Portafogli multi-asset

Columbia Threadneedle indaga gli effetti della stretta monetaria sull’asset allocation

L'economia continuerà a subire il freno della stretta monetaria: i portafogli multi-asset di Columbia Threadneedle saranno orientati ad una maggiore spazio alla duration dei titoli di Stato e a quote azionarie lievemente ridotte

di Leo Campagna 20 Luglio 2023 18:30

financialounge -  Ben Rodriguez Columbia Threadneedle Investments inflazione Matt Rees mercati
Mentre le principali banche centrali dei mercati sviluppati sono impegnate su una riduzione sostenibile dei livelli di inflazione verso i target, si discute sull’adeguatezza della loro stretta monetaria nel ridurre la domanda. Da un lato sono schierati coloro che sostengono, "ciò che è già stato fatto è (più che) sufficiente e ora occorre attendere altro tempo affinché gli effetti si facciano sentire interamente", e dall'altro lato quelli secondo i quali "gli effetti non si sono già materializzati pienamente, ed è necessario un ulteriore inasprimento per riportare l'inflazione core al livello target".

L’ANALISI DI COLUMBIA THREADNEEDLE


Il fulcro della discussione riguarda l'entità del ritardo con cui un'eventuale ulteriore stretta comporterà il conseguente calo della domanda. “Nella nostra analisi sulla relazione empirica tra le variazioni dei tassi di riferimento delle banche centrali e i cambiamenti della crescita del Pil sono emerse alcune piccole differenze. Negli Stati Uniti, il ritardo tra l'avvio del cambio di rotta della politica monetaria e l'impatto economico è stato di 11 mesi, nel Regno Unito di otto mesi e nell’eurozona di nove mesi” fanno sapere Ben Rodriguez, fund manager Multi-asset, e Matt Rees, portfolio manager Multi-asset di Columbia Threadneedle Investments.

L’IMPATTO ECONOMICO DEI RIALZI DEI TASSI DI INTERESSE


L'impatto economico dei rialzi dei tassi di interesse dovrebbe essere stato percepito a partire dal primo trimestre del 2023 negli Stati Uniti, nel terzo trimestre del 2022 nel Regno Unito e nel secondo trimestre del 2023 nell'eurozona. Inoltre, in base a questa analisi, il massimo impatto dei rialzi implementati dovrebbe manifestarsi non prima del quarto trimestre del 2023/primo trimestre del 2024.

MERCATO DEL LAVORO


L'analisi degli esperti di Columbia Threadneedle ha approfondito anche i ritardi storici con cui l'impatto della stretta monetaria si è materializzato nel mercato del lavoro, evidenziano una durata dei ritardi leggermente più lunga. “Il massimo impatto sui mercati del lavoro dovrebbe registrarsi tra il primo e il secondo trimestre del 2024 negli Stati Uniti e nel Regno Unito, e nel quarto trimestre del 2024 nell'eurozona” riferiscono Rodriguez e Rees.

RELAZIONI NON COSTANTI NEL TEMPO


Tuttavia, dal momento che, oltre ai cambiamenti di politica monetaria, la crescita del Pil e i mercati del lavoro subiscono l'impatto di una serie di altri fattori, queste relazioni non risultano costanti nel tempo. “Si pensi ad esempio ai mutui nel Regno Unito, uno dei più importanti meccanismi di trasmissione dai tassi più elevati a una riduzione dell'attività economica. Nel 2012, la quota di mutui negoziati a tasso variabile superava il 70% mentre nel primo trimestre di quest'anno non andava oltre il 12,5%. L’inasprimento monetario da parte della BoE, che nel 2012 avrebbe ridotto immediatamente il reddito disponibile di una maggiore percentuale di famiglie britanniche, ora tende a impattare su un numero inferiore di famiglie” spiegano i due manager.

MAGGIORE DURATION NEI TITOLI DI STATO E MINORE PESO ALLE AZIONI


”La tempistica sul pieno impatto sull’economia reale della politica monetaria restrittiva decisa dalle principali banche centrali resta incerta. Quel che appare inevitabile è che l'attività economica continuerà a subire il freno della stretta monetaria fin qui implementata in misura crescente. Continuiamo pertanto a strutturare i nostri portafogli multi-asset prevedendo maggiori allocazioni alla duration dei titoli di Stato ed esposizioni azionarie lievemente ridotte” concludono Rodriguez e Rees.

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