L'analisi

Per Schroders il ritorno dei redditi reali in positivo potrebbe essere una buona notizia per gli investitori USA

George Brown, Economist di Schroders ritiene che se la produttività torna a normalizzarsi per l’economia americana potrebbe verificarsi un atterraggio morbido

di Anna Patti 9 Agosto 2023 12:29

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Secondo quanto ha affermato il premio Nobel Milton Friedman “l’inflazione è una tassazione senza legislazione”. Questa frase potrebbe non trovare consenso tra gli americani vista l’esperienza degli ultimi anni. Da una generazione a oggi, l’aumento dei compensi dei lavoratori a un ritmo più veloce è stato compensato dal forte aumento dell’inflazione dopo decenni di tassi bassi e stabili.

LA CRESCITA DEI CONSUMI REALI DELLE FAMIGLIE


George Brown, Economist di Schroders, fa osservare che i consumi reali delle famiglie sono cresciuti costantemente nell’ultimo periodo. Durante la pandemia gli Stati Uniti non possedevano né un sistema di mantenimento dei posti di lavoro né un sistema di sussidi salariali, nel primo periodo sono state licenziate 22 milioni di persone. Con l’allentamento delle misure di restrizione le imprese hanno ricostituito la propria forza lavoro, sostenendo una crescita forte e costante dei consumi.

I CONSUMI REALI IN TERMINI ASSOLUTI


L’esperto di Schroders dice che va considerata la spesa reale in termini assoluti. La spesa non solo è tornata ai livelli pre-pandemici in un anno ma ha anche superato il trend del decennio precedente nel contesto della più forte prolungata compressione dei redditi reali degli ultimi 40 anni. I consumatori sono riusciti al colmare il deficit utilizzando i risparmi in eccesso accumulati durante la pandemia. I fattori che hanno contribuito sono stati i trasferimenti fiscali diretti e l’assistenza indiretta. Inoltre il distanziamento sociale e le chiusure delle attività commerciali nel 2020 hanno ristretto le spese dei consumatori determinando un aumento dei risparmi.

I RISPARMI STANNO DIMINUENDO


Secondo le stime di Schroders questi fattori hanno generato poco più di 2.000 miliardi di dollari di risparmi in eccesso. Ma questi sono quasi esauriti, con solo circa l'8% rimanente. Ciò fa pensare che le famiglie accantoneranno sempre più parte del loro reddito disponibile. Questo potrebbe pesare sui consumi delle famiglie nel corso dell’anno, insieme ad altri fattori come la ripresa del rimborso dei prestiti agli studenti.

LA CRESCITA DEI REDDIT REALI E’ TORNATA


La crescita dei redditi reali è tornata positiva. Il principale fattore trainante è stato il calo dell’inflazione con il tasso annuo dell'IPC che è passato da un picco del 9% ad appena il 3% nell'ultimo anno. Sebbene le possibilità di ulteriori cali siano limitate, ora che l'impennata dei prezzi dell'energia si è in gran parte esaurita, ci sono anche poche ragioni per aspettarsi un forte aumento dell'inflazione nel breve termine. Gli indicatori anticipatori suggeriscono che la crescita dei compensi si modererà rimanendo a tassi rispettabili, inoltre non sembrano essere previsti licenziamenti generalizzati. I consumatori statunitensi sono destinati a un periodo di crescita dei redditi reali almeno per il prossimo anno, che potrebbe essere sufficiente a sostenere la spesa anche di fronte ai venti contrari che dovrebbero emergere.

LA CRESCITA DEI REDDITI REALI E’ UNA BUONA O UNA CATTIVA NOTIZIA?


Secondo George Brown, Economist di Schroders, queste notizie fanno pensare a un atterraggio morbido dell’economia americana. Le condizioni del mercato del lavoro sembrano normalizzarsi gradualmente e ci sono segnali che il settore manifatturiero ha superato il suo minimo ciclico. L’inflazione di fondo dell'IPC si è notevolmente attenuata dopo aver eliminato i valori anomali idiosincratici come i prezzi degli alloggi e delle auto usate. Tuttavia le famiglie potrebbero non risparmiare una quota maggiore del loro reddito, come ci aspettiamo, ma destinarlo maggiormente a spese aggiuntive. Ciò potrebbe far riemergere le tensioni dal lato dell'offerta, portando a una ripresa delle pressioni inflazionistiche e alla prospettiva di effetti di secondo impatto. Nel complesso, ritiene Brown che un "atterraggio morbido" allevierebbe la pressione sull'inflazione, consentendo alla Fed di tagliare i tassi di interesse prima e a livelli più bassi. Mentre nello scenario alternativo di "resilienza dei consumatori", dovrebbe alzare maggiormente i tassi e far precipitare l'economia in una profonda recessione.

I FATTORI DA MONITORARE


Per capire quale tra i due scenari potrà concretizzarsi bisogna monitorare due fattori. Il primo è capire se la produttività riuscirà a tenere il passo. Nel 2020 ha avuto un’impennata per i licenziamenti dei lavoratori poco qualificati, mentre i dipendenti più produttivi hanno potuto passare al lavoro a distanza. Da allora la produttività si è costantemente indebolita con la normalizzazione della composizione della forza lavoro, tanto da normalizzarsi sul suo trend. Non si può sapere se la produttività terrà il passo con i salari reali. L’esperto di Schroders ritiene che ci sono buone ragioni per essere ottimisti vista la considerevole spesa in conto capitale delle imprese grazie all’Inflation Reduction Act. Però tali investimenti non sempre si traducono in aumenti di produttività che possono essere influenzati da diversi fattori. Il secondo fattore da monitorare è la ripresa del tasso di partecipazione. Rimane di circa 0,7 punti percentuali al di sotto del livello di febbraio 2020. Questo deficit si è concentrato tra i lavoratori più anziani che sono andati in pensione anticipata e che difficilmente torneranno in numero sufficiente. Qualsiasi ripresa del tasso di partecipazione dovrà probabilmente provenire dall'immigrazione, che ha registrato un'incoraggiante ripresa.

PROBABILE ATTERRAGGIO MORBIDO


George Brown ritiene che se la produttività torna a normalizzarsi in linea con il suo trend e l’offerta di lavoro migliora è probabile un atterraggio morbido. Tuttavia a differenza dello scenario delineato dalle previsioni di Schroders, il tasso di disoccupazione è ancora di circa 0,8 punti percentuali al di sotto delle stime del NAIRU. In assenza di recessione dunque potrebbe essere necessario un periodo prolungato di crescita inferiore al trend per frenare l’eccesso di domanda. Se da un lato l’attenuazione dell’inflazione e l’aumento dei posti di lavoro indica che l’ultimo rialzo della Fed sarà davvero l’ultimo dall’altro è facile sospettare che una svolta della Fed è ancora lontana. In conclusione dice l’Economist di Schroders è probabile che il FOMC continui a temere il rischio di effetti di secondo impatto e rimanga paziente nel garantire che non allenterà presto la politica monetaria, al fine di salvaguardare il rischio previsto dal nostro scenario di resilienza dei consumatori.

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