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UBS GWM: le banche Usa restano partecipazioni chiave nei portafogli obbligazionari
Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, analizza gli investimenti nei titoli bancari dopo il downgrade di Moody’s sulle banche minori USA: cautela sulle azioni, occasioni nei bond
di Stefano Caratelli 11 Agosto 2023 08:00
L’annuncio di Moody's Investors Service di un giudizio negativo su alcune banche USA ha pesato sul sentiment del settore bancario, trascinando l'S&P 500 al ribasso, con l'indice delle banche regionali statunitensi sceso di oltre il 4%, ma ma poi ha recuperato limitando il ribasso all'1,4%. E’ probabile che il sentiment per il settore bancario resti altalenante, ma le banche statunitensi di importanza sistemica a livello globale restano partecipazioni chiave nei portafogli di obbligazioni societarie mentre, nonostante la sottoperformance, è necessario rimanere cauti sui titoli bancari e si intravedono migliori opportunità in determinate obbligazioni. E’ l’indicazione dell’analisi di Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management.
Secondo l’esperto di UBS Global WM, l’azione di Moody’s va vista nel contesto delle sfide già note per il settore bancario che comunque continua ad esibire un profilo finanziario generalmente solido. Per quanto riguarda la componente azionaria, UBS Global WM mantiene una visione neutrale sui titoli finanziari globali con una preferenza minore per i finanziari USA su cui mantiene una visione cauta su un orizzonte di 12 mesi, per la combinazione di più alti costi di finanziamento e di perdite crescenti sul credito che deprimono le prospettive di crescita degli utili e di redditività per il 2023–24.
Ma Haefele osserva che nell’ambito del reddito fisso i bond bancari senior continuano a offrire rendimenti più elevati rispetto a quelli comparabili offerti da emittenti corporate non finanziari. Nel segmento Investment Grade del mercato obbligazionario USA inoltre le banche trattano a livelli convenienti a confronto delle controparti non finanziarie su una base di duration analoga, segnatamente nella fascia di bond con rating da A a BBB. La distanza tra gli spread tra I due estremi per categoria di rating è stretta in una prospettiva storica, ma è più ampia per le banche se paragonata agli industriali.
L’esperto di UBS Global WM spiega infatti che dal 2010 la distanza degli spread BBB/A si colloca per le banche al 43esimo percentile e solo al 29esimo per gli industriali per cui, nonostante il sentiment sul settore bancario resti oscillante, l’esperto considera le banche USA importanti dal punto di vista sistemico come partecipazioni chiave in un portafoglio obbligazionario Investment Grade e in termini di titoli da preferire. Passando invece alle grandi banche regionali USA, UBS Global WM individua selezionate opportunità nelle rispettive obbligazioni.
Martedì 8 agosto Moody’s ha abbassato il rating su 10 banche USA piccolo e medie e ne ha messe alter sei sotto osservazione per un possibile downgrade, modificando in negativo l’outlook su 11 banche. L’agenzia di rating ha citato in particolare tre fattori principali: i costi più elevate di finanziamento, il basso capitale di vigilanza richiesto alle banche regionali rispetto alle maggiori banche USA, e la forte esposizione di alcune banche al real estate. Secondo Moody’s, “questi tre fattori hanno peggiorato il profilo di credito delle banche USA, anche se non nella stessa misura per tutte".
CAUTELA SULLE AZIONI SU UN ORIZZONTE DI 12 MESI
Secondo l’esperto di UBS Global WM, l’azione di Moody’s va vista nel contesto delle sfide già note per il settore bancario che comunque continua ad esibire un profilo finanziario generalmente solido. Per quanto riguarda la componente azionaria, UBS Global WM mantiene una visione neutrale sui titoli finanziari globali con una preferenza minore per i finanziari USA su cui mantiene una visione cauta su un orizzonte di 12 mesi, per la combinazione di più alti costi di finanziamento e di perdite crescenti sul credito che deprimono le prospettive di crescita degli utili e di redditività per il 2023–24.
RENDIMENTI DEI BOND PIÙ ELEVATI RISPETTO AI NON FINANZIARI
Ma Haefele osserva che nell’ambito del reddito fisso i bond bancari senior continuano a offrire rendimenti più elevati rispetto a quelli comparabili offerti da emittenti corporate non finanziari. Nel segmento Investment Grade del mercato obbligazionario USA inoltre le banche trattano a livelli convenienti a confronto delle controparti non finanziarie su una base di duration analoga, segnatamente nella fascia di bond con rating da A a BBB. La distanza tra gli spread tra I due estremi per categoria di rating è stretta in una prospettiva storica, ma è più ampia per le banche se paragonata agli industriali.
SPREAD ANCORA AMPI RISPETTO AGLI INDUSTRIALI
L’esperto di UBS Global WM spiega infatti che dal 2010 la distanza degli spread BBB/A si colloca per le banche al 43esimo percentile e solo al 29esimo per gli industriali per cui, nonostante il sentiment sul settore bancario resti oscillante, l’esperto considera le banche USA importanti dal punto di vista sistemico come partecipazioni chiave in un portafoglio obbligazionario Investment Grade e in termini di titoli da preferire. Passando invece alle grandi banche regionali USA, UBS Global WM individua selezionate opportunità nelle rispettive obbligazioni.
LE MOTIVAZIONI DI MOODY’S
Martedì 8 agosto Moody’s ha abbassato il rating su 10 banche USA piccolo e medie e ne ha messe alter sei sotto osservazione per un possibile downgrade, modificando in negativo l’outlook su 11 banche. L’agenzia di rating ha citato in particolare tre fattori principali: i costi più elevate di finanziamento, il basso capitale di vigilanza richiesto alle banche regionali rispetto alle maggiori banche USA, e la forte esposizione di alcune banche al real estate. Secondo Moody’s, “questi tre fattori hanno peggiorato il profilo di credito delle banche USA, anche se non nella stessa misura per tutte".
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