L'apertura dei mercati

I verbali Fed mandano in rosso le Borse europee

Listini in calo dopo la pubblicazione delle minute dell'ultima riunione della Federal Reserve, che potrebbe continuare ad alzare i tassi di interesse per contrastare un’inflazione ritenuta a livelli “inaccettabili”

di Antonio Cardarelli 17 Agosto 2023 09:06

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
Nella penultima seduta della settimana Piazza Affari apre in calo insieme agli altri listi europei. L’indice Ftse Mib cede in avvio lo 0,4%, in linea con Francoforte, Parigi e Londra. Nexi perde il 2% nelle prime battute

VERBALI FED


L’andamento dei listini, nella seduta di ieri a Wall Street, è stato appesantito dalla pubblicazione dei verbali della riunione della Federal Reserve di luglio. Dalle minute emerge che la Banca centrale statunitense potrebbe continuare ad alzare i tassi d'interesse, dato che l'inflazione resta a livelli "inaccettabili". Lo scorso mese, la Fed ha alzato i tassi d'interesse di 25 punti base, portandoli al 5,25%-5,5%, ai massimi dal 2001. In meno di un anno e mezzo, la Fed ha quindi alzato i tassi in undici riunioni su dodici. Secondo le previsioni degli analisti, raccolte dal FedWatch Tool di Cme Group, c’è l'88,5% di possibilità che la Banca centrale statunitense decida, nella prossima riunione di settembre, di tenere i tassi d'interesse fermi.

TOKYO IN ROSSO


I verbali della Federal Reserve hanno zavorrato anche i titoli tecnologici asiatici, anche se a poco dalla chiusura l’Hang Seng di Hong Kong è poco sotto la parità, mentre Shanghai sale dello 0,3%. In Cina continuano a pesare i timori di un possibile crollo del gigante immobiliare Country Garden, che fatica a onorare i propri obblighi sul debito. Il mercato giapponese ha chiuso in ribasso, per la terza seduta consecutiva a causa della debolezza dei mercati asiatici. Il Nikkei 225  di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,44% a 31.626 punti. Pesano sul sentiment degli investitori i dati sul deficit commerciale a luglio, con le esportazioni in calo per la prima volta dal 2021, trascinate da un forte calo verso la Cina.

VALUTE E PETROLIO


Sul mercato valutario il dollaro si è spinto nella notte fino a 1,0862 per un euro anche se il cambio sta progressivamente risalendo in area 1,0880. Debole il prezzo del petrolio: il Brent ottobre cede lo 0,1% a 83,37 dollari al barile, mentre il Wti settembre arretra dello 0,2% a 79,2 dollari al barile. Il gas naturale scende di quasi il 4% ad Amsterdam e tratta a 36,5 euro al megawattora.

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