Vacanze estive
L’estate del turismo in Italia a sorpresa in calo fino al -30% per colpa del caro prezzi
I viaggiatori devono fare i conti con l’inflazione e per le vacanze scelgono nuove mete straniere, per spendere meno, come Albania e Montenegro ma anche Tunisia e Giappone
di Fabrizio Arnhold 7 Agosto 2023 11:32
L’estate 2023 doveva essere dei record, ma il turismo frena. La grande ripresa, soprattutto in Italia, non c’è. Tutta colpa dei prezzi, sempre più proibitivi, che pesano sull’estate delle famiglie italiane. Caro ombrelloni, caro voli, caro ristorante, insomma tutto costa troppo. Federturismo registra un calo anche del 30% della domanda verso alcune destinazioni in Italia. Niente sold out quest’anno.
Il mare resta la meta preferita degli italiani, anche se la montagna quest’anno cresce (+2%) nelle preferenze dei vacanzieri. Le città d’arte reggono ma alcune mete turistiche hanno fatto registrare un calo significativo delle visite, tra il 20 e il 30%. Le località italiane sono sempre preferite rispetto a quelle estere, anche se sta crescendo l’interesse per mete con prezzi più alla portata.
I prezzi più bassi richiamano più turisti in Egitto, soprattutto a Sharm El Sheikh, ma anche in nuovi approdi turistici come Albania e Montenegro, con prezzi assolutamente competitivi per organizzare il soggiorno rispetto all’Italia. Torna di moda il Giappone, spinto dal cambio favorevole con lo yen, e tra le località a medio raggio, anche Spagna e Tunisia aumentano il numero di visitatori.
“L’aumento dell’inflazione ha eroso il potete d’acquisto e ha costretto le aziende a rivedere i loro prezzi al rialzo”, commentano da Federturismo, la federazione aderente a Confindustria. “Il 2023 sta mettendo a dura prova l’intero settore turistico italiano”. Non solo l’inflazione, ma anche il cambiamento climatico sta cambiando il volto del turismo. “Nonostante tutto restiamo fiduciosi nella nostra capacità di adattamento e resilienza”, aggiungono da Federturismo.
Ad agosto in Italia si spenderanno circa 9,9 miliardi di euro per mangiare fuori casa, circa la metà dell’intera spesa, ossia 4,7 miliardi, arriverà dai turisti, sia stranieri che italiani. Se il turismo internazionale continua a crescere, grazie a un ritorno importante dei visitatori degli Usa, “siamo ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, con qualche nuvola che si va addensando sul fronte del turismo interno”, commentano dal centro studi di Fipe-Confcommercio.
CALI FINO AL 30%
Il mare resta la meta preferita degli italiani, anche se la montagna quest’anno cresce (+2%) nelle preferenze dei vacanzieri. Le città d’arte reggono ma alcune mete turistiche hanno fatto registrare un calo significativo delle visite, tra il 20 e il 30%. Le località italiane sono sempre preferite rispetto a quelle estere, anche se sta crescendo l’interesse per mete con prezzi più alla portata.
IN SALITA TUNISIA, ALBANIA E MONTENEGRO
I prezzi più bassi richiamano più turisti in Egitto, soprattutto a Sharm El Sheikh, ma anche in nuovi approdi turistici come Albania e Montenegro, con prezzi assolutamente competitivi per organizzare il soggiorno rispetto all’Italia. Torna di moda il Giappone, spinto dal cambio favorevole con lo yen, e tra le località a medio raggio, anche Spagna e Tunisia aumentano il numero di visitatori.
POTERE D’ACQUISTO EROSO DALL’INFLAZIONE
“L’aumento dell’inflazione ha eroso il potete d’acquisto e ha costretto le aziende a rivedere i loro prezzi al rialzo”, commentano da Federturismo, la federazione aderente a Confindustria. “Il 2023 sta mettendo a dura prova l’intero settore turistico italiano”. Non solo l’inflazione, ma anche il cambiamento climatico sta cambiando il volto del turismo. “Nonostante tutto restiamo fiduciosi nella nostra capacità di adattamento e resilienza”, aggiungono da Federturismo.
9,9 MILIARDI PER PASTI FUORI CASA
Ad agosto in Italia si spenderanno circa 9,9 miliardi di euro per mangiare fuori casa, circa la metà dell’intera spesa, ossia 4,7 miliardi, arriverà dai turisti, sia stranieri che italiani. Se il turismo internazionale continua a crescere, grazie a un ritorno importante dei visitatori degli Usa, “siamo ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, con qualche nuvola che si va addensando sul fronte del turismo interno”, commentano dal centro studi di Fipe-Confcommercio.
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