Il portafoglio

Generali Investments: attenzione all’ultimo miglio dell'inflazione, sottopesare asset più rischiosi

Vincent Chaigneau, responsabile Ricerca di Generali Investments, mette in guardia dall’autocompiacimento del mercato, perché la parte finale del percorso di rientro dell’inflazione potrebbe rivelarsi il più insidioso

di Stefano Caratelli 2 Agosto 2023 19:00

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Con i tassi di Fed e Bce ai massimi o quasi, potrebbe scomparire una delle principali fonti di disagio del mercato, cosa che gli asset più rischiosi sembrano già festeggiare. Il lavoro della banca centrale Usa sembra in gran parte concluso, con il percorso di disinflazione per ora intatto, ma i rischi sono in agguato, vista la resistenza della domanda e la tenuta del mercato del lavoro, mentre la Bce invece sembra meno “falco”, ma preoccupa l'inflazione ‘core’ troppo alta al 5,5%.

IL PERCORSO DI RIENTRO DELL’INFLAZIONE RESTA SCIVOLOSO


Lo sottolinea in un commento Vincent Chaigneau, responsabile Ricerca di Generali Investments, che mette in guardia dall'autocompiacimento del mercato, perché l'ultimo miglio nel percorso verso gli obiettivi di inflazione potrebbe rivelarsi il più insidioso. I mercati già prezzano un ciclo economico equilibrato in bilico tra inflazione e recessione, con crescita modesta e basso aumento dei prezzi. La Fed e il mercato non stimano più una recessione, l'inflazione è vista in rapido calo nel prossimo anno e il consenso sugli utili prevede forti guadagni (pari a circa il 10% negli USA sia nel 2024 che nel 2025. Ma il percorso rimane scivoloso, i prezzi dell'energia stanno rimbalzando, quelli degli alimentari sono esposti al crollo dell'accordo con la Russia per esportare grano soggetti a El Niño che ha causato condizioni climatiche estreme, mentre l'aumento dei prezzi delle materie prime peggiorerà il mix crescita-inflazione.

MODERATA RECESSIONE USA, LA CINA CONTINUA A FATICARE


Secondo lo scenario di base di Generali Investments, la stretta monetaria degli ultimi 16 mesi porterà a una moderata recessione Usa in corso dell'anno, mentre l'Eurozona, che ha già attraversato una recessione tecnica, uscirà solo lentamente dalla stagnazione, tra lo stallo del credito e l'inasprimento delle sue condizioni. La Cina continua a faticare a riavviare la crescita perché la spinta alla riapertura si è esaurita rapidamente e il settore immobiliare in difficoltà non riesce a riprendersi.

SOTTOPESATI I SEGMENTI PIU’ RISCHIOSI COME AZIONI E HIGH YIELD


Il continuo rialzo delle azioni e il posizionamento degli investitori più propensi al rischio, secondo Chaigneau, “hanno il sapore dell'autocompiacimento”, per cui Generali Investments mantiene un sottopeso nei segmenti di mercato più rischiosi, tra cui le azioni e il credito High yield, vedendo i rendimenti orientati al ribasso, in quanto le crescenti preoccupazioni per la crescita e l'avversione al rischio rafforzeranno la domanda di beni rifugio.

ANCORA BENE IL CREDITO INVESTMENT GRADE


Ma il potenziale di ribasso dei rendimenti appare per ora modesto e lo scenario di rischio principale sconsiglia una posizione aggressiva sulla duration, per cui a Generali Investments piace ancora il carry nel credito Investment grade non finanziario e nel debito Investment grade emergente, che dovrebbe attenuare un leggero allargamento degli spread. Chaigneau prevede anche una maggiore debolezza del dollaro il prossimo anno in quanto l'economia Usa sta scendendo dal piedistallo, ma è più prudente sull'euro/dollaro nel breve termine per le continue preoccupazioni sulla crescita nell'Eurozona.

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