Riforma fiscale
In arrivo davvero un prelievo forzoso conti correnti?
Matteo Renzi accusa sui social il governo Meloni di voler permettere all’Agenzia delle Entrate di entrare nel conto corrente dei cittadini. Ecco cosa c’è scritto nel disegno di legge delega per la riforma fiscale
di Annalisa Lospinuso 19 Luglio 2023 15:45
“Hanno deciso di entrare nei vostri conti correnti. E chi lo ha deciso? Salvini e Meloni. Incredibile, nella delega fiscale anziché preoccuparsi di abbassare le tasse, il governo permette all’Agenzia delle Entrate e ai vari soggetti istituzionali di entrare nel conto corrente con il cosiddetto prelievo forzoso e portare via i soldi delle tasse o delle multe”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi accusa il Governo con un video pubblicato su TikTok e su Instagram. E poi continua: “È una cosa che Salvini e Meloni avevano giurato che non avrebbero mai fatto. Anzi, si lamentavano degli altri accusandoli di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Allora, io presenterò un emendamento la prossima settimana in Commissione per cancellare il prelievo forzoso”.
Ci ha messo del tempo ma Renzi si prende la rivincita per un’accusa subita proprio dall’attuale premier, Giorgia Meloni. “Era il luglio 2015. Meloni mi accusava di essere schiavo delle lobby bancarie – scrive il leader di Italia Viva su Twitter – addirittura di pagare il pizzo. Sosteneva che io volessi introdurre il prelievo forzoso dai conti correnti. Era falso. Luglio 2023: il prelievo forzoso dai conti correnti lo introducono Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con la legge delega fiscale. Otto anni dopo la verità emerge e i populisti mostrano il loro volto: qualcuno oggi ci chiederà scusa?”.
Ma qual è la parte della delega fiscale alla quale fa riferimento Matteo Renzi? Per “prelievo forzoso”, come dice la stessa espressione, si intende la possibilità da parte dello Stato di prelevare soldi dai conti correnti dei contribuenti contro la loro volontà. Il caso di prelievo forzoso più famoso della storia recente della Repubblica italiana è stato quello approvato nel 1992 dal governo tecnico di Giuliano Amato.
Ma quindi esiste davvero la possibilità di un prelievo forzoso nel disegno di legge delega per la riforma fiscale, presentato a marzo in Parlamento dal governo Meloni e approvato il 12 luglio dalla Camera? Il testo, che è ora all’esame del Senato, non presenta un provvedimento simile a quello del governo Amato. Renzi probabilmente fa riferimento all’articolo 16 del disegno di legge delega che, definendo i principi che il governo dovrà seguire per la revisione del sistema nazionale della riscossione, sottolinea che c’è anche la possibilità di “potenziare l’attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione” attraverso “la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari”. Si parla, dunque, di un pignoramento, su ordine di un giudice, dei soldi sui conti correnti dei contribuenti che hanno pendenze con il fisco, come imposte non pagate. Sarebbe un’azione in extremis posta in essere dal governo per recuperare i soldi degli evasori. Il testo dovrà passare al vaglio del Senato e poi il governo Meloni avrà due anni di tempo per approvare i decreti legislativi e dettagliare come potrebbe avvenire il pignoramento. Quello che Matteo Renzi non dice è che alla Camera il disegno di legge per la riforma del fisco è stato approvato con l’appoggio del gruppo parlamentare di Italia Viva e Azione.
LO SCAMBIO DI ACCUSE
Ci ha messo del tempo ma Renzi si prende la rivincita per un’accusa subita proprio dall’attuale premier, Giorgia Meloni. “Era il luglio 2015. Meloni mi accusava di essere schiavo delle lobby bancarie – scrive il leader di Italia Viva su Twitter – addirittura di pagare il pizzo. Sosteneva che io volessi introdurre il prelievo forzoso dai conti correnti. Era falso. Luglio 2023: il prelievo forzoso dai conti correnti lo introducono Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con la legge delega fiscale. Otto anni dopo la verità emerge e i populisti mostrano il loro volto: qualcuno oggi ci chiederà scusa?”.
COSA SI INTENDE PER PRELIEVO FORZOSO
Ma qual è la parte della delega fiscale alla quale fa riferimento Matteo Renzi? Per “prelievo forzoso”, come dice la stessa espressione, si intende la possibilità da parte dello Stato di prelevare soldi dai conti correnti dei contribuenti contro la loro volontà. Il caso di prelievo forzoso più famoso della storia recente della Repubblica italiana è stato quello approvato nel 1992 dal governo tecnico di Giuliano Amato.
IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE DELEGA
Ma quindi esiste davvero la possibilità di un prelievo forzoso nel disegno di legge delega per la riforma fiscale, presentato a marzo in Parlamento dal governo Meloni e approvato il 12 luglio dalla Camera? Il testo, che è ora all’esame del Senato, non presenta un provvedimento simile a quello del governo Amato. Renzi probabilmente fa riferimento all’articolo 16 del disegno di legge delega che, definendo i principi che il governo dovrà seguire per la revisione del sistema nazionale della riscossione, sottolinea che c’è anche la possibilità di “potenziare l’attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione” attraverso “la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari”. Si parla, dunque, di un pignoramento, su ordine di un giudice, dei soldi sui conti correnti dei contribuenti che hanno pendenze con il fisco, come imposte non pagate. Sarebbe un’azione in extremis posta in essere dal governo per recuperare i soldi degli evasori. Il testo dovrà passare al vaglio del Senato e poi il governo Meloni avrà due anni di tempo per approvare i decreti legislativi e dettagliare come potrebbe avvenire il pignoramento. Quello che Matteo Renzi non dice è che alla Camera il disegno di legge per la riforma del fisco è stato approvato con l’appoggio del gruppo parlamentare di Italia Viva e Azione.
Trending