Sostenibilità ambientale
Schroders: il nucleare per accelerare la transizione green, in arrivo ingenti risorse
I vantaggi dell'uso di questo tipo di energia sono molteplici, in termini di emissioni e convenienza, ma bisogna considerare che ci sono tanti ostacoli da superare legati alla percezione nell'opinione comune
di Stefano Caratelli 22 Agosto 2023 14:30
Le prospettive per l'energia nucleare e per i settori e le aziende collegati potrebbero essere più rosee nel prossimo futuro anche grazie a iniziative che vanno dallo sviluppo in Cina di almeno 150 nuovi reattori nei prossimi 15 anni all’impegno del governo britannico di costruire reattori modulari di piccole dimensioni. Intanto cresce il sostegno al nucleare, con impegni politici che prevedono nel prossimo decennio la costruzione di centinaia di nuovi reattori in tutto il mondo, con le maggiori economie - Usa, Regno Unito, Giappone e Cina - che hanno annunciato obiettivi di aumento della capacità nucleare, mentre anche in Germania, che finora fa eccezione, l'opposizione si è attenuata.
Schroders analizza il nucleare come possibile opzione verso la transizione energetica in un commento del Sustainable Investment Analyst Samuel Thomas che ricorda i dati della World Nuclear Association, secondo cui sono previsti 58 reattori in costruzione, 103 pianificati e 325 proposti, l’equivalente di 65.899 MWe di potenza, il massimo dal 2015. Oggi sono già in funzione 439 reattori a livello globale, con una capacità stimata in 413 GW nel 2022, circa il 10% della produzione globale di energia, e secondo lo scenario Net Zero dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, il nucleare dovrebbe quasi raddoppiare la capacità entro il 2050.
Gli investimenti nel nucleare devono triplicare secondo lo scenario Net Zero dell'Aie, passando dai 35 miliardi di dollari di investimento globale medio tra il 2016 e il 2020 a più di 100 miliardi l'anno entro il 2030 e rimanere sopra gli 80 miliardi dal 2025. Schroders sottolinea che il nucleare è una delle fonti di energia a più basse emissioni, seconda solo dopo l'idroelettrico, più dell'eolico e del solare messi insieme. Negli ultimi 50 anni il nucleare ha evitato cumulativamente 70 Gt di CO2, contro emissioni annuali totali in Cina di 12,1Gt nel 2022. Il nucleare può inoltre essere considerato competitivo dal punto di vista dei costi rispetto ad altre fonti di energia e vanta un grado di affidabilità più alto tra tutte le fonti energetiche.
Infine, anche la durata di vita del nucleare è conveniente e secondo le stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica genera uno dei più alti rendimenti in kWh per dollaro di investimento tra tutte le fonti. Ma ci sono anche ostacoli: a parte le preoccupazioni su sicurezza e, uno dei maggiori è la capacità di mobilitare investimenti. I governi sono chiaramente convinti che il nucleare abbia un ruolo da svolgere nel futuro mix energetico e nelle strategie di decarbonizzazione, ma rimane un grande divario di finanziamento tra gli obiettivi nucleari e il capitale necessario a raggiungerli.
Per questo secondo Schroders sarà necessario esplorare nuovi meccanismi di finanziamento che cerchino di bilanciare meglio l'allocazione del rischio tra capitale pubblico e privato. Un’opzione è il meccanismo Rab, che sta per Regulated Asset Base. Se dovesse andare in porto, Sizewell C sarebbe la prima centrale del Regno Unito a essere finanziata con questo modello Rab.
Esistono poi diversi ostacoli che possono impedire al nucleare di raggiungere il potenziale, come i costi iniziali del capitale e i problemi di sicurezza percepiti. Un prerequisito per il riemergere del nucleare, rileva l’esperto di Schroders in conclusione, sarà un contesto politico di sostegno costruttivo e stabile da parte del governo, che a sua volta si fonda su una percezione favorevole da parte dell'opinione pubblica.
VERSO IL RADDOPPIO DELLA CAPACITA’ ENTRO IL 2025
Schroders analizza il nucleare come possibile opzione verso la transizione energetica in un commento del Sustainable Investment Analyst Samuel Thomas che ricorda i dati della World Nuclear Association, secondo cui sono previsti 58 reattori in costruzione, 103 pianificati e 325 proposti, l’equivalente di 65.899 MWe di potenza, il massimo dal 2015. Oggi sono già in funzione 439 reattori a livello globale, con una capacità stimata in 413 GW nel 2022, circa il 10% della produzione globale di energia, e secondo lo scenario Net Zero dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, il nucleare dovrebbe quasi raddoppiare la capacità entro il 2050.
GLI INVESTIMENTI DEVONO TRIPLICARE A OLTRE 100 MILIARDI DI DOLLARI
Gli investimenti nel nucleare devono triplicare secondo lo scenario Net Zero dell'Aie, passando dai 35 miliardi di dollari di investimento globale medio tra il 2016 e il 2020 a più di 100 miliardi l'anno entro il 2030 e rimanere sopra gli 80 miliardi dal 2025. Schroders sottolinea che il nucleare è una delle fonti di energia a più basse emissioni, seconda solo dopo l'idroelettrico, più dell'eolico e del solare messi insieme. Negli ultimi 50 anni il nucleare ha evitato cumulativamente 70 Gt di CO2, contro emissioni annuali totali in Cina di 12,1Gt nel 2022. Il nucleare può inoltre essere considerato competitivo dal punto di vista dei costi rispetto ad altre fonti di energia e vanta un grado di affidabilità più alto tra tutte le fonti energetiche.
LA DIFFICOLTA’ DI MOBILITARE GLI INVESTIMENTI
Infine, anche la durata di vita del nucleare è conveniente e secondo le stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica genera uno dei più alti rendimenti in kWh per dollaro di investimento tra tutte le fonti. Ma ci sono anche ostacoli: a parte le preoccupazioni su sicurezza e, uno dei maggiori è la capacità di mobilitare investimenti. I governi sono chiaramente convinti che il nucleare abbia un ruolo da svolgere nel futuro mix energetico e nelle strategie di decarbonizzazione, ma rimane un grande divario di finanziamento tra gli obiettivi nucleari e il capitale necessario a raggiungerli.
ESPLORARE NUOVI MECCANISMI DI FINANZIAMENTO
Per questo secondo Schroders sarà necessario esplorare nuovi meccanismi di finanziamento che cerchino di bilanciare meglio l'allocazione del rischio tra capitale pubblico e privato. Un’opzione è il meccanismo Rab, che sta per Regulated Asset Base. Se dovesse andare in porto, Sizewell C sarebbe la prima centrale del Regno Unito a essere finanziata con questo modello Rab.
L’IMPORTANZA DEL CONTESTO POLITICO E DELL’OPINIONE PUBBLICA
Esistono poi diversi ostacoli che possono impedire al nucleare di raggiungere il potenziale, come i costi iniziali del capitale e i problemi di sicurezza percepiti. Un prerequisito per il riemergere del nucleare, rileva l’esperto di Schroders in conclusione, sarà un contesto politico di sostegno costruttivo e stabile da parte del governo, che a sua volta si fonda su una percezione favorevole da parte dell'opinione pubblica.