I mercati
Borse incerte nel giorno del discorso di Jerome Powell a Jackson Hole
Svanito l'entusiasmo per i titoli tech, ora si guarda alle banche centrali e alle mosse che metteranno in campo in autunno per sconfiggere l'inflazione senza affossare troppo l'economia. Alle 16 il discorso del governatore della Fed e alle 21 quello della Lagarde della Bce
di Annalisa Lospinuso 25 Agosto 2023 09:09
Tutti sintonizzati su Jackson Hole. Peggiora l’umore degli investitori a poche ore dal discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole, previsto alle 16 ora italiana. Sconfiggere definitivamente l’inflazione, senza abbattere l’economia: questo è ora il difficile obiettivo della Fed. Gli economisti credono che Powell potrebbe segnalare un’era di tassi di interesse più elevati. La presidente della Bce, Christine Lagarde, parlerà alle 21, ora alle prese con il netto rallentamento dell’economia tedesca, che potrebbe trascinare in recessione tutta l’Eurozona. Sullo sfondo, la crescita indebolita della Cina. Le Borse europee aprono in lieve calo con il Ftse Mib a -0,25% (27.994), il Dax40 di Francoforte a -0,29% (15.575), il Cac40 -0,05% (7.199), Ftse100 di Londra sulla parità +0,05% (7.334). Hanno poi recuperato muovendosi intorno alla parità.
In Asia è svanito l’effetto Nvidia e ora si fanno i conti con i segnali di rallentamento dell’economia cinese. Il Nikkei lascia sul terreno il 2% a 31.627 punti, seguito dalla Piazza di Hong Kong che scivola di oltre l’1% a 17.959. L’indice Composite di Shanghai segna un ribasso dello 0,59%%, a 3.064 punti.
Sul fronte macro in Germania il Pil del secondo trimestre è stato confermato a -0,2% su anno rispetto allo stesso trimestre del 2022. Sono i dati definitivi che confermano quelli provvisori già rilasciati. In mattinata si attende l’indice tedesco Ifo sulla fiducia delle aziende in Germania, atteso in calo a 86,7 da 87,3.
Il Dow Jones ha perso 373,56 punti (-1,08%), l’S&P500 ha ceduto 59,70 punti (-1,35%), il Nasdaq Composite ha chiuso in calo di 257,06 punti (-1,87%). Il dollaro è sui massimi da 11 settimane contro le altre principali valute: il cross con l’euro è a 1,0786 da 1,0829 ieri in chiusura, sotto la soglia di 1,08 per la prima volta dal 13 giugno. Il biglietto verde vale anche 146,14 yen (da 145,71), mentre il rapporto euro/yen è a 157,65 (da 157,79). In rialzo il prezzo del petrolio: il contratto sul Brent consegna ottobre sale dello 0,61% a 83,87 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dello 0,67% a 79,58 dollari. In calo dello 0,6% a 31,7 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam. Prezzi di nuovo in calo per i titoli del Tesoro statunitensi, dopo i rialzi di mercoledì. Nei giorni precedenti, invece, c’erano stati forti ribassi, provocati dai solidi dati economici statunitensi e dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, che hanno mostrato che la Banca centrale statunitense potrebbe continuare ad alzare i tassi d’interesse, dato che l’inflazione resta a livelli “inaccettabili”.
SI GUARDA ALLA DEBOLEZZA CINESE
In Asia è svanito l’effetto Nvidia e ora si fanno i conti con i segnali di rallentamento dell’economia cinese. Il Nikkei lascia sul terreno il 2% a 31.627 punti, seguito dalla Piazza di Hong Kong che scivola di oltre l’1% a 17.959. L’indice Composite di Shanghai segna un ribasso dello 0,59%%, a 3.064 punti.
LA DEBOLEZZA DELLA GERMANIA
Sul fronte macro in Germania il Pil del secondo trimestre è stato confermato a -0,2% su anno rispetto allo stesso trimestre del 2022. Sono i dati definitivi che confermano quelli provvisori già rilasciati. In mattinata si attende l’indice tedesco Ifo sulla fiducia delle aziende in Germania, atteso in calo a 86,7 da 87,3.
DOLLARO SUI MASSIMI DA 11 MESI
Il Dow Jones ha perso 373,56 punti (-1,08%), l’S&P500 ha ceduto 59,70 punti (-1,35%), il Nasdaq Composite ha chiuso in calo di 257,06 punti (-1,87%). Il dollaro è sui massimi da 11 settimane contro le altre principali valute: il cross con l’euro è a 1,0786 da 1,0829 ieri in chiusura, sotto la soglia di 1,08 per la prima volta dal 13 giugno. Il biglietto verde vale anche 146,14 yen (da 145,71), mentre il rapporto euro/yen è a 157,65 (da 157,79). In rialzo il prezzo del petrolio: il contratto sul Brent consegna ottobre sale dello 0,61% a 83,87 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dello 0,67% a 79,58 dollari. In calo dello 0,6% a 31,7 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam. Prezzi di nuovo in calo per i titoli del Tesoro statunitensi, dopo i rialzi di mercoledì. Nei giorni precedenti, invece, c’erano stati forti ribassi, provocati dai solidi dati economici statunitensi e dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, che hanno mostrato che la Banca centrale statunitense potrebbe continuare ad alzare i tassi d’interesse, dato che l’inflazione resta a livelli “inaccettabili”.
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