Cambiamenti climatici
Il punto di Candriam sulle risoluzioni sul clima: “Brutte sorprese dalle assemblee degli azionisti”
Secondo l’analisi di Sophie Deleuze, Lead ESG Analyst - Engagement & Voting di Candriam, quest’anno si è assistito a una diminuzione delle risoluzioni Say-on-Climate, soprattutto nei settori ad alto impatto come energia e utilities
di Antonio Cardarelli 20 Agosto 2023 09:30
Nel 2023, almeno fino a questo momento, le risoluzioni sul clima sponsorizzate dal management e presentate nelle assemblee degli azionisti sono in calo. A rilevare il dato è Candriam, che da sempre pone una grande attenzione al voto per delega, e nota come ormai dedicare un'intera sezione della relazione di voto alle votazioni sul clima sia diventata la nuova normalità.
Note anche come Say-on-Climate (SOC), negli ultimi anni la dinamica di queste risoluzioni era in crescita. “A metà anno, nel 2020, avevamo votato una sola risoluzione SOC (Aena). A metà dell'anno 2021, il numero di SOC era 15. L'anno scorso, nel 2022, a metà anno avevamo votato su 29 SOC. Fino ad ora nel 2023, a parità di numero di assemblee, Candriam ha incontrato solo 16 proposte di SOC”, sottolinea Sophie Deleuze, Lead ESG Analyst - Engagement & Voting di Candriam. Inoltre, nota la stessa esperta, è sorprendente che la maggior parte delle società che hanno sottoposto all'approvazione degli azionisti i loro piani strategici di transizione climatica nel 2022 non chiedano quest'anno l'approvazione della loro relazione sui progressi compiuti.La comunità degli investitori responsabili chiede infatti un voto annuale sui progressi compiuti e un voto sulla strategia climatica complessiva ogni tre anni.
“Se da un lato vediamo un calo del numero di proposte di SOC sponsorizzate dal management, dall'altro si nota anche un'inversione della quota relativa delle proposte relative ai progressi rispetto a quelle relative al piano strategico. Mentre l'anno scorso i rapporti sui progressi rappresentavano solo il 23% delle questioni SOC votate, nel 2023 (fino ad ora) le votazioni sui progressi rappresentano il 44% delle decisioni di voto di SOC incontrate da Candriam”, sottolinea Deleuze. È interessante notare che esiste una netta differenza tra il tasso di approvazione dei piani proposti e l'approvazione - o la mancanza di approvazione - dei rapporti di follow-up.
Il Paese in prima linea nel trend delle risoluzioni SOC è la Francia, con circa la metà delle opportunità di voto di Candriam, pari a 9 su 23 a livello globale. Inoltre, in 4 casi su 7 Candriam ha votato a favore delle SOC presentate in Francia, mentre nel complesso Candriam ha sostenuto il 44% delle Say-on-Climate contro il 17% di voti positivi dello scorso anno in questo periodo. Ma l’esperta di Candriam nota come le aziende attive nei settori ad alto impatto, come per esempio quello energetico, non abbiano richiesto agli azionisti l'approvazione di piani climatici quest'anno. Il settore energetico, con sei SOC proposti nel 2022, quest'anno ha proposto solo due SOC, uno dei quali era un rapporto sui progressi (TotalEnergies SE, per il quale Candriam ha votato contro). L'altro era un piano strategico sul clima di Shell Plc (Candriam ha votato contro anche in questo caso). “Anche il settore delle utilities è stato meno attivo, con sei SOC l'anno scorso, ma solo tre quest'anno. Le società finanziarie hanno proposto otto SOC l'anno scorso, ma solo quattro quest'anno, di cui due erano risoluzioni per l'approvazione del report di quest'anno, dopo aver sottoposto al voto degli azionisti i loro piani di transizione energetica nel 2022”, ha concluso Sophie Deleuze.
SOC IN DIMINUZIONE NEL 2023
Note anche come Say-on-Climate (SOC), negli ultimi anni la dinamica di queste risoluzioni era in crescita. “A metà anno, nel 2020, avevamo votato una sola risoluzione SOC (Aena). A metà dell'anno 2021, il numero di SOC era 15. L'anno scorso, nel 2022, a metà anno avevamo votato su 29 SOC. Fino ad ora nel 2023, a parità di numero di assemblee, Candriam ha incontrato solo 16 proposte di SOC”, sottolinea Sophie Deleuze, Lead ESG Analyst - Engagement & Voting di Candriam. Inoltre, nota la stessa esperta, è sorprendente che la maggior parte delle società che hanno sottoposto all'approvazione degli azionisti i loro piani strategici di transizione climatica nel 2022 non chiedano quest'anno l'approvazione della loro relazione sui progressi compiuti.La comunità degli investitori responsabili chiede infatti un voto annuale sui progressi compiuti e un voto sulla strategia climatica complessiva ogni tre anni.
DIMINUISCONO ANCHE I VOTI SUI PROGRESSI RAGGIUNTI
“Se da un lato vediamo un calo del numero di proposte di SOC sponsorizzate dal management, dall'altro si nota anche un'inversione della quota relativa delle proposte relative ai progressi rispetto a quelle relative al piano strategico. Mentre l'anno scorso i rapporti sui progressi rappresentavano solo il 23% delle questioni SOC votate, nel 2023 (fino ad ora) le votazioni sui progressi rappresentano il 44% delle decisioni di voto di SOC incontrate da Candriam”, sottolinea Deleuze. È interessante notare che esiste una netta differenza tra il tasso di approvazione dei piani proposti e l'approvazione - o la mancanza di approvazione - dei rapporti di follow-up.
I VOTI DI CANDRIAM
Il Paese in prima linea nel trend delle risoluzioni SOC è la Francia, con circa la metà delle opportunità di voto di Candriam, pari a 9 su 23 a livello globale. Inoltre, in 4 casi su 7 Candriam ha votato a favore delle SOC presentate in Francia, mentre nel complesso Candriam ha sostenuto il 44% delle Say-on-Climate contro il 17% di voti positivi dello scorso anno in questo periodo. Ma l’esperta di Candriam nota come le aziende attive nei settori ad alto impatto, come per esempio quello energetico, non abbiano richiesto agli azionisti l'approvazione di piani climatici quest'anno. Il settore energetico, con sei SOC proposti nel 2022, quest'anno ha proposto solo due SOC, uno dei quali era un rapporto sui progressi (TotalEnergies SE, per il quale Candriam ha votato contro). L'altro era un piano strategico sul clima di Shell Plc (Candriam ha votato contro anche in questo caso). “Anche il settore delle utilities è stato meno attivo, con sei SOC l'anno scorso, ma solo tre quest'anno. Le società finanziarie hanno proposto otto SOC l'anno scorso, ma solo quattro quest'anno, di cui due erano risoluzioni per l'approvazione del report di quest'anno, dopo aver sottoposto al voto degli azionisti i loro piani di transizione energetica nel 2022”, ha concluso Sophie Deleuze.