Il dato
Inflazione in frenata a luglio in Italia: +6% annuo da +6,4%
Il carovita mostra segnali di rallentamento a luglio anche nell’Eurozona. Pil italiano in calo nel secondo trimestre in base alle stime Istat: -0,3%
di Antonio Cardarelli 31 Luglio 2023 11:25
Nel mese di luglio l’inflazione italiana ha fatto registrare un’ulteriore frenata. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 6% su base annua, da +6,4% del mese precedente.
Per il 2023, al momento, l’inflazione acquisita è pari a +5,7% per l’indice generale e +5,1% per la componente di fondo. L’andamento dell’inflazione italiana è in linea con le attese del consensus. La variazione tendenziale riporta l'inflazione al livello di aprile 2022. La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da 4,7% a 2,4%), dei beni energetici non regolamentati (da 8,4% a 7%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da 11,5% a 10,9%), degli altri beni (da 4,8% a 4,6%), dei servizi vari (da 2,9% a 2,7%) e dei tabacchi (da 2,5% a 1,9%). In aumento, invece, il costo degli alimentari non lavorati (da 9,4% a 10,4%) e dei servizi relativi all'abitazione (da 3,5% a 3,6%).
In calo anche nell’Eurozona l’inflazione a luglio. Il carovita si è attestato al 5,3% annuo, in calo rispetto al 5,5% di giugno. Lo stima Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Osservando le principali componenti dell'inflazione nell'area dell'euro, Eurostat segnala cibo, alcol e tabacco evidenziano il tasso annuo più elevato a luglio (10,8%, rispetto all'11,6% di giugno), seguiti dai servizi (5,6%, rispetto al 5,4% di giugno), beni industriali non energetici (5,0%, rispetto al 5,5% di giugno) ed energia (-6,1%, rispetto al -5,6% di giugno).
Nella giornata di oggi era atteso anche il dato sul Pil. Secondo l’Istat nel secondo trimestre il Pil italiano, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e sia aumentato dello 0,6% in termini tendenziali. Lo comunica Istat, spiegando che il secondo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2022. Nell’Eurozona il Pil del secondo trimestre 2023 è aumentato dello 0,3% ed è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre, secondo le stime Eurostat, il Pil era rimasto stabile nell'area dell'euro ed era aumentato dello 0,2% nell'Ue. Su base tendenziale, invece, nell'area dell'euro il Pil ha registrato un aumento dello 0,6% mentre, nella Ue, l'incremento è stato dello 0,5 per cento.
CALO IN LINEA CON LE ATTESE
Per il 2023, al momento, l’inflazione acquisita è pari a +5,7% per l’indice generale e +5,1% per la componente di fondo. L’andamento dell’inflazione italiana è in linea con le attese del consensus. La variazione tendenziale riporta l'inflazione al livello di aprile 2022. La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da 4,7% a 2,4%), dei beni energetici non regolamentati (da 8,4% a 7%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da 11,5% a 10,9%), degli altri beni (da 4,8% a 4,6%), dei servizi vari (da 2,9% a 2,7%) e dei tabacchi (da 2,5% a 1,9%). In aumento, invece, il costo degli alimentari non lavorati (da 9,4% a 10,4%) e dei servizi relativi all'abitazione (da 3,5% a 3,6%).
INFLAZIONE IN RALLENTAMENTO ANCHE IN EUROPA
In calo anche nell’Eurozona l’inflazione a luglio. Il carovita si è attestato al 5,3% annuo, in calo rispetto al 5,5% di giugno. Lo stima Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Osservando le principali componenti dell'inflazione nell'area dell'euro, Eurostat segnala cibo, alcol e tabacco evidenziano il tasso annuo più elevato a luglio (10,8%, rispetto all'11,6% di giugno), seguiti dai servizi (5,6%, rispetto al 5,4% di giugno), beni industriali non energetici (5,0%, rispetto al 5,5% di giugno) ed energia (-6,1%, rispetto al -5,6% di giugno).
PIL ITALIANO NEGATIVO NEL SECONDO TRIMESTRE
Nella giornata di oggi era atteso anche il dato sul Pil. Secondo l’Istat nel secondo trimestre il Pil italiano, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e sia aumentato dello 0,6% in termini tendenziali. Lo comunica Istat, spiegando che il secondo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2022. Nell’Eurozona il Pil del secondo trimestre 2023 è aumentato dello 0,3% ed è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre, secondo le stime Eurostat, il Pil era rimasto stabile nell'area dell'euro ed era aumentato dello 0,2% nell'Ue. Su base tendenziale, invece, nell'area dell'euro il Pil ha registrato un aumento dello 0,6% mentre, nella Ue, l'incremento è stato dello 0,5 per cento.
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