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Secondo Vontobel adesso i mercati dovranno rivalutare gli spread bancari

Il recente stress test bancario dimostra i progressi compiuti dalle banche europee e conferma che il debito bancario offre ancora un premio molto interessante rispetto a quello non finanziario

di Leo Campagna 8 Agosto 2023 20:00
financialounge -  banche Dillon Lancaster mercati Vontobel

Dopo la crisi bancaria regionale statunitense e l'evento di svalutazione del Credit Suisse a metà marzo, le obbligazioni bancarie hanno registrato un rally. In particolare, l'indice delle obbligazioni convertibili contingenti (COCO), strumenti a reddito fisso convertibile in azioni nel caso in cui condizioni avverse erodano il patrimonio della banca, dall’inizio di aprile ha accumulato un rendimento superiore al 7% rispetto all'High yield europeo e statunitense.

MARGINE DI INTERESSE NETTO (NIM) E UTILI


Intanto i risultati del primo semestre pubblicati dalla maggior parte delle banche europee, hanno visto il margine di interesse netto (NIM) e gli utili superare il consenso, mentre la qualità degli attivi continua ad essere estremamente robusta. “I fondamentali bancari sono rimasti solidi e confermano che il debito bancario offre ancora agli investitori un premio molto interessante rispetto al credito non finanziario” tiene a sottolineare Dillon Lancaster di TwentyFour AM (gruppo Vontobel).

I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE DI UNICREDIT


Per esempio, Unicredit, la seconda banca italiana, nel primo semestre ha annunciato un NIM a 210 punti base (2,10%), in aumento di circa il 60% su base annua, mentre gli utili hanno battuto le aspettative di mercato del 25%. I prestiti non-performing della banca, pari al 2,6%, hanno evidenziato un ulteriore calo rispetto al trimestre precedente e il costo del rischio, pari allo 0,05%, continua ad essere a livelli storicamente bassi.

IL RAPPORTO CET1 DI UNICREDIT AL MASSIMO STORICO


“Il CET1 (il rapporto tra il capitale ordinario versato nell'istituto - Tier1 - e le attività ponderate per il rischio) ha raggiunto il massimo storico del 16,64%, che comporta 689 punti base al di sopra dell'ammontare massimo distribuibile (MDA). Quest’ultimo è il livello di capitale al di sotto del quale scattano le restrizioni obbligatorie su dividendi, cedole AT1 e remunerazione variabile dei dipendenti” fa sapere Lancaster. I solidi risultati di bilancio delle banche sono frutto anche delle profonde riforme del settore dopo la crisi finanziaria globale che ne ha rafforzato i fondamentali.

IL RECENTE STRESS TEST BANCARIO DELLA BCE


“Il recente stress test bancario ne è la conferma: nello scenario estremo dello stress test della Bce, che stabiliva un calo del PIL del 6% e una contrazione dei prezzi degli immobili di oltre il 20%, il livello di capitale di UniCredit sarebbe sceso di 349 punti base, al disopra della soglia MDA. Anche per un emittente a volte poco amato dai mercati, Sabadell, lo stress test ha rivelato che il capitale sarebbe sceso di 374 punti base nello scenario estremo, molto meglio del calo di 548 punti base registrato nell'ultimo stress test di due anni fa” specifica il manager di TwentyFour AM.

DEBITO AT1 CON RENDIMENTI A DOPPIA CIFRA


Resta il fatto che è attualmente possibile acquistare il debito AT1 di Unicredit a un prezzo di 82,50, con un rendimento dell'11,4% in GBP (11,6% in USD, 9,7% in Euro) fino alla call nel 2027 e il debito di Sabadell a un prezzo di 79, con un rendimento del 14,2% in GBP (14,4% in USD, 12,5% in Euro) fino alla call nel 2027. Per chi si preoccupa dei potenziali mancati richiami nel settore, a luglio BBVA e Barclays hanno richiamato le obbligazioni AT1 in circolazione, mentre qualche settimana prima lo avevano deciso anche Unicredit e Lloyds.

GLI SPREAD DEL CREDITO BANCARIO VERSO UN PRICING PIU’ RAZIONALE


Inoltre, i titoli finanziari dell'Europa occidentale vantano il più alto rapporto tra upgrade e downgrade a livello globale: Moody's calcola che ci siano 4,08 upgrade per downgrade quest'anno. “Riteniamo che i mercati non potranno che prendere atto della forza dei fondamentali delle banche europee proiettando gli spread del credito bancario ad un pricing più razionale”, conclude Lancaster.
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