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Tassa extra profitti, l’allarme: “Le banche potrebbero aumentare i costi dei conti correnti”
Secondo Assoutenti l’imposta voluta dal governo rischia di provocare un aumento dei costi per i correntisti italiani fino a 500 milioni di euro complessivi, in particolare sulla gestione delle carte
di Antonio Cardarelli 10 Agosto 2023 10:39
La tassa sugli extra profitti delle banche potrebbe essere pagata dai correntisti. A lanciare l’allarme è Assoutenti, che giudica la misura positiva “per reperite risorse da destinare alla collettività”, ma vede la possibilità concreta che le banche possano in qualche modo rifarsi sui clienti finali. Come? Semplice: aumentando i costi dei conti correnti e delle carte di credito e di debito.
Come ricordato da Assoutenti, il fenomeno dell’aumento delle tariffe per le spese bancarie era già stato segnalato, lo scorso febbraio, da Bankitalia e poi certificato dall’Istat, che aveva rilevato un incremento del 6,4%. Ora, con l’introduzione della tassazione del 40% dei profitti “sui margini ingiusti”, per dirla con le parole della premier Meloni, il timore di Assoutenti è che possa arrivare una nuova fiammata dei costi. Le banche, detto in parole semplici, potrebbero rifarsi delle perdite gravando sui correntisti.
Assoutenti ricorda che la Banca d’Italia, nell’ultimo report, ha evidenziato un aumento delle spese di gestione di 3,8 euro, che ha portato il costo medio annuo a 94,7 euro. Secondo le proiezioni di Assoutenti, questi rincari – che riguardano soprattutto la gestione delle carte – potrebbero arrivare a 105 euro. Considerando che in Italia i correntisti sono 47,7 milioni, ecco che l’aumento di 10,3 euro sarebbe, nel complesso, di 491,3 milioni di euro. Da qui la richiesta di un intervento del governo da parte del presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, per “impedire che un provvedimento giusto come la tassazione degli extraprofitti possa trasformarsi in un danno per la collettività, bloccando sul nascere qualsiasi rincaro dei costi bancari”.
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AUMENTO DELLE SPESE BANCARIE
Come ricordato da Assoutenti, il fenomeno dell’aumento delle tariffe per le spese bancarie era già stato segnalato, lo scorso febbraio, da Bankitalia e poi certificato dall’Istat, che aveva rilevato un incremento del 6,4%. Ora, con l’introduzione della tassazione del 40% dei profitti “sui margini ingiusti”, per dirla con le parole della premier Meloni, il timore di Assoutenti è che possa arrivare una nuova fiammata dei costi. Le banche, detto in parole semplici, potrebbero rifarsi delle perdite gravando sui correntisti.
POTENZIALE RINCARO DI 10,3 EURO
Assoutenti ricorda che la Banca d’Italia, nell’ultimo report, ha evidenziato un aumento delle spese di gestione di 3,8 euro, che ha portato il costo medio annuo a 94,7 euro. Secondo le proiezioni di Assoutenti, questi rincari – che riguardano soprattutto la gestione delle carte – potrebbero arrivare a 105 euro. Considerando che in Italia i correntisti sono 47,7 milioni, ecco che l’aumento di 10,3 euro sarebbe, nel complesso, di 491,3 milioni di euro. Da qui la richiesta di un intervento del governo da parte del presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, per “impedire che un provvedimento giusto come la tassazione degli extraprofitti possa trasformarsi in un danno per la collettività, bloccando sul nascere qualsiasi rincaro dei costi bancari”.
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