Politica monetaria

Da Jackson Hole il messaggio di una transizione più lunga del previsto della Fed

Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Investments, sottolinea che il periodo in cui le preoccupazioni sull’inflazione prevarranno su quelle sulla crescita potrebbe rivelarsi più lungo delle attese

di Stefano Caratelli 29 Agosto 2023 11:59

financialounge -  Generali Investments mercati Thomas Hempell
Al summit di Jackson Hole del 2022, la svolta aggressiva del presidente della Fed Powell aveva spinto le aspettative sui tassi verso il picco del 4%. Oggi il tasso dei Fed Funds è vicino al 5,5%, ma la resilienza dell’economia USA e l’allentamento dell’inflazione hanno sostenuto le speranze di una “inflazione immacolata”, come la definisce un commento di Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Investments, supportando la propensione al rischio.

TASSI ELEVATI PIÙ A LUNGO


Ma nel mese di agosto sono subentrati dei ripensamenti, osserva l’esperto di Generali Investments in un’analisi del messaggio di Jackson Hole: il periodo in cui le preoccupazioni sull’inflazione prevarranno su quelle riguardo alla crescita potrebbe rivelarsi più lungo. Un’economia resiliente significa infatti tassi elevati più a lungo, ed i mercati hanno ridotto il numero di tagli previsti per il 2024, facendo impennare i rendimenti statunitensi.

JACKSON HOLE NON HA FORNITO SOLLIEVO


Anche Jackson Hole di quest’anno non ha fornito sollievo. I mediocri dati PMI di agosto, gli indicatori dell’attività manifatturiera e dei servizi, hanno mostrato segnali preoccupanti di vacillamento delle principali economie, ma Powell e la presidente della Bce Lagarde si sono impegnati a non cedere prematuramente all’inflazione, mantenendo sul tavolo gli aumenti dei tassi.

SERVONO PROVE DI INFLAZIONE STABILMENTE BASSA


Prima di prendere in considerazione qualsiasi riduzione dei tassi, sottolinea Hempell, sono necessarie prove concrete di un’inflazione persistentemente bassa, e non c’è spazio per un ribaltamento di rotta rapido, dopo che le principali banche centrali non hanno sempre tempestivamente saputo gestire l’inflazione elevata.

VERSO SETTIMANE DIFFICILI PER GLI ASSET A RISCHIO


Ciò significa, secondo l’analisi di Generali Investments, settimane difficili per gli asset rischiosi. I dati economici devono ancora digerire la trasmissione completa dei rialzi dei tassi passati ed anche i recenti problemi immobiliari in Cina non sono d’aiuto, gravando sulla propensione al rischio. Ad un certo punto, le banche centrali prevedranno misure di allentamento per il 2024.

TRANSIZIONE PIÙ LUNGA DI QUANTO SPERINO I ‘TORI’


Ma il messaggio scomodo che arriva da Jackson Hole, sottolinea Hempell, è che il periodo di transizione durante il quale le preoccupazioni sull’inflazione continuano a prevalere su quelle cicliche potrebbe rivelarsi più lungo di quanto i “Tori” del mercato potrebbero sperare.

DATI IMPORTANTI IN ARRIVO IN USA E EUROZONA


Ora il mercato guarda a una serie di importanti dati in arrivo: il report sull’occupazione americana preceduto dall’indicatore sull’inflazione PCE di luglio, da cui potrebbero arrivare indicazioni sulle prossime mosse della Fed. Anche nell’Eurozona il focus degli investitori è sull’indice flash dei prezzi al consumo di agosto, oltre che sui verbali dell’ultima riunione della Bce di luglio.

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