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Neuberger Berman vede Cina in rallentamento, impulso ridotto all’economia globale
Prashant Singh, Senior Portfolio Manager di Neuberger Berman, si dichiara ribassista sul renminbi, prevede una risposta politica misurata alla crescita debole, mantiene la stima del PIL 2023 al 5,3% ma ulteriore rallentamento all’orizzonte
di Stefano Caratelli 14 Luglio 2023 07:55
È probabile che i responsabili politici rispondano al rallentamento economico cinese con misure pro-cicliche modeste e mirate. Dopo il forte rimbalzo del Pil nel primo trimestre a seguito delle riaperture post-Covid, lo slancio economico si è affievolito, l'attività ad aprile e maggio ha deluso a per le persistenti preoccupazioni sull’immobiliare e la continua debolezza degli investimenti nel settore privato. Il rallentamento è stato visibile in diversi indicatori, tra cui la debolezza delle vendite di immobili e dell'edilizia, il rallentamento delle vendite al dettaglio, i finanziamenti aggregati e i dati negativi sull'occupazione.
Prashant Singh, Senior Portfolio Manager dell’Emerging Markets Debt team di Neuberger Berman, analizza l’andamento del mercato cinese sulla scia del rallentamento del Pil e le scelte in termini di politica monetaria, osservando anche che si conferma il disallineamento strutturale nel mondo del lavoro. La disoccupazione è rimasta al 5,2% a maggio, ma quella giovanile è salita al 20,8%, soprattutto per una creazione di posti di lavoro concentrati nei settori manifatturiero, edilizio e dei servizi di fascia bassa. Neuberger Berman aveva previsto che la crescita cinese avrebbe raggiunto il picco nel primo trimestre, ma è rimasta sorpresa dal ritmo del rallentamento.
Per il momento, Neuberger Berman mantiene la sua previsione di crescita del Pil cinese per il 2023, già conservativa, al 5,3%, ma prevede che nel prossimo decennio la crescita potenziale rallenterà fino a un 3-4% annuo, con i consumi a guidare i guadagni marginali. Questo secondo Singh dovrebbe indebolire strutturalmente il cosiddetto “impulso cinese” che sostiene l'economia globale, soprattutto attraverso i tradizionali canali legati alle materie prime.
Il calo dell'attività ha già provocato una risposta anticiclica da parte delle autorità, con la riduzione dei tassi di 10 punti base da parte della People's Bank of China il mese scorso. Ma Neuberger Berman si aspetta che ulteriori misure siano misurate e mirate. In primo luogo, sottolinea Singh, l'obiettivo ufficiale di crescita del 5% nel 2023 dovrebbe essere ancora facilmente raggiungibile, data la bassa base di partenza dello scorso anno. Inoltre, con i più ampi obiettivi di stabilità finanziaria, le autorità non vorranno favorire un'altra serie di spese infrastrutturali alimentate dal debito, anche perché sarebbe in contrasto con il tema della "prosperità comune", facendo temere un ulteriore peggioramento della disuguaglianza di reddito.
Infine, l'attenzione politica si è chiaramente spostata verso una crescita di "alta qualità", tenendo conto dell'occupazione, della geopolitica, della demografia e delle tendenze della produttività. Pertanto, secondo Neuberger Berman, le misure probabili potrebbero includere: l'accelerazione dell'emissione di obbligazioni speciali da parte degli enti locali per finanziare progetti prioritari, sostegno ai consumi nel settore dei veicoli elettrici, e infine misure di alleggerimento delle proprietà nelle città più importanti.
Singh ritiene prematuro parlare di oltre 1.000 miliardi di renmimbi di finanziamenti aggiuntivi per le infrastrutture e di sussidi ai consumi su larga scala. Ma aggiunge che le risposte politiche potrebbero essere più incisive se la stabilità del mercato del lavoro dovesse essere minacciata o se la crescita dovesse scendere significativamente sotto l'obiettivo.
