L'analisi

Generali Investments: Bce meno aggressiva, ma tagli dei tassi solo a fine 2024

Dopo il nuovo aumento, il senior economist Martin Wolburg analizza le parole della presidente Lagarde e prevede il picco della stretta nel terzo trimestre, ma i tassi resteranno alti e per i tagli bisognerà aspettare

di Stefano Caratelli 28 Luglio 2023 11:32

financialounge -  BCE Christine Lagarde Generali Investments Martin Wolburg mercati
Il Consiglio Direttivo della Bce ha deciso all'unanimità di aumentare i tassi di riferimento di altri 25 punti base, in linea con le aspettative, e ha mantenuto l’intenzione di reinvestire il programma di acquisti PEPP varato dopo la pandemia almeno fino alla fine del 2024, ma in modo più sorprendente ha abbassato la remunerazione delle riserve minime a zero. Come nella riunione precedente, l'inflazione è giudicata come “troppo alta per troppo tempo”, ma la BCE è meno determinata su ulteriori rialzi e si limita a parlare di tassi “fissati a livelli sufficientemente restrittivi” non indicando più che debbano essere “portati” lì.

LA STRETTA STA FERNANDO LA DOMANDA


Lo rileva nella sua analisi dell’ultima riunione della BCE prima della pausa di agosto Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, secondo cui il direttivo della banca centrale ora valuta la trasmissione dei passati aumenti affermando che le condizioni di finanziamento più restrittive "stanno sempre più attenuando la domanda", mentre si riconosce l'indebolimento economico a breve termine. Rispondendo alle domande in conferenza stampa la presidente Lagarde questa volta ha adottato un approccio realmente dipendente dai dati e non ha parlato di altra strada da fare, accennando a ulteriori dati e proiezioni macro che saranno disponibili a settembre.

TONI PIU’ EQUILIBRATI DI LAGARDE


Nel complesso, secondo Wolburg, il tono di Lagarde è stato molto più equilibrato rispetto alle riunioni precedenti. Per il meeting del 14 settembre è stato escluso un taglio ma si è parlato esplicitamente di una pausa o di un ulteriore rialzo. Questo rende la previsione di Generali Investments di un ulteriore aumento di 25 punti base al 4,0% molto ristretta e saranno fondamentali i dati sull'inflazione e le proiezioni macro aggiornate della Bce. Dall’ultimo meeting, l’inflazione europea ha ulteriormente rallentato mentre gli indicatori anticipatori puntano a uno stallo se non a una contrazione dell’attività economica.

PROIEZIONI DI INFLAZIONE ANCORA TROPPO ALTE


L'esperto nota che la proiezione di un’inflazione al 3% nel 2024 è chiaramente sopra il consenso e anche alle aspettative proprietarie della stessa Generali Investments, che puntano a un 2,4%/ 2,5% anno su anno, mentre stanno emergendo altrettanto chiaramente dubbi in seno al Direttivo della Bce sulle ultime ‘rosee’ proiezioni macroeconomiche. Secondo Wolburg il Direttivo della BCE ha mostrato di esser diventato ancor più dipendente dai dati, come enfatizzato in conferenza stampa dalla stessa Lagarde.

MENO CERTEZZA DI UN ALTRO RIALZO


Per questo Generali Investments “vede” la fine del ciclo, anche se non seguirà presto una possibile fase di allentamento. Con il nono rialzo consecutivo, i tassi sono aumentati cumulativamente di 425 punti base e sono ora ben in territorio restrittivo. Altri 25 punti base possono essere nelle carte, ma dopo quello che ha detto Lagarde è diventata una prospettiva non certa, perché di qui a settembre le proiezioni potrebbero dover essere riviste sostanzialmente al ribasso.

MA I TAGLI ARRIVERANNO SOLO VERSO FINE 2024


In ogni caso, conclude l’analisi dell’esperto, Generali Investments continua a pensare che il picco della politica restrittiva sarà raggiunto nel terzo trimestre, aspettandosi che la comunicazione della BCE enfatizzerà comunque la necessità che i tassi restino al livello massimo più a lungo, con la prospettiva di un primo taglio solo verso la fine del 2024.

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