelli estremi di fine 2022, principalmente a causa del rally dei primi 10 titoli dell’indice S&P 500. Quindi, secondo Toschi, è bene mantenere un approccio neutrale a livello geografico e di stile. Guardando ai mercati emergenti, l’indebolimento del dollaro può essere un fattore favorevole.