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Strategie di investimento

La sovraperformance dei mercati emergenti? Secondo RBC BlueBay potrebbe continuare

L’obbligazionario dei mercati emergenti beneficia di condizioni favorevoli ma, mentre la politica monetaria è ancora saldamente in vigore, la dinamica dei prezzi delle materie prime potrebbe diventare più volatile

di Leo Campagna 28 Luglio 2023 19:00
financialounge -  BlueBay Asset Management mercati obbligazioni Polina Kurdyavko

Gli indici di riferimento (benchmark) obbligazionari dei mercati emergenti hanno registrato nel corso di quest’anno rendimenti positivi e sono riusciti, in genere, a superare le performance dei loro omologhi dei mercati sviluppati. Secondo Polina Kurdyavko, Head of BlueBay Emerging Markets, RBC BlueBay, i due principali fattori trainanti che hanno permesso a questa asset class di ottenere performance così positive persistono.

I DUE FATTORI DI SUPPORTO


Si tratta, in primo luogo, della rigorosa politica monetaria che, articolata in numerosi rialzi in tutti i mercati emergenti, ha visto le banche centrali dei mercati emergenti assumere un atteggiamento molto restrittivo. Il secondo fattore di supporto è invece da ricercarsi nei prezzi delle materie prime che hanno aiutato i paesi in via di sviluppo nel saldo delle partite correnti.

UNA RIGOROSA POLITICA MONETARIA


“Il ciclo dei rialzi dei tassi è iniziato prima nei mercati emergenti, in parte perché, a differenza delle principali economie globali dei mercati sviluppati, non possono fare affidamento sulle banche centrali per il ruolo di prestatore di ultima istanza. La maggior parte delle banche centrali dei mercati emergenti ha inaugurato la politica monetaria restrittiva almeno un anno o, in alcuni casi, addirittura due anni prima della Federal Reserve statunitense” fa sapere Kurdyavko.

AFFRONTARE MEGLIO IL CONTESTO DI BASSA CRESCITA


Un approccio ‘precoce’ che adesso comincia a dare i suoi frutti, con i prezzi al consumo che, nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, hanno iniziato a scendere dalla metà dello scorso anno, con contrazioni anche di oltre il 10%. “E’ probabile che le banche centrali dei mercati emergenti inizino a tagliare i tassi, sostenendo questa mossa con una politica fiscale prudente: un combinato disposto che dovrebbe aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare meglio il contesto di bassa crescita”, spiega la manager di RBC BlueBay.

RICADUTE MOLTO POSITIVE PER LA BILANCIA COMMERCIALE


Per quanto riguarda invece le materie prime, i prezzi in rialzo hanno ricadute molto positive per la bilancia commerciale dei mercati emergenti: basti pensare che oltre 70 stati, all’incirca due terzi dei paesi in via di sviluppo, sono esportatori di materie prime. “Per i mercati emergenti, le esportazioni delle materie prime costituiscono un elemento cruciale e molti di essi hanno utilizzato il relativo surplus per reinvestire e diversificare le loro economie, rendendo la dinamica fiscale molto meno dipendente dalla volatilità dei prezzi delle commodities”, specifica Kurdyavko.

FOCUS SULLE ENERGIE RINNOVABILI


Un aspetto interessante, nota la manager, è la significativa transizione in atto nei mercati emergenti nell’ambito delle materie prime, da quelle tradizionali a quelle più incentrate sulle energie rinnovabili. “Si tratta di una transizione che richiede ingenti finanziamenti e che, proprio per questo, ha visto numerose emissioni in questo segmento in tutte e tre le regioni dei mercati emergenti”, sottolinea la manager di RBC BlueBay.

GUARDANDO AL RESTO DELL’ANNO


Nel complesso, Kurdyavko  è convinta che la sovraperformance dei mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati possa proseguire sebbene con una leggera diversità, nel resto dell’anno,  per quanto riguarda i fattori che determinano questa sovraperformance. “Mentre la politica monetaria è ancora saldamente in vigore, la dinamica dei prezzi delle materie prime potrebbe diventare più volatile” conclude l’Head of BlueBay Emerging Markets.
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