Politica monetaria
abrdn: ultimo rialzo della Bce? Probabile, ma serve maggiore chiarezza
Felix Feather, analista economico europeo di abrdn, vede segnali positivi sulla politica monetaria futura ma sottolinea la persistenza del rischio di recessione. Per avere indicazioni più precise sulle prossime mosse bisognerà aspettare settembre
di Stefano Caratelli 27 Luglio 2023 07:55
Un altro rialzo di 25 punti base da parte della Bce questa settimana è quasi scontato, a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate durante l'ultima riunione del consiglio direttivo. Tuttavia, è sempre più evidente che i tassi di interesse si stanno rapidamente avvicinando al loro picco e le comunicazioni relative alla decisione di politica monetaria di domani forniranno maggiori indicazioni su quanto sia vicina la fine del ciclo di rialzi. Di fatto, il rialzo della prossima settimana potrebbe essere l'ultimo.
Sono le previsioni sulle prossime mosse della Bce di Felix Feather, analista economico europeo di abrdn, che vede segnali positivi ma avverte che resta il rischio recessione. Feather a questo punto ritiene improbabile che la Bce si impegni prendendo una decisione in un senso o nell'altro prima della riunione di settembre. Nelle ultime settimane i portavoce della Banca centrale hanno sottolineato che la dipendenza dai dati guiderà la decisione. E se vogliono giocare d’anticipo, gli investitori dovranno monitorare attentamente il flusso di dati e confrontarlo con le previsioni della Bce.
Secondo l’esperto di abrdn, è probabile che i responsabili della politica monetaria tengano conto del recente aumento del tasso di inflazione di fondo, determinato dagli effetti base associati all'introduzione, lo scorso anno, di nuovi sussidi per il trasporto pubblico in Germania e dalle modifiche alle ponderazioni del paniere di beni e servizi utilizzato per il calcolo dell'inflazione. Ma aggiunge che la forte crescita dei salari che esercita pressioni al rialzo sui prezzi dei servizi continua a destare preoccupazione.
La BCE si aspetta che gli effetti ritardati delle precedenti misure restrittive superino la rigidità del mercato del lavoro e costringano in tempi brevi a moderare le pressioni inflazionistiche di fondo. Inoltre, le recenti revisioni dei dati sul Pil indicano che la "recessione invernale" non è più tale e l’effetto di questa modifica potrebbe migliorare marginalmente le aspettative sui numeri del PIL per quest'anno.
Ma, prosegue l’analisi di Feather, i recenti dati emersi dalle indagini non sono stati altrettanto positivi e l’indice Pmi composito sull’attività manifatturiera e dei servizi, in fase di contrazione, ricorda che il rischio di recessione rimane. Inoltre, si sta registrando sempre più forte l’impatto ritardato del precedente inasprimento delle politiche monetarie, che pesa sulla crescita del credito e sugli investimenti.
Nonostante tutto questo, rileva in conclusione l’esperto di abrdn, l’attenzione del consiglio direttivo della Bce resterà per ora concentrata sull'attuale superamento dell'inflazione.
SEGNALI POSITIVI MA RISCHIO RECESSIONE
Sono le previsioni sulle prossime mosse della Bce di Felix Feather, analista economico europeo di abrdn, che vede segnali positivi ma avverte che resta il rischio recessione. Feather a questo punto ritiene improbabile che la Bce si impegni prendendo una decisione in un senso o nell'altro prima della riunione di settembre. Nelle ultime settimane i portavoce della Banca centrale hanno sottolineato che la dipendenza dai dati guiderà la decisione. E se vogliono giocare d’anticipo, gli investitori dovranno monitorare attentamente il flusso di dati e confrontarlo con le previsioni della Bce.
L’INFLAZIONE DI FONDO RESTA FORTE
Secondo l’esperto di abrdn, è probabile che i responsabili della politica monetaria tengano conto del recente aumento del tasso di inflazione di fondo, determinato dagli effetti base associati all'introduzione, lo scorso anno, di nuovi sussidi per il trasporto pubblico in Germania e dalle modifiche alle ponderazioni del paniere di beni e servizi utilizzato per il calcolo dell'inflazione. Ma aggiunge che la forte crescita dei salari che esercita pressioni al rialzo sui prezzi dei servizi continua a destare preoccupazione.
ATTESI GLI EFFETTI DELLE STRETTE PRECEDENTI
La BCE si aspetta che gli effetti ritardati delle precedenti misure restrittive superino la rigidità del mercato del lavoro e costringano in tempi brevi a moderare le pressioni inflazionistiche di fondo. Inoltre, le recenti revisioni dei dati sul Pil indicano che la "recessione invernale" non è più tale e l’effetto di questa modifica potrebbe migliorare marginalmente le aspettative sui numeri del PIL per quest'anno.
GLI INDICATORI SEGNALANO CONTRAZIONE
Ma, prosegue l’analisi di Feather, i recenti dati emersi dalle indagini non sono stati altrettanto positivi e l’indice Pmi composito sull’attività manifatturiera e dei servizi, in fase di contrazione, ricorda che il rischio di recessione rimane. Inoltre, si sta registrando sempre più forte l’impatto ritardato del precedente inasprimento delle politiche monetarie, che pesa sulla crescita del credito e sugli investimenti.
BCE PER ORA CONCENTRATA SULL’INFLAZIONE
Nonostante tutto questo, rileva in conclusione l’esperto di abrdn, l’attenzione del consiglio direttivo della Bce resterà per ora concentrata sull'attuale superamento dell'inflazione.