La reazione
Abi: “Banche sorprese dalla tassa sugli extraprofitti”
L’imposta contenuta nel decreto Omnibus ha sorpreso gli istituti di credito che restano “molto uniti”, mantenendo un atteggiamento di cautela. Per Moody’s la nuova tassa è “credit negative”per il settore
di Fabrizio Arnhold 10 Agosto 2023 16:40
Le banche italiane sono “sorprese” ma anche “molto unite” di fronte alla decisione del governo di varare una tassa sugli extra profitti. È quanto riferiscono alcune fonti di settore, all’agenzia Radiocor, al termine della riunione del comitato di presidenza dell’Abi.
Gli istituti di credito hanno condiviso “sorpresa” per la mossa del governo e hanno deciso di mantenere un atteggiamento di “cautela, fermezza, serietà e senso di responsabilità”. In passato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, aveva più volte invitato ad attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei vari provvedimenti sul settore, prima di commentarli.
La decisione è quindi quella di mantenere un profilo basso, per “non precipitare le cose”, in attesa di valutare le prossime mosse del governo dopo la pausa estiva. Anche per capire l’effettivo impatto sugli utili degli istituti di credito dell’imposta, dopo le recenti correzioni che ne hanno limitato la portata e gli effetti sulle banche.
La tassa sugli extra profitti delle banche contenuta nel decreto legge Omnibus del governo è “credit negative per il settore”, secondo un recente rapporto di Moody’s. Guardando i calcoli dell’agenzia di rating, per un gruppo selezionato di banche che rappresentavano oltre il 60% del margine di interesse del sistema bancario italiano, a fine 2022, ossia UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper Banca, Banco Bpm e Mps, “la nuova imposta ridurrà sensibilmente il loro reddito netto”. La maggior parte delle banche, secondo Moody’s, “beneficerà del tetto fiscale dello 0,1% sul totale attivo”.
DECISIONE “A SORPRESA”
Gli istituti di credito hanno condiviso “sorpresa” per la mossa del governo e hanno deciso di mantenere un atteggiamento di “cautela, fermezza, serietà e senso di responsabilità”. In passato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, aveva più volte invitato ad attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei vari provvedimenti sul settore, prima di commentarli.
MANTENERE PROFILO BASSO
La decisione è quindi quella di mantenere un profilo basso, per “non precipitare le cose”, in attesa di valutare le prossime mosse del governo dopo la pausa estiva. Anche per capire l’effettivo impatto sugli utili degli istituti di credito dell’imposta, dopo le recenti correzioni che ne hanno limitato la portata e gli effetti sulle banche.
MOODY’S: TASSA È “CREDIT NEGATIVE” PER SETTORE
La tassa sugli extra profitti delle banche contenuta nel decreto legge Omnibus del governo è “credit negative per il settore”, secondo un recente rapporto di Moody’s. Guardando i calcoli dell’agenzia di rating, per un gruppo selezionato di banche che rappresentavano oltre il 60% del margine di interesse del sistema bancario italiano, a fine 2022, ossia UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper Banca, Banco Bpm e Mps, “la nuova imposta ridurrà sensibilmente il loro reddito netto”. La maggior parte delle banche, secondo Moody’s, “beneficerà del tetto fiscale dello 0,1% sul totale attivo”.
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