L'analisi
DPAM vede opportunità in Europa, nell’IA e in Asia alternative alla Cina
Il Fundamental equity outlook di Johan Van Geeteruyen respinge le speculazioni sul rischio bolla finanziaria e si concentra su occasioni nel settore bancario, sull’Intelligenza Artificiale e sulle nuove ambizioni asiatiche
di Stefano Caratelli 20 Luglio 2023 08:00
Le dinamiche in cambiamento nell’investimento obbligazionario, con molti investitori sempre più alla ricerca del livello di neutralità, si stanno manifestando anche nel mercato azionario. In molti stanno inoltre capitalizzando sulle opportunità di rendimento elevato nei Mercati Emergenti con strategie focalizzate sul credito Investment Grade. Il tutto prospetta una dinamica interessante, respingendo le speculazioni sulla formazione di una potenziale bolla e impattando la distribuzione di valore tra i diversi settori. Sono le indicazioni di Degroof Petercam Asset Management (DPAM), che in un suoFundamental equity outlook a cura di Johan Van Geeteruyen, CIO Fundamental Equity, si concentra su occasioni nel settore bancario, sull’ascesa dell’Intelligenza Artificiale e sulle ambizioni asiatiche di supremazia.
I modelli bancari diversificati sottovalutati, in particolare quelli delle banche europee, si sono imposti come interessanti opzioni di investimento. Pur dovendo affrontare rischi simili alle banche USA, presentano depositi più solidi, un ciclo di inasprimento più lento e una performance promettente nel primo trimestre. Si percepisce un problema di liquidità, ma le banche europee hanno mostrato una certa resistenza, sostenuta da una regolamentazione stabile. L'attrattiva persiste, sostenuta da alti tassi, normative favorevoli e valutazioni interessanti, che inducono a un leggero sovrappeso nei portafogli.
Le small-cap offrono un panorama più dicotomico. Dopo i ripetuti venti contrari che hanno quelle USA, le controparti europee sembrano cavarsela meglio, con una crescita superiore degli utili e l'immunità dalla debolezza del dollaro, per cui secondo DPAM è consigliabile mantenere una leggera sovra-ponderazione grazie al potenziale di valore, nonostante le incertezze di breve spingano verso titoli di qualità a crescita costante. Ma la leadership azionaria dell'Europa degli ultimi nove mesi solleva dubbi sulla capacità di tenuta rispetto agli USA. L'Europa resta in vantaggio grazie al divario di valutazione, alla crescita attesa degli utili e al miglioramento dei fondamentali, ma una forte sovra-ponderazione è meno convincente alla luce di fattori esterni come l'attenuarsi della crisi energetica e le potenziali delusioni dalla Cina.
Quindi la scommessa dell'IA, che pone l’interrogativo se incassare i rialzi o continuare la puntata. L'ingresso dell'IA generativa nei mercati azionari ha tutte le caratteristiche di un fenomeno trasformativo in rapido divenire, ma secondo DPAM non è proprio così. Come insegna la storia, il ritardo tra l'adozione di nuove tecnologie e la crescita della produttività potrebbe implicare che i benefici più ampi dellIA non saranno pienamente visibili prima degli anni 2030 o più tardi. Il panorama degli investimenti offre sia rischi che opportunità.
Chi adotta per primo le nuove tecnologie di solito ottiene i maggiori profitti all'inizio, ma poi i nuovi arrivati scalzano i pionieri. Nel caso dell'IA, la dipendenza dai dati potrebbe limitare il numero di operatori dominanti con big come Meta, Apple, Google, Tencent e Alibaba che potrebbero raccogliere la maggior parte dei profitti dell'IA. Anche i produttori di chip sono potenziali protagonisti. Ma, oltre alle opportunità, per comprendere appieno la portata dell’IA è fondamentale esplorare i rischi, osserva DPAM, citando le considerazioni etiche, la sicurezza dei dati, l'impatto sulla forza lavoro, la dipendenza dalle macchine e le questioni geopolitiche.
Infine, l’Asia, con la Cina che continua a dominare il dibattito economico, mentre il suo ruolo di motore della crescita globale sembra appannarsi tra crisi del settore immobiliare e trend deflazionistici. Il che apre la questione su possibili conseguenze e nascita di opportunità nel panorama del resto dell’Asia, anche se sulla Cina continua in generale a prevalere l’ottimismo.
Secondo DPAM Indonesia e Taiwan meritano osservazione, mentre il Giappone offre una “proposizione intrigante”, con i multipli bassi e gli utili in miglioramento esibiti dal mercato azionario, beneficiando anche del rinvio della stretta della Banca del Giappone e del deprezzamento dello yen. L'India, invece, brilla grazie alla cessazione della stretta monetaria e all'allentamento dell'inflazione, che insieme alle aspettative di crescita sostenuta, al potenziale ciclo del mercato immobiliare e alla ripresa dell'interesse estero, ne fanno un'opportunità d'investimento interessante. A favorire l'India anche un sentimento diffuso di ricerca di alternative alla Cina.
