Politica monetaria

GAM: Fed è all’ultimo ritocco, Bce ancora a settembre

Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, prevede che con le riunioni di Fed e Bce potrebbe chiudersi il più intenso ciclo di rialzi della storia, per la Bce spazio per un altro rialzo a settembre

di Stefano Caratelli 24 Luglio 2023 12:54

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I mercati stanno scommettendo con convinzione sulla fine delle politiche restrittive da parte delle principali banche centrali. Gli ultimi dati sull’inflazione sono confortanti, con una dinamica che prosegue nella giusta direzione. Negli USA il tasso core, che esclude alimentari e energia, è sceso inaspettatamente sotto il 5%, al 4,8% sull’anno, grazie alla discesa dei prezzi delle auto usate e degli affitti. Anche nell’Eurozona e in UK l’indice dei prezzi è in frenata, ma ancora lontano dal target del 2%, specialmente nel Regno Unito.

I DATI MACRO RESTANO POSITIVE


Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, sottolinea in un commento che i dati macro restano comunque positivi, gli indicatori anticipatori dei Paesi sviluppati sono compatibili con una crescita economica ancora in salute seppur in rallentamento, con la componente, in particolare, che mostra una certa resilienza, mentre appare più debole il manifatturiero. Anche la stagione delle trimestrali finora non ha fatto brutti scherzi anzi, i risultati dei principali player bancari americani hanno battuto le stime degli analisti non solo per il contributo dei margini d’intermediazione tornati corposi dopo i numerosi rialzi dei tassi ufficiali, ma soprattutto grazie alla forte ripresa delle attività di finanziamento.

PROSPETTIVE FAVOREVOLI, CINA IN CONTROTENDENZA


Per l’esperto di GAM è il segno che la Corporate America per ora viaggia ancora su binari sicuri. Se lo scenario più probabile è quindi quello di rallentamento o moderata recessione a inizio 2024, allora le prospettive per la seconda parte dell’anno dovrebbero essere ancora favorevoli ai mercati finanziari. Ma Mauri Brusa segnala anche alcuni elementi che vanno in controtendenza, primo fra tutti la debolezza dell’economia cinese che stenta a riprendersi. Con il mercato immobiliare ancora in grave difficoltà, i consumi anemici malgrado la fine delle restrizioni anti-Covid e il tasso di disoccupazione giovanile che ha superato il 20%, è probabile che nei prossimi trimestri le conseguenze sulla crescita globale si facciano sentire in modo più sensibile.

TECNOLOGIA SEMPRE SUGLI SCUDI


Le Autorità cinesi si sono attivate per stimolare la ripresa economica ma al momento senza grandi risultati, occorrerà quindi monitorarne attentamente le prossime mosse. Al momento quindi, secondo l’esperto di GAM, il quadro resta più favorevole per i mercati sviluppati, con la tecnologia sempre sugli scudi grazie all’euforia legata allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, che richiede attenzione alle valutazioni. Nelle ultime sedute è anche cresciuto l’interesse anche verso le small cap, che erano state fortemente penalizzate a causa dei timori di un hard landing.

SPAZIO DI RIPRESA PER SMALL CAP E OBBLIGAZIONARIO


Se una frenata brusca della crescita è davvero scongiurata, allora c’è ampio spazio di ripresa per il segmento. Lo stesso per la componente obbligazionaria, secondo Mauri Brusa: la parte breve del credito offre una carry molto attraente al quale non si era più abituati, mentre la parte lunga della curva governativa americana, quando gravita in area 4%, è ad avviso di GAM interessante, viste le aspettative d’inflazione che, secondo la Fed, dovrebbe tornare al 2,1% entro il 2025.

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