La lotta all'inflazione

Banche centrali: cosa aspettarsi secondo La Financière de l’Échiquier

Le tre banche centrali intendono tornare a un contesto economico sano con la Fed e la Bce che si stanno muovendo verso un'inflazione al 2%

di Leo Campagna 26 Luglio 2023 08:00

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Gli investitori di tutto il mondo seguiranno con estrema attenzione le prossime riunioni di politica monetaria delle tre principali banche centrali previste per questa settimana. Il presidente Jerome Powell della Federal Reserve (Fed) statunitense, nonostante il netto ribasso dell'inflazione a giugno, sembra propendere per mantenere la rotta con un rialzo dei tassi per evitare una recrudescenza dell'inflazione.

MERCATO ALLINEATO ALL’ATTEGGIAMENTO RESTRITTIVO DI POWELL


Il mercato adesso sembra essere allineato con l’atteggiamento restrittivo di Powell, anche se è sempre più difficile mantenerlo, e prevede un rialzo di 25 punti base (+0,25%) nel corso della prossima riunione di politica monetaria del 26 luglio. “Fino a poche settimane fa le previsioni indicavano un ulteriore rialzo a settembre ma adesso è tutto in discussione alla luce della sorpresa positiva degli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti. Soltanto il discorso di Powell che seguirà la riunione della Fed potrà fornire qualche chiarimento in merito al cammino prossimo della banca centrale statunitense” fa sapere Clément Inbona, gestore di Financière de l’Échiquier.

PER LA BCE C'È ANCORA UN PEZZO DI STRADA DA FARE


Nel frattempo, secondo il manager, la Banca centrale europea non dovrebbe sorprendere più di tanto alla luce dell’ultimo discorso di Christine Lagarde nel quale la Presidente dell’Eurotower ha ribadito l'intenzione di continuare ad aumentare i tassi di riferimento aggiungendo che c'è ancora "un pezzo di strada da fare". “Il mercato prevede un rialzo di 25 punti base (+0,25%) a luglio e altrettanto almeno a settembre anche perché la Bce ha iniziato a contrastare l'inflazione molto più tardi della Fed, e non sembra disposta, al momento, a cambiare rotta” riferisce Inbona.

GLI ULTIMI DATI SULL’INFLAZIONE DELLA ZONA EURO


Secondo il quale la Bce dovrebbe continuare ad alzare i tassi anche dopo l'estate, poiché gli ultimi dati sull'inflazione - al netto di cibo ed energia - non sembrano mostrare chiari segnali di arretramento. Al contrario di quanto stanno facendo la maggior parte delle banche centrali nel combattere l’inflazione tramite politiche restrittive, la Banca del Giappone è una delle poche a rimanere estremamente accomodante.

A GIUGNO RECORD DA OLTRE 41 ANNI PER L’INFLAZIONE GIAPPONESE


“L’inflazione giapponese è salita a giungo al 3,3%, un record da oltre 41 anni, grazie ai tassi negativi (-0,1%) e al controllo della curva dei tassi. È vero che cresce il coro di quanti invocano l’abbandono del controllo della curva dei tassi, tuttavia nonostante la nomina recente di Kazuo Ueda a governatore della Banca del Giappone, il mercato non sembra aspettarsi un cambio di paradigma” spiega il gestore di Financière de l’Échiquier.

TORNARE AD UN CONTESTO ECONOMICO SANO


Secondo il quale le tre banche centrali intendono fermamente tornare a un contesto economico sano. “La Fed e la Bce si stanno muovendo, sebbene con velocità diverse, verso prezzi al consumo al 2%. La Banca del Giappone, invece, si propone di ancorare un'inflazione sostenibile, stimolata dai salari, per uscire dalla deflazione in atto da decenni. Le condizioni restano in ogni caso mutevoli e poco prevedibili, e agli investitori si consiglia una navigazione con la giusta strumentazione e una capacità di adattamento costante” conclude Inbona.

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