Bond

'Siamo in una Barbieland obbligazionaria?'

A parlare espressamente di Barbieland obbligazionaria è Natalie Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade di Payden & Rygel, per ben rappresentare la situazione eccezionale che stanno vivendo gli investitori nel mercato dei bond

di Annalisa Lospinuso 22 Agosto 2023 15:19

financialounge -  Barbie Greta Gerwig mercato obbligazionario Natalie Trevithick Payden & Rygel
Ora che gli spread creditizi sono ormai tornati prossimi ai valori di un anno fa, quanta strada rimane da compiere? È la domanda che si fanno gli investitori che, a queste condizioni di mercato, stanno vivendo in una “Barbieland obbligazionaria” e hanno paura di svegliarsi in un mondo reale ben diverso. La situazione attuale ricorda, infatti, il mondo tutto rosa delle Barbie dell’iconico film di Greta Gerwig che quest’estate ha sbancato al botteghino, come dice Natalie Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade di Payden & Rygel.

LE CARATTERISTICHE DELLA BARBIELAND OBBLIGAZIONARIA


“Pensiamo che la performance dei mercati obbligazionari possa rispecchiare il successo del nuovo film di Barbie – commenta Natalie Trevithick – che ha superato il miliardo di dollari di incassi a livello globale e continua a registrare ottimi risultati, anche se in calo. Riteniamo, infatti, che il mercato delle obbligazioni societarie abbia ancora un po' di forza in questo rally: per gli investitori è un buon momento per staccare qualche cedola nel credito investment-grade, che potrebbe servire come allocazione difensiva del portafoglio se fossimo costretti a lasciare Barbieland e tornare alla realtà in uno scenario di atterraggio più accidentato”.

LE PROSPETTIVE FUTURE


Guardando l’aspetto positivo, sottolinea Payden & Rygel, è chiaro che i rendimenti delle obbligazioni investment-grade, arrivati al 5,7%, abbiano raggiunto il loro picco su base annuale, il che ha determinato un aumento della domanda sul fronte corporate, in particolare sul mercato delle nuove emissioni. “È, quindi, possibile che il governo statunitense sia stato in grado di elargire miliardi di dollari in aiuti – continua la Trevithick – mentre la Fed forniva ai mercati finanziamenti in linea teorica gratuiti che hanno innescato un’inflazione persistentemente alta, poi scesa al 2% senza alcuna conseguenza? Oppure è probabile che le pressioni determinate da costi di finanziamento elevati, margini in calo e domanda in rallentamento finiranno per colpire le obbligazioni societarie?”. In attesa di aver un quadro più chiaro della situazione, gli investitori possono ancora cogliere le buone opportunità che il mercato obbligazionario sta offrendo.

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