Mercati emergenti
Brics si allarga ma (per ora) nessuna minaccia all'egemonia del dollaro
Michael Langham, Emerging markets analyst di abrdn, analizza le indicazioni emerse dall’edizione 2023 del Summit di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica che si è concluso giovedì 24 agosto a Johannesburg
di Stefano Caratelli 25 Agosto 2023 17:02
Oltre all'annuncio dell’ingresso di sei nuovi membri nel club dei Brics, arrivato dal Summit 2023, che si è concluso giovedì 24 agosto a Johannesburg, vale a dire quello di Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, l'incontro non ha portato a nulla in termini di politica, nonostante i propositi sui piani per una moneta comune o una potenziale alternativa agli Special Drawing Rights, i Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale.
Michael Langham, Emerging markets analyst di abrdn, osserva che comunque l’allargamento dei membri del gruppo, che ora comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, era atteso, e ciò probabilmente rafforzerà l'importanza dell’alleanza per le discussioni geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, da dove proviene la maggior parte dei nuovi membri e dove la Cina ha cercato di aumentare la propria influenza. Il gruppo dei Brics, secondo Langham, probabilmente utilizzerà l’allargamento anche come strumento per influenzare il dibattito politico internazionale e lo sviluppo delle istituzioni internazionali al di fuori del G7, del G20 e delle Nazioni Unite.
Sebbene vi siano chiari obiettivi comuni tra i membri del gruppo Brics di aumentare il loro peso geopolitico, di rimodellare e sfidare le istituzioni e le pratiche globali esistenti e di ridurre l'uso del dollaro USA, secondo l’esperto di abrdn sarebbe un errore considerare i loro singoli obiettivi geopolitici omogenei. In effetti, Brasile, India e Sudafrica hanno tutti respinto l'idea che il gruppo sia visto come una sfida diretta all'Occidente. Nel caso dell'India, si teme che il gruppo sia un veicolo per la Cina per espandere la propria influenza.
L'allargamento dei membri inoltre, secondo l’analisi di Langham, aggiungerà ulteriori complessità e probabilmente limiterà il potenziale di qualsiasi piano di riforma importante da parte dal gruppo. Per questo motivo, l’esperto di abrdn si aspetta che l'attenzione rimanga concentrata sull'espansione dei legami commerciali e finanziari tra i membri, compreso un uso più esteso delle valute locali, nonché una via per sfidare le pratiche internazionali esistenti viste come favorevoli ai mercati sviluppati.
Ma, sottolinea in conclusione Langham, i timori che il gruppo dei Brics possa sfidare l'egemonia del dollaro “sembrano per ora esagerati”, visti gli obiettivi geopolitici dei concorrenti e la mancanza di volontà di cedere il controllo sui tassi di cambio e/o sulla politica monetaria.
L’ANNUNCIO DELL’ALLARGAMENTO ERA ATTESO
Michael Langham, Emerging markets analyst di abrdn, osserva che comunque l’allargamento dei membri del gruppo, che ora comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, era atteso, e ciò probabilmente rafforzerà l'importanza dell’alleanza per le discussioni geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, da dove proviene la maggior parte dei nuovi membri e dove la Cina ha cercato di aumentare la propria influenza. Il gruppo dei Brics, secondo Langham, probabilmente utilizzerà l’allargamento anche come strumento per influenzare il dibattito politico internazionale e lo sviluppo delle istituzioni internazionali al di fuori del G7, del G20 e delle Nazioni Unite.
OBIETTIVI GEOPOLITICI NON OMOGENEI
Sebbene vi siano chiari obiettivi comuni tra i membri del gruppo Brics di aumentare il loro peso geopolitico, di rimodellare e sfidare le istituzioni e le pratiche globali esistenti e di ridurre l'uso del dollaro USA, secondo l’esperto di abrdn sarebbe un errore considerare i loro singoli obiettivi geopolitici omogenei. In effetti, Brasile, India e Sudafrica hanno tutti respinto l'idea che il gruppo sia visto come una sfida diretta all'Occidente. Nel caso dell'India, si teme che il gruppo sia un veicolo per la Cina per espandere la propria influenza.
ATTENZIONE SU LEGAMI COMMERCIALI E FINANZIARI
L'allargamento dei membri inoltre, secondo l’analisi di Langham, aggiungerà ulteriori complessità e probabilmente limiterà il potenziale di qualsiasi piano di riforma importante da parte dal gruppo. Per questo motivo, l’esperto di abrdn si aspetta che l'attenzione rimanga concentrata sull'espansione dei legami commerciali e finanziari tra i membri, compreso un uso più esteso delle valute locali, nonché una via per sfidare le pratiche internazionali esistenti viste come favorevoli ai mercati sviluppati.
ESAGERATI I TIMORI SULLA SFIDA AL DOLLARO
Ma, sottolinea in conclusione Langham, i timori che il gruppo dei Brics possa sfidare l'egemonia del dollaro “sembrano per ora esagerati”, visti gli obiettivi geopolitici dei concorrenti e la mancanza di volontà di cedere il controllo sui tassi di cambio e/o sulla politica monetaria.