Considerate le difficoltà di crescita della Cina, Neuberger Berman rimane ribassista sul renminbi. Questo perché non solo la crescita e i differenziali dei tassi d'interesse sono in netto contrasto con la valuta, ma la disponibilità della Banca Centrale a tagliare i tassi d'interesse suggerisce che i responsabili politici siano sempre più indifferenti alla debolezza valutaria.
SORPRESA PER IL RITMO DEL RALLENTAMENTO
Prashant Singh, Senior Portfolio Manager dell’Emerging Markets Debt team di Neuberger Berman, analizza l’andamento del mercato cinese sulla scia del rallentamento del Pil e le scelte in termini di politica monetaria, osservando anche che si conferma il disallineamento strutturale nel mondo del lavoro. La disoccupazione è rimasta al 5,2% a maggio, ma quella giovanile è salita al 20,8%, soprattutto per una creazione di posti di lavoro concentrati nei settori manifatturiero, edilizio e dei servizi di fascia bassa. Neuberger Berman aveva previsto che la crescita cinese avrebbe raggiunto il picco nel primo trimestre, ma è rimasta sorpresa dal ritmo del rallentamento.
CRESCITA SIN FRENATA FINO AL 3-4% NEL PROSSIMO DECENNIO
Per il momento, Neuberger Berman mantiene la sua previsione di crescita del Pil cinese per il 2023, già conservativa, al 5,3%, ma prevede che nel prossimo decennio la crescita potenziale rallenterà fino a un 3-4% annuo, con i consumi a guidare i guadagni marginali. Questo secondo Singh dovrebbe indebolire strutturalmente il cosiddetto “impulso cinese” che sostiene l'economia globale, soprattutto attraverso i tradizionali canali legati alle materie prime.
RISPOSTA ANTICICICA DELLE AUTORITÀ
Il calo dell'attività ha già provocato una risposta anticiclica da parte delle autorità, con la riduzione dei tassi di 10 punti base da parte della People's Bank of China il mese scorso. Ma Neuberger Berman si aspetta che ulteriori misure siano misurate e mirate. In primo luogo, sottolinea Singh, l'obiettivo ufficiale di crescita del 5% nel 2023 dovrebbe essere ancora facilmente raggiungibile, data la bassa base di partenza dello scorso anno. Inoltre, con i più ampi obiettivi di stabilità finanziaria, le autorità non vorranno favorire un'altra serie di spese infrastrutturali alimentate dal debito, anche perché sarebbe in contrasto con il tema della "prosperità comune", facendo temere un ulteriore peggioramento della disuguaglianza di reddito.
LE POSSIBILI MISURE DI SOSTEGNO
Infine, l'attenzione politica si è chiaramente spostata verso una crescita di "alta qualità", tenendo conto dell'occupazione, della geopolitica, della demografia e delle tendenze della produttività. Pertanto, secondo Neuberger Berman, le misure probabili potrebbero includere: l'accelerazione dell'emissione di obbligazioni speciali da parte degli enti locali per finanziare progetti prioritari, sostegno ai consumi nel settore dei veicoli elettrici, e infine misure di alleggerimento delle proprietà nelle città più importanti.
POTREBBERO DIVENTARE PIÙ INCISIVE SE LA SITUAZIONE PEGGIORA
Singh ritiene prematuro parlare di oltre 1.000 miliardi di renmimbi di finanziamenti aggiuntivi per le infrastrutture e di sussidi ai consumi su larga scala. Ma aggiunge che le risposte politiche potrebbero essere più incisive se la stabilità del mercato del lavoro dovesse essere minacciata o se la crescita dovesse scendere significativamente sotto l'obiettivo.
POLITICA INDIFFERENTE ALLA DEBOLEZZA VALUTARIA
Considerate le difficoltà di crescita della Cina, Neuberger Berman rimane ribassista sul renminbi. Questo perché non solo la crescita e i differenziali dei tassi d'interesse sono in netto contrasto con la valuta, ma la disponibilità della Banca Centrale a tagliare i tassi d'interesse suggerisce che i responsabili politici siano sempre più indifferenti alla debolezza valutaria.