Previdenza
Columbia: perché i fondi pensione italiani dovrebbero guardare alle infrastrutture
Simone Zoccari, Director of Institutional di Columbia Threadneedle, analizza i portafogli di questi investitori in cui gli strumenti tradizionali continuano a prevalere, ma con crescente attenzione alla componente ESG
di Stefano Caratelli 22 Luglio 2023 15:00
L’approccio di investimento dei fondi pensione in Italia resta ancor oggi concentrato sui settori tradizionali. Il processo di integrazione di strumenti alternativi in portafoglio, come private debt, private equity, real estate e infrastrutture, richiederà tempo per strutturarsi e svilupparsi. Tra le scelte di investimento spicca però una sempre maggiore predilezione per il mondo Esg, in particolare in relazione alle infrastrutture, mentre di recente sta prendendo sempre più piede il comparto della transizione energetica e delle fonti rinnovabili.
Simone Zoccari, Director of Institutional di Columbia Threadneedle Investments, sottolinea in un commento che il contesto attuale presenta invece opportunità di investimento interessanti nel settore infrastrutturale per gli investitori istituzionali. Ad esempio, nel fotovoltaico si può ottenere un ritorno del 6-7%, perfettamente in linea con i rendimenti delle obbligazioni italiane, che si aggirano intorno al 6%. In termini strategici, per gli investitori istituzionali con un orizzonte di lungo periodo, come i fondi pensione, gli investimenti in infrastrutture rappresentano un’ottima scelta dal momento che sono in grado di ridurre la volatilità del portafoglio, secondo l’esperto di Columbia.
Tra inflazione ancora elevata e il più aggressivo rialzo dei tassi dagli anni ’80, per i fondi pensione si aprono diverse opportunità negli investimenti alternativi, dal private debt al private equity, passando per il real estate e, soprattutto le infrastrutture. Ma i fondi pensione italiani restano concentrati sugli investimenti tradizionali. La svolta monetaria mondiale ha riportato in auge l’Investment Grade e il fixed income, che avevano risentito dei bassissimi rendimenti dell’ultimo decennio, mettendo in ombra gli investimenti alternativi, che per quanto riguarda le infrastrutture restano ad oggi molto deboli. Tra gli investimenti alternativi al momento sono le infrastrutture di tipo equity a suscitare il maggiore interesse.
Secondo Zoccari l’approccio dei fondi pensione verso strumenti alternativi non è cambiato per due motivi: la regolamentazione e i benchmark utilizzati che difficilmente li includono, e il fatto che per incorporare asset reali in portafoglio serve un’analisi complessa e approfondita, soprattutto se ci si sposta sul private equity e il private debt. Per questo, l’integrazione di prodotti alternativi nella gestione dei fondi pensione è un processo che, seppure avviato, richiederà ancora tempo per strutturarsi e svilupparsi. Inoltre, nell’attuale contesto di rendimenti nuovamente competitivi per diverse asset class, tra cui l’obbligazionario, gli stessi consulenti dei fondi pensione sono riluttanti a incrementare il rischio e preferiscono un approccio più sicuro, focalizzato sulla parte più conservativa e tradizionale, come l’obbligazionario.
L’esperto di Columbia spiega che oggi l’investimento dei fondi pensione in strumenti alternativi avviene in due modalità: indiretta, con i mandati di gestione, o diretta, investendo in un determinato fondo o in una strategia. I fondi italiani presentano una netta preferenza per il mondo Esg, prediligendo in particolare le infrastrutture, e sta acquisendo sempre maggiore rilevanza il comparto della transizione energetica e delle rinnovabili. Il contesto presenta oggi interessanti opportunità nel settore infrastrutturale e Zoccari è buon momento per entrare. Per investitori istituzionali con orizzonte di lungo periodo, come i fondi pensione, le infrastrutture rappresentano un’ottima scelta perché riducono la volatilità del portafoglio e possono costituire un tassello fondamentale per ottenere rendimenti costanti, minimizzando la sensibilità al ciclo.
È l’approccio della gestione del Columbia Threadneedle European Sustainable Infrastructure Fund, dedicato esclusivamente a investitori istituzionali, che punta a ottenere sostanziosi rendimenti totali, che comprendono ricorrenti rendimenti indicizzati all’inflazione e una crescita del capitale a medio-lungo termine, in tutti i cicli economici, con un portafoglio diversificato. Columbia è focalizzata sull’Europa anche per il sistema di regole e controlli comunitarie, che la rendono uno dei migliori posti al mondo dove investire in infrastrutture. Columbia punta molto sulla macro-diversificazione, studiamo il modo in cui i ricavi sono influenzati dai fattori macro e cercando di costruire un portafoglio in grado di garantire ritorni piuttosto stabili.
La sostenibilità gioca un ruolo primario nella strategia di investimento di Columbia, ed è uno degli aspetti che sta contribuendo a spingere gli investimenti in asset privati, soprattutto, nelle infrastrutture. La sempre maggiore attenzione dedicata agli investimenti sostenibili premia in particolare il settore infrastrutturale, asset class strettamente legata al sociale, all’assenza di impatto e alla transizione energetica. Tutti fattori che caratterizzano le infrastrutture come un comparto che risulta più facilmente e meglio di altri allineabile agli obiettivi ESG, conclude Zoccari.
OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO
Simone Zoccari, Director of Institutional di Columbia Threadneedle Investments, sottolinea in un commento che il contesto attuale presenta invece opportunità di investimento interessanti nel settore infrastrutturale per gli investitori istituzionali. Ad esempio, nel fotovoltaico si può ottenere un ritorno del 6-7%, perfettamente in linea con i rendimenti delle obbligazioni italiane, che si aggirano intorno al 6%. In termini strategici, per gli investitori istituzionali con un orizzonte di lungo periodo, come i fondi pensione, gli investimenti in infrastrutture rappresentano un’ottima scelta dal momento che sono in grado di ridurre la volatilità del portafoglio, secondo l’esperto di Columbia.
RESTANO CONCENTRATI SU STRUMENTI TRADIZIONALI
Tra inflazione ancora elevata e il più aggressivo rialzo dei tassi dagli anni ’80, per i fondi pensione si aprono diverse opportunità negli investimenti alternativi, dal private debt al private equity, passando per il real estate e, soprattutto le infrastrutture. Ma i fondi pensione italiani restano concentrati sugli investimenti tradizionali. La svolta monetaria mondiale ha riportato in auge l’Investment Grade e il fixed income, che avevano risentito dei bassissimi rendimenti dell’ultimo decennio, mettendo in ombra gli investimenti alternativi, che per quanto riguarda le infrastrutture restano ad oggi molto deboli. Tra gli investimenti alternativi al momento sono le infrastrutture di tipo equity a suscitare il maggiore interesse.
PERCHÉ NON È ANCORA CAMBIATA LA STRATEGIA
Secondo Zoccari l’approccio dei fondi pensione verso strumenti alternativi non è cambiato per due motivi: la regolamentazione e i benchmark utilizzati che difficilmente li includono, e il fatto che per incorporare asset reali in portafoglio serve un’analisi complessa e approfondita, soprattutto se ci si sposta sul private equity e il private debt. Per questo, l’integrazione di prodotti alternativi nella gestione dei fondi pensione è un processo che, seppure avviato, richiederà ancora tempo per strutturarsi e svilupparsi. Inoltre, nell’attuale contesto di rendimenti nuovamente competitivi per diverse asset class, tra cui l’obbligazionario, gli stessi consulenti dei fondi pensione sono riluttanti a incrementare il rischio e preferiscono un approccio più sicuro, focalizzato sulla parte più conservativa e tradizionale, come l’obbligazionario.
DUE MODALITÀ DI INVESTIMENTO
L’esperto di Columbia spiega che oggi l’investimento dei fondi pensione in strumenti alternativi avviene in due modalità: indiretta, con i mandati di gestione, o diretta, investendo in un determinato fondo o in una strategia. I fondi italiani presentano una netta preferenza per il mondo Esg, prediligendo in particolare le infrastrutture, e sta acquisendo sempre maggiore rilevanza il comparto della transizione energetica e delle rinnovabili. Il contesto presenta oggi interessanti opportunità nel settore infrastrutturale e Zoccari è buon momento per entrare. Per investitori istituzionali con orizzonte di lungo periodo, come i fondi pensione, le infrastrutture rappresentano un’ottima scelta perché riducono la volatilità del portafoglio e possono costituire un tassello fondamentale per ottenere rendimenti costanti, minimizzando la sensibilità al ciclo.
APPROCCIO CON FOCUS SULL’EUROPA
È l’approccio della gestione del Columbia Threadneedle European Sustainable Infrastructure Fund, dedicato esclusivamente a investitori istituzionali, che punta a ottenere sostanziosi rendimenti totali, che comprendono ricorrenti rendimenti indicizzati all’inflazione e una crescita del capitale a medio-lungo termine, in tutti i cicli economici, con un portafoglio diversificato. Columbia è focalizzata sull’Europa anche per il sistema di regole e controlli comunitarie, che la rendono uno dei migliori posti al mondo dove investire in infrastrutture. Columbia punta molto sulla macro-diversificazione, studiamo il modo in cui i ricavi sono influenzati dai fattori macro e cercando di costruire un portafoglio in grado di garantire ritorni piuttosto stabili.
LA SPINTA DELLA SOSTENIBILITÀ
La sostenibilità gioca un ruolo primario nella strategia di investimento di Columbia, ed è uno degli aspetti che sta contribuendo a spingere gli investimenti in asset privati, soprattutto, nelle infrastrutture. La sempre maggiore attenzione dedicata agli investimenti sostenibili premia in particolare il settore infrastrutturale, asset class strettamente legata al sociale, all’assenza di impatto e alla transizione energetica. Tutti fattori che caratterizzano le infrastrutture come un comparto che risulta più facilmente e meglio di altri allineabile agli obiettivi ESG, conclude Zoccari.