Secondo l’analisi di DPAM, gli investitori dovrebbero considerare che la crescita strutturale, guidata dai cambiamenti nelle catene di fornitura, potrebbe accelerare a causa dei crescenti rischi politici globali. Le grandi aziende globali riconsiderano la possibilità di costruire fabbriche in Cina, a cui continua a far capo quasi un terzo di tutta la produzione globale, per cui anche piccoli spostamento verso mercati vicini potrebbe portare grandi benefici. Sta accadendo in settori come i semiconduttori, dove i nuovi investimenti in Sudest Asiatico sono stati finalizzati alla produzione di prodotti di alta qualità.
INTERESSANTI OCCASIONI NELLE BANCHE EUROPEE
I modelli bancari diversificati sottovalutati, in particolare quelli delle banche europee, si sono imposti come interessanti opzioni di investimento. Pur dovendo affrontare rischi simili alle banche USA, presentano depositi più solidi, un ciclo di inasprimento più lento e una performance promettente nel primo trimestre. Si percepisce un problema di liquidità, ma le banche europee hanno mostrato una certa resistenza, sostenuta da una regolamentazione stabile. L'attrattiva persiste, sostenuta da alti tassi, normative favorevoli e valutazioni interessanti, che inducono a un leggero sovrappeso nei portafogli.
DUBBI SULLA TENUTA DELLA LEADERSHIP AZIONARIA
Le small-cap offrono un panorama più dicotomico. Dopo i ripetuti venti contrari che hanno quelle USA, le controparti europee sembrano cavarsela meglio, con una crescita superiore degli utili e l'immunità dalla debolezza del dollaro, per cui secondo DPAM è consigliabile mantenere una leggera sovra-ponderazione grazie al potenziale di valore, nonostante le incertezze di breve spingano verso titoli di qualità a crescita costante. Ma la leadership azionaria dell'Europa degli ultimi nove mesi solleva dubbi sulla capacità di tenuta rispetto agli USA. L'Europa resta in vantaggio grazie al divario di valutazione, alla crescita attesa degli utili e al miglioramento dei fondamentali, ma una forte sovra-ponderazione è meno convincente alla luce di fattori esterni come l'attenuarsi della crisi energetica e le potenziali delusioni dalla Cina.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE: SCOMMESSE E INTERROGATIVI
Quindi la scommessa dell'IA, che pone l’interrogativo se incassare i rialzi o continuare la puntata. L'ingresso dell'IA generativa nei mercati azionari ha tutte le caratteristiche di un fenomeno trasformativo in rapido divenire, ma secondo DPAM non è proprio così. Come insegna la storia, il ritardo tra l'adozione di nuove tecnologie e la crescita della produttività potrebbe implicare che i benefici più ampi dellIA non saranno pienamente visibili prima degli anni 2030 o più tardi. Il panorama degli investimenti offre sia rischi che opportunità.
PRODUTTORI DI CHIP POTENZIALI PROTAGONISTI
Chi adotta per primo le nuove tecnologie di solito ottiene i maggiori profitti all'inizio, ma poi i nuovi arrivati scalzano i pionieri. Nel caso dell'IA, la dipendenza dai dati potrebbe limitare il numero di operatori dominanti con big come Meta, Apple, Google, Tencent e Alibaba che potrebbero raccogliere la maggior parte dei profitti dell'IA. Anche i produttori di chip sono potenziali protagonisti. Ma, oltre alle opportunità, per comprendere appieno la portata dell’IA è fondamentale esplorare i rischi, osserva DPAM, citando le considerazioni etiche, la sicurezza dei dati, l'impatto sulla forza lavoro, la dipendenza dalle macchine e le questioni geopolitiche.
SI APPANNA IN ASIA IL RUOLO DELLA CINA
Infine, l’Asia, con la Cina che continua a dominare il dibattito economico, mentre il suo ruolo di motore della crescita globale sembra appannarsi tra crisi del settore immobiliare e trend deflazionistici. Il che apre la questione su possibili conseguenze e nascita di opportunità nel panorama del resto dell’Asia, anche se sulla Cina continua in generale a prevalere l’ottimismo.
GIAPPONE INTRIGANTE, BRILLA L’INDIA
Secondo DPAM Indonesia e Taiwan meritano osservazione, mentre il Giappone offre una “proposizione intrigante”, con i multipli bassi e gli utili in miglioramento esibiti dal mercato azionario, beneficiando anche del rinvio della stretta della Banca del Giappone e del deprezzamento dello yen. L'India, invece, brilla grazie alla cessazione della stretta monetaria e all'allentamento dell'inflazione, che insieme alle aspettative di crescita sostenuta, al potenziale ciclo del mercato immobiliare e alla ripresa dell'interesse estero, ne fanno un'opportunità d'investimento interessante. A favorire l'India anche un sentimento diffuso di ricerca di alternative alla Cina.
I RISCHI GEOPOLITICI ACCELERANO IL CAMBIAMENTO
Secondo l’analisi di DPAM, gli investitori dovrebbero considerare che la crescita strutturale, guidata dai cambiamenti nelle catene di fornitura, potrebbe accelerare a causa dei crescenti rischi politici globali. Le grandi aziende globali riconsiderano la possibilità di costruire fabbriche in Cina, a cui continua a far capo quasi un terzo di tutta la produzione globale, per cui anche piccoli spostamento verso mercati vicini potrebbe portare grandi benefici. Sta accadendo in settori come i semiconduttori, dove i nuovi investimenti in Sudest Asiatico sono stati finalizzati alla produzione di prodotti di alta qualità.