Reddito fisso

Debito dei mercati emergenti: ecco i fattori chiave che aprono opportunità di investimento

Andrew Stanners, Investment director di abrdn analizza principali tendenze strutturali nelle obbligazioni dei Paesi emergenti, come la crescita futura, il ribasso del dollaro e l’attenzione ai fattori Esg, che tracciano la strada per buone prospettive di rendimento

di Annalisa Lospinuso 21 Luglio 2023 08:00

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Negli ultimi 40 anni c’è stato un incremento su vasta scala delle emissioni obbligazionarie nel debito dei mercati emergenti. Gli investitori hanno oggi accesso a una gamma di opportunità senza precedenti in oltre 80 Paesi, che comprende titoli di Stato e obbligazioni corporate in dollari Usa e in valuta locale attraverso un’ampia gamma di emittenti che presentano diversi livelli di qualità creditizia. Andrew Stanners, Investment director di abrdn sottolinea: “La diversità che caratterizza questo asset class, insieme con i rendimenti rettificati per il rischio a lungo termine interessanti, è il motivo principale per cui le allocazioni al debito dei mercati emergenti sono oggi parte integrante di quasi tutti i portafogli, grandi o piccoli che siano”

LE TENDENZE CHIAVE DEI MERCATI EMERGENTI


Per abrdn ci sono tre tendenze chiave per il debito dei mercati emergenti nel medio-lungo periodo. La prima consiste nel differenziale di crescita dei mercati emergenti rispetto alle obbligazioni dei mercati sviluppati che rimarrà un fattore positivo importante. Nel breve periodo potrebbe ampliarsi ulteriormente: il Fmi nel World Economic Outlook di aprile 2023 ha previsto una crescita del 3,8% per i mercati emergenti rispetto all’1,3% per i mercati sviluppati. La seconda tendenza riguarda le prospettive al ribasso per il dollaro Usa. I solidi afflussi di capitali negli Stati Uniti hanno supportato il dollaro per molti anni, grazie alla performance straordinariamente solida degli asset finanziari americani, in particolare l’azionario. Anche il netto incremento dei tassi di interesse Usa ha incentivato il dollaro ma questa situazione eccezionale potrebbe volgere presto al termine e, nel caso di una recessione negli Stati Uniti, il calo dell’inflazione determinerebbe un calo dei tassi di interesse nel Paese che potrebbe segnare la fine del lungo rialzo del dollaro Usa e il recupero di altre valute.

FOCUS SUI RISCHI AMBIENTALI E SOCIALI


L’ultima tendenza sottolineata da abrdn è che il focus sui rischi ambientali, sociali e di governance (Esg) continuerà a crescere. Per i titoli di Stato, le riforme che migliorano la trasparenza e rafforzano l'indipendenza della banca centrale contribuiranno ad attirare capitali a lungo termine. Per le obbligazioni corporate, l’integrazione dei fattori Esg è uno strumento potente nella valutazione del merito creditizio.

RENDIMENTO ELEVATO


“Un’altra caratteristica interessante del debito dei mercati emergenti è il rendimento relativamente elevato rispetto ad altri asset a reddito fisso. E questo valeva soprattutto nel contesto (passato) di rendimenti generalmente ridotti, tra cui tassi di ritorno risk-free estremamente bassi”, sottolinea Andrew Stanners, Investment director di abrdn. Tuttavia i ritorni “risk-free”, i cui proxy sono la liquidità o i rendimenti sovrani Usa o europei a breve scadenza, sono saliti al 3-5%, ma questo non impatta negativamente sullo scenario per il debito dei mercati emergenti.
I rendimenti del debito dei mercati emergenti hanno evidenziato un incremento ancora più marcato (nel caso delle obbligazioni in dollari, i rendimenti dei Treasury sono una componente dei rendimenti) e sono oggi al livello più elevato dal 2004, escludendo il periodo della crisi finanziaria globale. Oltre ai rendimenti più elevati, il debito dei mercati emergenti offre benefici di diversificazione e una performance corretta per il rischio interessante nel lungo periodo. Un altro vantaggio è la combinazione di rendimenti più elevati con una duration relativamente lunga rispetto agli asset risk free.

L'INSERIMENTO IN PORTAFOGLIO


Oggi il debito dei mercati emergenti è spesso considerato un asset class risk-on tattica nell’universo obbligazionario. “La crescente importanza del debito dei mercati emergenti – conclude Andrew Stanners, Investment director di abrdn – in termini di ponderazioni negli indici e disponibilità di reddito, consente ai selezionatori di adottare approcci più sofisticati per l'asset class. Ad esempio la mancanza di opzioni più conservative che possano offrire un rischio di ribasso più controllato è stata per alcuni grandi investitori una spinta a valutare più attentamente le opzioni passive. Il problema più generale, tuttavia, è rappresentato dalla carenza di opzioni più differenziate a livello di strategia nel debito dei mercati emergenti. La reale capacità di gestire il rischio nei mercati emergenti è piuttosto rara e il tradizionale profilo di rischio del debito dei mercati emergenti può rappresentare un ostacolo per l’inserimento nei portafogli core. Mentre continuiamo ad affrontare tempi incerti, potrebbero esistere opportunità per i gestori in grado di offrire una protezione dai ribassi più specifica per il debito dei mercati emergenti”.

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