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Columbia TI: anche per l’Eurozona e il Regno Unito si sta delineando un atterraggio morbido

Columbia Threadneedle Investments, nel commento di mercato di di Steven Bell, Chief Economist EMEA, analizza gli ultimi dati economici delle due aree: è opinione diffusa è che la recessione sia ormai scongiurata

di Stefano Caratelli 2 Agosto 2023 11:32

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments economia Eurozona Regno Unito Steven Bell
Gli ultimi dati economici europei si sono rivelati negativi, ma i numeri principali non rappresentano bene l’intero contesto, che vede una fiducia dei consumatori che sta migliorando. Anche nel Regno Unito l’inflazione si sta attenuando, ma la struttura del mercato immobiliare rende l'economia molto più vulnerabile all'aumento dei tassi. Nonostante vi sia molta incertezza, i mercati sembrano suggerire la possibilità di un "soft landing" anche in Regno Unito e Eurozona, dove è probabile che si stia raggiungendo il picco dei tassi, anche se non ci si deve aspettare alcun taglio prima del 2024.

INFLAZIONE USA IN RIENTROO ANCHE SENZA RECESSIONE


Sono le indicazioni di Columbia Threadneedle Investments, nel commento di mercato di Steven Bell, Chief Economist EMEA, secondo cui i dati USA suggeriscono che l'inflazione potrebbe avviarsi verso l'obiettivo del 2% fissato dalla Fed senza bisogno di una recessione, ma con un "soft landing", un atterraggio morbido.I prezzi al consumo si sono ridotti in modo significativo e più del previsto, l'inflazione è scesa ad appena il 3% a giugno e anche la componente salariale è diminuita con una possibilità concreta che la spirale prezzi-salari si stia invertendo, nonostante una disoccupazione ancora molto bassa.

BUONA NOTIZIA PER GLI ASSET A RISCHIO


Bell avverte che un “soft landing” Usa non è affatto scontato, ma sarebbe un grande cambiamento e una buona notizia per gli asset a rischio non solo in America, e ci si chiede se Regno Unito e Eurozona saranno in grado di riproporre il successo degli americani. L’esperto di Columbia ritiene che ci sia una concreta possibilità che accada, pur considerando tempistiche prolungate e l’inizio di un periodo difficile. Nell'Eurozona infatti gli ultimi dati appaiono negativi, in particolare gli indici PMI, mentre le condizioni di credito si sono inasprite e la relativa domanda è crollata.

IN EUROPA DIVARI REGIONALI E SETTORIALI


Ma secondo Bell la situazione potrebbe non essere così negativa. C'è un divario tra Nord e Sud con consumi deboli in Germania mentre la Spagna ha registrato un boom, e anche un divario settoriale con il manifatturiero debole e i servizi forti, un fenomeno evidente quasi ovunque. Ma sono anche dati fortemente influenzati dalla Germania per cui la situazione non è così negativa come suggeriscono i titoli dei giornali. Intanto la disoccupazione continua a diminuire ai minimi storici nell'Eurozona, mentre c'è stato un significativo miglioramento della fiducia dei consumatori, e i risparmi non spesi potrebbero tradursi in maggiori consumi.

RIENTRO DELL’INFLAZIONE PIU’ LUNGO


Ma l'inflazione è ancora alta, il doppio rispetto agli USA, e genera una pressione al rialzo sui salari, con una spirale che continua ad andare nella direzione sbagliata. Il sollievo secondo Bell arriverà quando l'inflazione nominale scenderà, ma ci vorranno diversi mesi prima che questo si registri. Il Regno Unito, invece, presenta fattori specifici. La struttura del mercato immobiliare lo rende più vulnerabile all'aumento dei tassi rispetto a Eurozona o USA, mentre il recente aumento del 10% dei salari minimi ha aumentato l'inflazione salariale. Inoltre, la debolezza della sterlina sta aggiungendo ben 2 punti percentuali all'inflazione anche se è un fenomeno destinato ad attenuarsi e, successivamente, a invertirsi.

I MERCATI HANNO CONCESSO A EUROZONA E UK IL BENEFICIO DEL DUBBIO


Gli ultimi dati sull'inflazione mostrano inoltre un netto che proseguirà insieme al calo delle bollette energetiche delle famiglie atteso a settembre e ottobre. Come per l'Eurozona, sottolinea Bell, anche in Gran Bretagna il punto di partenza per l'inflazione è più alto e il percorso verso un “soft landing” più incerto, ma la buona notizia è che i mercati finanziari hanno concesso sia all'Eurozona che al Regno Unito il beneficio del dubbio dopo aver visto il concretizzarsi di un l’atterraggio morbido negli Stati Uniti.

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