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Obbligazioni, PGIM vede rialzi dei tassi alla fine e prime fasi di nuovo mercato rialzista

Robert Tipp, Chief Investment Strategist Head of Global Bonds, prevede che sarà alimentato dal semplice guadagno di una discreta quantità di rendimento e dal probabile ritorno incrementale dai prodotti a spread

di Stefano Caratelli 19 Luglio 2023 18:30

financialounge -  banche centrali inflazione obbligazioni PGIM Fixed Income
L'economia globale ha superato ragionevolmente in buona forma una serie di shock, dalla guerra all’inflazione, una discreta quantità di inasprimento monetario quantitativo e una storica raffica di rialzi dei tassi. I rischi permangono, ma la pausa del secondo trimestre del mercato obbligazionario sarà probabilmente breve e il mercato rialzista iniziato nel quarto trimestre del 2022 riprenderà probabilmente nella seconda metà del 2023. PGIM Fixed Income vede infatti le fasi finali dei rialzi, insieme alle prime del nuovo bull market, in un commento di Robert Tipp, Chief Investment Strategist Head of Global Bonds.

LE REAZIONI DEI MERCATI


La corsa ai porti sicuri seguita alle crisi bancarie USA si è invertita con il ridursi dei timori di contrazione del credito e i mercati si sono poi resi conto che, con l'inflazione ancora elevata e bassa disoccupazione, fosse improbabile che le banche centrali cambiassero rotta, e hanno spinto i tassi al rialzo, passando dalle aspettative di taglio a quelle di ulteriori strette. Ma, sottolinea Tipp, il nuovo elevato livello di reddito generato dalle obbligazioni è stato generalmente sufficiente a compensare l'erosione dei prezzi dovuta all'aumento dei rendimenti.

I RIALZI RALLENTANO E I PAESI EMERGENTI SI AVVICINANO ALL’ALLENTAMENTO


All’inizio del terzo trimestre il ritmo della crescita si sta moderando, ma l'inflazione rimane troppo alta perché si possano interrompere i rialzi dei tassi, almeno per ora. Per le banche centrali dei mercati sviluppati gli incrementi si stanno riducendo e in alcune hanno fatto una pausa, segnali che secondo Tipp indicano che la maggior parte degli aumenti è ormai alle spalle e che quelli futuri sono sempre più messe a punto. Intanto le banche centrali dei Mercati Emergenti, dove molte hanno iniziato la stretta prima e in modo più aggressivo, stanno riflettendo più chiaramente su come concludere i cicli e iniziare i tagli.

RENDIMENTI PIÙ ALTI, GUADAGNI PIÙ ELEVATI


Secondo l’esperto di PGIM, è probabile che questo scenario alimenti la continuazione del mercato toro iniziato nel quarto trimestre del 2022, guidato semplicemente dai rendimenti. Dopo che questi si sono ripresi da livelli depressi tornando a massimi che non si vedevano da anni, potremmo ora assistere a un mercato rialzista alimentato da due fattori: il semplice guadagno di una discreta quantità di rendimento, e il probabile rendimento incrementale generato dai prodotti a spread non governativi.

IL CALO DELLA VOLATILITÀ SOSTIENE I PRODOTTI A SPREAD


Il nemico dei mercati a spread negli ultimi due anni non è stato tanto il deterioramento del credito quanto l'ansia, secondo Tipp, una relazione chiaramente dimostrata dal forte legame tra la volatilità implicita dei tassi e gli spread. Qualsiasi movimento improvviso dei tassi ha spaventato gli investitori, spingendo i flussi verso le obbligazioni e aumentando gli spread. Poiché il ritmo dei rialzi delle banche centrali si ridurrà drasticamente, è probabile che la volatilità dei tassi continui a calare, consentendo agli spread di rimanere in range o, più probabilmente, di ridursi ancora e dare una spinta al reddito fisso.

NON TUTTO VA BENE MA POTREBBE BASTARE PER I BOND


L'orizzonte rimane offuscato dalla geopolitica e dal potenziale impatto ritardato dei rialzi dei tassi, ma l'economia globale ha superato ragionevolmente in buona forma guerra e shock inflazionistici, oltre a una discreta quantità di inasprimento quantitativo e uno storico volume di rialzi dei tassi. Con le banche centrali destinate a moderare il percorso di rialzo, il mercato rialzista secondo Tipp sembra destinato a continuare nei prossimi trimestri grazie a livelli di rendimento appena ripristinati e al potenziale incrementale dei prodotti a spread.

VERSO LA RIPRESA NEL SECONDO SEMESTRE


In conclusione, secondo l’esperto di PGIM, sebbene i rischi permangano, la pausa del secondo trimestre sarà probabilmente breve e il mercato rialzista iniziato nel quarto trimestre del 2022 riprenderà probabilmente nella seconda metà del 2023.

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